Ivabradina e terapia ansiolitica
Salve dottori. Mi è stato diagnosticato un disturbo da panico e quindi messo sotto terapia con SSRI. Ho fatto il punto anche al mio cardiologo di fiducia, comunicandogli che ho tachicardia inappropriata sinusale (verificata da holter) dovuta agli stati ansiosi. Effettuato l'eco, viene fuori un cuore in buono stato. Ma mi suggerisce e prescrive di prendere ivabradina 5 mg. Tenendo presente che nella fase REM mi è stata registrata una frequenza di 36 BPM. Il dottore lo sa, appunto, e mi riferisce che con la dose prescritta non diminuisce ulteriormente. Concordate?
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La Ivabradina, per funzionare ha bisogno di un dosaggio di 5 mg mattinoe sera.
Non ha alcun effetto collaterale con eventuali bradicardie, perche' agisce sui canali F dell' nodo atrioventricolare i quali si "chiudono" in caso di bradicardia.
In altre parole lo puo ' assumere tranquillamente a patto che le dosi siano congrue per il suo peso e non ...da criceti.
Cordialita'
cecchini
Non ha alcun effetto collaterale con eventuali bradicardie, perche' agisce sui canali F dell' nodo atrioventricolare i quali si "chiudono" in caso di bradicardia.
In altre parole lo puo ' assumere tranquillamente a patto che le dosi siano congrue per il suo peso e non ...da criceti.
Cordialita'
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
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Utente
Dottor Cecchini ho avuto una dimenticanza. Siccome assumo il serotoninergico alle ore 8 di mattina, mi chiedo (le chiedo) se la compressa di ivabradina è possibile assumerla un'ora dopo; cioè allo ore 9? C'è una particolare interferenza? O devo chiedere ulteriori delucidazioni per distanziare le due compresse di molto? Grazie per la risposta.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.8k visite dal 17/09/2019.
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