Insufficienza cardiaca caduta e demenza

Scrivo per signora di 89 anni, pregresso infarto NSTEMI, angioplastica coronarica non portata a compimento, cardiopatia ischemica bivasale, insufficienza cardiaca, dal 2017 fibrillazione atriale parossistica (con ictus ischemico da cui recuperò del tutto). Fino a marzo buon stile di vita, vigile e orientata al 100 percento, in terapia con Eliquis, Ranexa, Bifril, Congescor, Lasix ore 8 ore 16, Luvion, fino a quando ha sofferto di crisi ipotensiva e da quel giorno notevole astenia, gambe tremolanti. Volevo chiedere se quella crisi possa aver peggiorato la situazione del suo cuore.
Poi ad aprile caduta accidentale in casa, Ematoma subdurale acuto per cui fu sospeso anche eliquis per 8 gg. Da quella caduta non cammina più in autonomia, vuoti notevoli di memoria, astenia estremamente marcata (a giorni più altri meno) e tremori alle mani (prima mai avuti). Visita neurologica: demenza vascolare moderata. Volevo chiedere: la caduta di aprile può aver accelerato il decadimento cardiaco e mentale? I tremori sono Parkinson sempre a causa della caduta?
La situazione ora è degenerata: a giugno edema polmonare acuto dopo giornata sottosforzo per visita extradomiciare, con sospensione di Congescor per Amiodarone. Sembrava in ripresa invece ora allettata, parla poco, occhi chiusi, notevole confusione mentale. Chiedo se questo peggioramento sia imputabile alla caduta di aprile.