Cardiomiopatia ipertrofica?
Salve, ho 44 anni e svolgo attività fisica da anni per 3-4 volte a settimana (1 ora di corsa). Da circa 20 anni mi sono state riscontrate onde t invertite all'elettrocardiogramma, molto profonde e con voltaggi elevati. Tuttavia non ho mai avuto sintomi particolari, ho effettuato in questi anni esami diagnostici di qualsiasi tipo ecg dinamici, ecg sotto sforzo, ecocardio, tac coronarica, scintigrafia, rmn cardiaca.. . nessuno di questi esami ha mai rilevato una patologia conclamata, nulla se non l'esistenza di queste onde t invertite. Inizialmente i cardiologi mi hanno parlato di Cardiomiopatia ipertrofica valutando il SIV degli eco ai limiti della norma (14 - 15 mm) poi però negli eco successivi questo SIV si era ridotto (10 - 11 mm), adesso negli ultimi controlli il nuovo cardiologo al quale mi sono affidato ha valutato il SIV 15 mm mentre un anno fa era di 11 mm, per tutto il resto ha definito il mio cuore in ottimo stato e con una buonissima contrattilità, tuttavia vuole farmi sostenere i test per la genetica della Cardiomiopatia ipertrofica. Vorrei sapere se tutto questo quadro cardiologico, può essere sintomatico della Cardiomiopatia ipertrofica, se è possibile che i miei lievi inspessimenti in tutti questi anni siano dovuti anche soltanto all'attività fisica e se soprattutto un SIV può aumentare e diminuire così repentinamente da un anno all'altro.. .
Grazie.
Grazie.
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Le misurazioni che lei riporta non possono essere avvidabili, dal momento che il SIV non e' una "fisarmonica" e pertanto non puo prima aumentare e poi dimunire.
Quindi ripeta l'esame in un centro specializzato, anche se penso che il modesto aumento del SIV sial legatoo allo sport che lei pratica
arrivederci
Quindi ripeta l'esame in un centro specializzato, anche se penso che il modesto aumento del SIV sial legatoo allo sport che lei pratica
arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
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Ex utente
La ringrazio Professor Cecchini,
Ma allora secondo lei queste onde t invertite che c’erano anche nel 2000 quando non svolgevo ancora allenamenti di corsa amatoriale come faccio invece da circa 10 anni sistematicamente nel caso in cui dai test genetici non uscisse la CARDIOMIOPATIA IPERTROFICA da cosa potrebbero dipendere?
Ma allora secondo lei queste onde t invertite che c’erano anche nel 2000 quando non svolgevo ancora allenamenti di corsa amatoriale come faccio invece da circa 10 anni sistematicamente nel caso in cui dai test genetici non uscisse la CARDIOMIOPATIA IPERTROFICA da cosa potrebbero dipendere?
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Ex utente
Gentile Prof. Cecchini
torno a disturbarla per farle una domanda, perché ripensando al fatto che anche lei conviene che il SIV non sia una fisarmonica vorrei capire come e perché l’attuale cardiologo abbia rimesso in discussione l’aspecificità delle mie onde t invertite riparlando di Cardiomiopatia Ipertrofica e di un SIV nuovamente aumentato (15 mm). Se nella RMN Cardiaca effettuata 6 anni fa il SIV e le pareti risultavano normali e senza alcuna ipertrofia è verosimile che adesso la situazione possa essere cambiata nel tempo in relazione ad una Cardiomiopatia Ipertrofica su base genetica che si è sviluppata successivamente? l’Ipertrofia del setto fu valutata di 15mm anche prima della RMN che smentì tale valore, testimoniando l’assenza dell’ispessimento dunque se fosse un’ipertrofia da Cardiomiopatia Ipertrofica congenita non dovrebbe essere li da quando sono nato senza alcuna possibilità di ridursi? Infine è utile secondo lei il consiglio che mi è stato dato di ripetere la RMN adesso e di bere 2 litri di acqua al giorno fuori dai pasti per aiutare il muscolo cardiaco a distendersi? Perché mi è stato però anche detto che il mio cuore ha una buona capacità contrattile. La ringrazio e mi scuso se mi sono dilungato.
