Sindrome di wpw e psicofarmaci

Buon pomeriggio Dottore, le scrivo perché vorrei un suo parere riguardo la mia situazione: sono affetta da Sindrome di WPW non in cura farmacologica ma in lista di attesa per ablazione transcatetere presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma. Da circa 15 anni assumo psicofarmaci a causa di disturbo depressivo maggiore con pregressa anoressia, e solo nel 2013 ho scoperto per caso di avere questa aritmia congenita purtroppo, ma prima non mi dava particolari disturbi, tranne ogni tanto tachicardia e bradicardia ma mai svenimenti. Adesso a causa di un grave lutto familiare la mia situazione è peggiorata, soprattutto con sbalzi di pressione e episodio di tachicardia e bradicardia più frequenti e più lunghi. Il problema è che fino a tre mesi fa assumevo 3/4 di compressa orodispersibile di mitrazapina per la depressione e dal 2014, ma a causa di un episodio notturno di tachicardia molto forte in un caso e in un altro caso di bradicardia, lo psichiatra mi ha fatto interrompere immediatamente la cura con la mitrazapina e ho continuato ad assumere 3gtt di Rivotril al giorno per l'ansia (che già assumevo da circa un anno e mezzo). Adesso assumo solo 3gtt di Rivotril al giorno e la cardiologa mi ha detto a giugno scorso che non va bene per me, che è pericoloso per il cuore, ma io ho provato a diminuire a 2gtt al giorno ma ho avuto alcuni episodi di attacchi di panico... Ora vorrei chiederle se esiste un antidepressivo e/o un ansiolitico per chi ha questi problemi cardiaci o no? Molti psicofarmaci allungano l'intervallo QT o comunque influiscono sulla conduzione cardiaca ho letto. In aggiunta non le ho detto che sono pure affetta da celiachia. In attesa di un suo cortese riscontro invio cordiali saluti.
Maria