Ictus ischemico
Buonasera,
Mio padre (59 anni) dieci giorni fa è stato colpito da lieve ictus ischemico cardioembolico (gli è stata riscontrata fibrillazione atriale parossistica, nonostante l'ablazione praticata sei anni fa). Episodio definito "una sfumatura", tant'è che gli unici sintomi visibili sono stati una leggera deviazione della rima orale sinistra e un intorpidimento dei polpastrelli della mano sinistra. In seguito alla visita cardiologica gli è stata prescritta come terapia Apixaban e Amiodarone, quindi è stato dimesso.
Il giorno successivo alle dimissioni ha lamentato (cito) "come un senso di pesantezza al capo, un po' di vertigine". Agitato, alzava le braccia per constatare se fosse una recidiva del primo episodio ischemico: nessun problema. Per sicurezza si è recato al pronto soccorso, dove ha subito fornito la lettera di dimissione e ha spiegato i sintomi che avvertiva (pesantezza alla testa). Al pronto soccorso dello stesso ospedale dove era stato ricoverato hanno ascoltato, hanno letto i referti, l'hanno accolto in codice verde e lo hanno monitorato con un ECG che ha riscontrato fibrillazione in corso. Aveva la glicemia (è diabetico di tipo 2) alta (258) ed è stato mandato a casa quando il ritmo è tornato sinusale.
La domanda che pongo (in attesa della visita già calendarizzata con il cardiologo che l'ha seguito durante il ricovero) è più che altro una curiosità: dato il pregresso di episodio ischemico, è corretto non avere proceduto a una TC nonostante lamentasse pesantezza alla testa e un senso di vertigini? Preciso che tornato a casa e stabilizzato (battito normale, glicemia in ordine) non ha più lamentato nulla (voleva anche guidare, per dire).
Sempre al pronto soccorso i medici hanno sostenuto che per vedere gli effetti dell'Amiodarone in caso di fibrillazione atriale bisogna attendere qualche giorno, essendo appena iniziata la terapia d'urto (3 cp al giorno che diverranno 1 tra 5 giorni). E' corretto?
Ringrazio anticipatamente per la risposta.
Mio padre (59 anni) dieci giorni fa è stato colpito da lieve ictus ischemico cardioembolico (gli è stata riscontrata fibrillazione atriale parossistica, nonostante l'ablazione praticata sei anni fa). Episodio definito "una sfumatura", tant'è che gli unici sintomi visibili sono stati una leggera deviazione della rima orale sinistra e un intorpidimento dei polpastrelli della mano sinistra. In seguito alla visita cardiologica gli è stata prescritta come terapia Apixaban e Amiodarone, quindi è stato dimesso.
Il giorno successivo alle dimissioni ha lamentato (cito) "come un senso di pesantezza al capo, un po' di vertigine". Agitato, alzava le braccia per constatare se fosse una recidiva del primo episodio ischemico: nessun problema. Per sicurezza si è recato al pronto soccorso, dove ha subito fornito la lettera di dimissione e ha spiegato i sintomi che avvertiva (pesantezza alla testa). Al pronto soccorso dello stesso ospedale dove era stato ricoverato hanno ascoltato, hanno letto i referti, l'hanno accolto in codice verde e lo hanno monitorato con un ECG che ha riscontrato fibrillazione in corso. Aveva la glicemia (è diabetico di tipo 2) alta (258) ed è stato mandato a casa quando il ritmo è tornato sinusale.
La domanda che pongo (in attesa della visita già calendarizzata con il cardiologo che l'ha seguito durante il ricovero) è più che altro una curiosità: dato il pregresso di episodio ischemico, è corretto non avere proceduto a una TC nonostante lamentasse pesantezza alla testa e un senso di vertigini? Preciso che tornato a casa e stabilizzato (battito normale, glicemia in ordine) non ha più lamentato nulla (voleva anche guidare, per dire).