torno a disturbarla per farle una domanda, perché ripensando al fatto che anche lei conviene che il SIV non sia una fisarmonica vorrei capire come e perché l’attuale cardiologo abbia rimesso in discussione l’aspecificità delle mie onde t invertite riparlando di Cardiomiopatia Ipertrofica e di un SIV nuovamente aumentato (15 mm). Se nella RMN Cardiaca effettuata 6 anni fa il SIV e le pareti risultavano normali e senza alcuna ipertrofia è verosimile che adesso la situazione possa essere cambiata nel tempo in relazione ad una Cardiomiopatia Ipertrofica su base genetica che si è sviluppata successivamente? l’Ipertrofia del setto fu valutata di 15mm anche prima della RMN che smentì tale valore, testimoniando l’assenza dell’ispessimento dunque se fosse un’ipertrofia da Cardiomiopatia Ipertrofica congenita non dovrebbe essere li da quando sono nato senza alcuna possibilità di ridursi? Infine è utile secondo lei il consiglio che mi è stato dato di ripetere la RMN adesso e di bere 2 litri di acqua al giorno fuori dai pasti per aiutare il muscolo cardiaco a distendersi? Perché mi è stato però anche detto che il mio cuore ha una buona capacità contrattile. La ringrazio e mi scuso se mi sono dilungato.
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La acrdiomiopatia ipertrofica , essendo congenita, e' presente sin dalla nascita e pertanto NON si sviluppa successivamente..
Su cio che le e' stato detto circa l'acqua che "distende il muscolo cardiaco"...stendo un velo pietoso.
Riassumendo lei NON ha una cardiomiopatia ipertrofica.
Con questo la saluto
cecchini
Su cio che le e' stato detto circa l'acqua che "distende il muscolo cardiaco"...stendo un velo pietoso.
Riassumendo lei NON ha una cardiomiopatia ipertrofica.
Con questo la saluto
cecchini
[#7]
Ex utente
Gentile Prof. Cecchini, torno a disturbarla per avere un suo parere, il cardiologo in base all'ultimo ECO che documentava un SIV di 15mm mi ha fatto rifare una RMN Cardiaca distanza di qualche anno ed il referto è il seguente:
INDICAZIONE: 45 Anni, all'ECG riscontro di T profonde, diffuse e invertite in tutte le derivazioni. Precedente RMN mostrava normali dimensioni e massa, con spessori parietali di 11mm SIV
(Note: Regolare attività sportiva ludica con 4 ore di corsa a settimana da circa 8 anni).
VENTRICOLO SINISTRO: Dimensioni endocavitarie ai limiti inferiori della norma se rapportate per la superficie corporea. Spessori parietali lievemente aumentati con rilievo di spesso re massimo 12mm al setto intraventricolare medio; gli spessori sono così distribuiti (escludendo trabecole della misurazione):
-Segmenti basali: SIV inferiore 10mm, SIV anteriore 11mm, parete anteriore 8mm, parete antero-laterale 9mm, parete infero-laterale 8mm, parete inferiore 10mm.
-Segmenti Medi: SIV inferiore 12mm, SIV anteriore 11mm, parete anteriore 8mm, parete antero-laterale 9mm, parete infero-laterale 8mm, parete inferiore 10mm.
-Segmenti Apicali: SIV 9mm, parete anteriore 8mm, parete laterale 10mm, parete inferiore 8mm.
Obliterazione tele-sistolica dell'apice in tele-sistole (30mm)
Buona funzione sistolica globale senza deficit della cinetica segmentaria.
VENTRICOLO DESTRO: Dimensioni endocavitarie nei limiti della norma se rapportate alla superficie corporea. Spessori parietali nei limiti, Funzione sistolica nei limiti della norma.
ATRII: Entrambi gli atri di dimensione se rapportati per la superficie corporea (AAsn 26 cm2/AAsni 12.6 cm2/m2) (AAdx 23 cm2/AAdxi 11 cm2/m2).
Caratterizzazione tissutale: dopo somministrazione di mezzo di contrasto non si sono riscontrate aree di late gadolinium enhacement. Lieve riduzione dei valori del tempo T1 nativo miocardico (910 msec).
CONCLUSIONI: In relazione al quesito diagnostico non si rilevano criteri per diagnosi di cardiomiopatia ipertrofica in relazione alle attuali linee guida, sebbene si evidenzi lieve aumento parietale a livello settale (12mm) e obliterazione della cavità in tele-sistole a livello apicale. Tali reperti sebbene non diagnostici; non permettono di escludere la patologia anche in considerazione dell'elettrocardiogramma. Si segnala una lieve riduzione del tempo T1 nativo miocardico, che seppur non diagnostico, suggerisce di considerare tra le diagnosi differenziali dei fenotipi ipertrofici, la malattia di Anderson-Fabry; da inquadrare nel contesto clinico-anamnestico.
Gentile Prof. Cecchini, le mie domande sono
Cos'è il tempo T1 nativo miocardico?
E cos'è la malattia di Anderson-Fabry perchè fino ad oggi in 20 anni di controlli relativi alla presenza delle mie onde t negative nessuno me ne aveva mai parlato?
Vorrei sapere se possibile la sua opinione. La ringrazio.
INDICAZIONE: 45 Anni, all'ECG riscontro di T profonde, diffuse e invertite in tutte le derivazioni. Precedente RMN mostrava normali dimensioni e massa, con spessori parietali di 11mm SIV
(Note: Regolare attività sportiva ludica con 4 ore di corsa a settimana da circa 8 anni).
VENTRICOLO SINISTRO: Dimensioni endocavitarie ai limiti inferiori della norma se rapportate per la superficie corporea. Spessori parietali lievemente aumentati con rilievo di spesso re massimo 12mm al setto intraventricolare medio; gli spessori sono così distribuiti (escludendo trabecole della misurazione):
-Segmenti basali: SIV inferiore 10mm, SIV anteriore 11mm, parete anteriore 8mm, parete antero-laterale 9mm, parete infero-laterale 8mm, parete inferiore 10mm.
-Segmenti Medi: SIV inferiore 12mm, SIV anteriore 11mm, parete anteriore 8mm, parete antero-laterale 9mm, parete infero-laterale 8mm, parete inferiore 10mm.
-Segmenti Apicali: SIV 9mm, parete anteriore 8mm, parete laterale 10mm, parete inferiore 8mm.
Obliterazione tele-sistolica dell'apice in tele-sistole (30mm)
Buona funzione sistolica globale senza deficit della cinetica segmentaria.
VENTRICOLO DESTRO: Dimensioni endocavitarie nei limiti della norma se rapportate alla superficie corporea. Spessori parietali nei limiti, Funzione sistolica nei limiti della norma.
ATRII: Entrambi gli atri di dimensione se rapportati per la superficie corporea (AAsn 26 cm2/AAsni 12.6 cm2/m2) (AAdx 23 cm2/AAdxi 11 cm2/m2).
Caratterizzazione tissutale: dopo somministrazione di mezzo di contrasto non si sono riscontrate aree di late gadolinium enhacement. Lieve riduzione dei valori del tempo T1 nativo miocardico (910 msec).
CONCLUSIONI: In relazione al quesito diagnostico non si rilevano criteri per diagnosi di cardiomiopatia ipertrofica in relazione alle attuali linee guida, sebbene si evidenzi lieve aumento parietale a livello settale (12mm) e obliterazione della cavità in tele-sistole a livello apicale. Tali reperti sebbene non diagnostici; non permettono di escludere la patologia anche in considerazione dell'elettrocardiogramma. Si segnala una lieve riduzione del tempo T1 nativo miocardico, che seppur non diagnostico, suggerisce di considerare tra le diagnosi differenziali dei fenotipi ipertrofici, la malattia di Anderson-Fabry; da inquadrare nel contesto clinico-anamnestico.
Gentile Prof. Cecchini, le mie domande sono
Cos'è il tempo T1 nativo miocardico?
E cos'è la malattia di Anderson-Fabry perchè fino ad oggi in 20 anni di controlli relativi alla presenza delle mie onde t negative nessuno me ne aveva mai parlato?
Vorrei sapere se possibile la sua opinione. La ringrazio.
[#8]
Guardi certo non posso farle una esposizione su cosa sia il T nativo.
Le posso solo dire che lei NON ha una cardiomiopatia ipertrofica .
Per cio che riguarda la Anderson Fabry, mi pare un sospetto diagnostico piuttosto discutibile essendo una patologia congenita ed avendo lei 45 anni.
Quindi parli con chi le ha refertato in questo modo la TM
arrivederci
Le posso solo dire che lei NON ha una cardiomiopatia ipertrofica .
Per cio che riguarda la Anderson Fabry, mi pare un sospetto diagnostico piuttosto discutibile essendo una patologia congenita ed avendo lei 45 anni.
Quindi parli con chi le ha refertato in questo modo la TM
arrivederci
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Ex utente
Sicuramente come lei mi dice parlerò con chi ha eseguito la RMN più approfonditamnete anche perchè è in contatto con il Cardiolo che mi sta seguendo... ma le porgo un ultimo quesito: Secondo lei quindi se fossi stato affetto da questa Malattia di Fabry avrei dovuto avere una ipertrofia ventricolare ben accentuata o comunque segni premonitori già da anni?
La ringrazio e saluto distintamente.
La ringrazio e saluto distintamente.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 6.9k visite dal 13/09/2019.
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