Sempre al pronto soccorso i medici hanno sostenuto che per vedere gli effetti dell'Amiodarone in caso di fibrillazione atriale bisogna attendere qualche giorno, essendo appena iniziata la terapia d'urto (3 cp al giorno che diverranno 1 tra 5 giorni). E' corretto?
Ringrazio anticipatamente per la risposta.
[#1]
Si e' corretto.
Io magari una TC l'avrei eseguita, ma come vede essendosi risolto tutto significa che i Colleghi del PS avevano ragione
Arrivederci
Io magari una TC l'avrei eseguita, ma come vede essendosi risolto tutto significa che i Colleghi del PS avevano ragione
Arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#3]
Utente
Un'ulteriore domanda, avendo ascoltato pareri discordanti. Essendo sotto trattamento con Cordarone, è preferibile evitare di mettere piede in spiaggia o con crema ad alta protezione, rimanendo all'ombra ed evitando accuratamente gli orari più "caldi", andando magari solo nella prima mattinata e nel tardo pomeriggio si può fare?
[#5]
Utente
Gentile dottore,
Dopo le dimissioni post lieve ictus ischemico (mio papà si è ristabilito completamente), ha avuto due episodi di FA, da lui comunque descritti come inferiori rispetto a quanto capitava prima del problema cerebrale. Il medico curante ha suggerito di andare in PS. Qui è stato modificato il piano terapeutico come segue. (Riporto il referto):
Toni cardiaci netti, aritmici, non rumori eso-endocardiaci patologici. Non soffi vascolari. Non stasi polmonare, non edemi periferici né turgore. Organi ipocondriaci nei limiti.
Terapia raccomandata:
CORDARONE 20 CPR 200MG > 2 cp ore 8 per una settimana indi 1 cp ore 8. Controlli semestrali della funzionalità epatica e tiroidea
TOTALIP 30 CPR RIV 80MG PVC AL > 1 cp ore 20
ELIQUIS 28 CPR RIV 5MG > 1 cpr ore 8 e 1 cp ore 20
CARDICOR 28 CPR RIV 5MG> 1 cpr ore 20
Terapia insulinica come da indicazione diabetologica
SINTESI
Recidive frequenti di FA in paziente precedentemente trattato con ablazione
Si consiglia di incrementare la posologia di amiodarone a 400 mg ore 8 per 1 settimana indi a 200 mg ore 8 in cronico
Opportuno eseguire anche controllo amiodaronemia
Si introduce in terapia anche beta bloccante per favorire controllo della FC
Si programma controllo holter 24h e rivalutazione cardiologica a seguire.
In caso di recidive sintomatiche di FA accesso in PS
-
La precedente terapia consisteva in 1 cp di Cordarone al dì e 2 di Eliquis (h 8 e h 20)
Domanda 1: Al termine del ricovero era stato detto che l’Amiodarone, essendo potente, avrebbe fatto effetto sulla FA. Il ripetersi degli episodi significa che il farmaco non fa effetto?
Domanda 2: Data la situazione pregressa e la terapia raccomandata, si può restare tranquilli, anche per quanto attiene al rischio di recidive ischemiche?
Grazie molte
Dopo le dimissioni post lieve ictus ischemico (mio papà si è ristabilito completamente), ha avuto due episodi di FA, da lui comunque descritti come inferiori rispetto a quanto capitava prima del problema cerebrale. Il medico curante ha suggerito di andare in PS. Qui è stato modificato il piano terapeutico come segue. (Riporto il referto):
Toni cardiaci netti, aritmici, non rumori eso-endocardiaci patologici. Non soffi vascolari. Non stasi polmonare, non edemi periferici né turgore. Organi ipocondriaci nei limiti.
Terapia raccomandata:
CORDARONE 20 CPR 200MG > 2 cp ore 8 per una settimana indi 1 cp ore 8. Controlli semestrali della funzionalità epatica e tiroidea
TOTALIP 30 CPR RIV 80MG PVC AL > 1 cp ore 20
ELIQUIS 28 CPR RIV 5MG > 1 cpr ore 8 e 1 cp ore 20
CARDICOR 28 CPR RIV 5MG> 1 cpr ore 20
Terapia insulinica come da indicazione diabetologica
SINTESI
Recidive frequenti di FA in paziente precedentemente trattato con ablazione
Si consiglia di incrementare la posologia di amiodarone a 400 mg ore 8 per 1 settimana indi a 200 mg ore 8 in cronico
Opportuno eseguire anche controllo amiodaronemia
Si introduce in terapia anche beta bloccante per favorire controllo della FC
Si programma controllo holter 24h e rivalutazione cardiologica a seguire.
In caso di recidive sintomatiche di FA accesso in PS
-
La precedente terapia consisteva in 1 cp di Cordarone al dì e 2 di Eliquis (h 8 e h 20)
Domanda 1: Al termine del ricovero era stato detto che l’Amiodarone, essendo potente, avrebbe fatto effetto sulla FA. Il ripetersi degli episodi significa che il farmaco non fa effetto?
Domanda 2: Data la situazione pregressa e la terapia raccomandata, si può restare tranquilli, anche per quanto attiene al rischio di recidive ischemiche?
Grazie molte
[#6]
Nessuna farmaco funziona sempre al 100%. Hanno provato ad aumentare il dosaggiodi cordarone, controllando la amiodaonemia.
Poi se anche questo fallisse non e' un dramma si puo' provare con altri farmaci.
Le coe da tener presente sono le seguentyi
volume dell'atrio di sinistra: se fosse molto dilatato dubito che il paziente rimarra in sinusale: lo stesso dicasi per la funzione cventricolare sinistra.
se tutti i farmaci fallissero non ci sarebbe nula di male lascioandolo in f.a. sotto anticoagulanti e farmaci epr controllo della frequenza
Arrivederci
Poi se anche questo fallisse non e' un dramma si puo' provare con altri farmaci.
Le coe da tener presente sono le seguentyi
volume dell'atrio di sinistra: se fosse molto dilatato dubito che il paziente rimarra in sinusale: lo stesso dicasi per la funzione cventricolare sinistra.
se tutti i farmaci fallissero non ci sarebbe nula di male lascioandolo in f.a. sotto anticoagulanti e farmaci epr controllo della frequenza
Arrivederci
[#9]
Utente
Buonasera,
a mio padre è stata proposta un'ablazione transcatetere (la prima era stata fatta sei anni fa). Secondo i cardiologi il quadro clinico lo consente e in caso di buon esito si potrà sospendere la terapia con Cordarone.
L'unica perplessità di mio padre è relativa all'anticoagulante. Gli è stato detto che nelle 48 h precedenti l'intervento dovrebbe sospendere (o ridurre a 2,5 mg) l'assunzione di Eliquis. Avendo avuto un ictus (seppur molto lieve), dopo il colloquio con il cardiologo ci ha pensato su, preoccupato che senza copertura prima dell'ablazione possa essere a fortissimo rischio di recidiva. E questo un po' lo frena. Un suo parere?
a mio padre è stata proposta un'ablazione transcatetere (la prima era stata fatta sei anni fa). Secondo i cardiologi il quadro clinico lo consente e in caso di buon esito si potrà sospendere la terapia con Cordarone.
L'unica perplessità di mio padre è relativa all'anticoagulante. Gli è stato detto che nelle 48 h precedenti l'intervento dovrebbe sospendere (o ridurre a 2,5 mg) l'assunzione di Eliquis. Avendo avuto un ictus (seppur molto lieve), dopo il colloquio con il cardiologo ci ha pensato su, preoccupato che senza copertura prima dell'ablazione possa essere a fortissimo rischio di recidiva. E questo un po' lo frena. Un suo parere?
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 3.5k visite dal 15/07/2019.
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