Fibrosi ventricolo sinistro
Buongiorno dottori,
sono affetto da sindrome da prolasso mitralico che produce una insufficienza di grado lieve (diagnosi nel 2009, dopo 10 anni insufficienza invariata).
L'ultima ecografia ha riscontrato normali valori del ventricolo sinistro se non questo problema alla valvola con prolasso di entrambi i lembi. Dall'ultimo Holter pressorio è risultata una ipertensione episodica e dall'holter cardiaco e dal cicloergometro frequentissime extrasistoli ventricolari anche complesse. Anche durante la prova da sforzo sono presenti e spariscono solo al massimo dello sforzo.
Il dottore ecografista ha anche evidenziato il fuoco da cui partono i BEV che è in corrispondenza dell'anello mitralico sulla parte esterna. In quella occasione ha parlato di "stria" e stress del muscolo. Successivamente durante la visita col mio cardiologo di riferimento si è parlato del rischio di fibrosi ventricolare per cui dovrò fare una risonanza. Io purtroppo ho la quasi certezza che si tratti di questo dato che le extrasistoli non accennano a sparire nemmeno con il bisoprololo (2,5 mg al giorno) che sto prendendo nell attesa di avere un quadro completo.
La mia domanda è: nel caso risultassero aree fibrotiche sul ventricolo
1) quale è la strada che dovrò percorrere?
2) Quali farmaci oltre al betabloccante?
3) Quale dovrà essere il quadro clinico che imporrà l'eventuale impianto di un defibrillatore?
4) Vedo che sono in atto degli studi sull'enzima Loxl2 ma non c'è ancora una cura. Ci sono farmaci in grado di bloccare la fibrosi?
Ricapitolando:
anomalie aspecifiche S-ST
blocco di branca destra
deviazione assiale sinistra
mitrale con prolasso di entrambi i lembi con insufficienza lieve
frazione di eiezione 70%
accenno di curling infero laterale
pressione arteriosa ora sotto controllo con betabloccante ma diagnosticata una ipertensione episodica mai trattata fino ad oggi
prima della terapia:
6600 BEV isolati polimorfi con una morfologia nettamente prevalente
257 coppie
11 triplette
una TVNS di 11 battiti (frequenza 158 battiti al minuto)
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione
sono affetto da sindrome da prolasso mitralico che produce una insufficienza di grado lieve (diagnosi nel 2009, dopo 10 anni insufficienza invariata).
L'ultima ecografia ha riscontrato normali valori del ventricolo sinistro se non questo problema alla valvola con prolasso di entrambi i lembi. Dall'ultimo Holter pressorio è risultata una ipertensione episodica e dall'holter cardiaco e dal cicloergometro frequentissime extrasistoli ventricolari anche complesse. Anche durante la prova da sforzo sono presenti e spariscono solo al massimo dello sforzo.
Il dottore ecografista ha anche evidenziato il fuoco da cui partono i BEV che è in corrispondenza dell'anello mitralico sulla parte esterna. In quella occasione ha parlato di "stria" e stress del muscolo. Successivamente durante la visita col mio cardiologo di riferimento si è parlato del rischio di fibrosi ventricolare per cui dovrò fare una risonanza. Io purtroppo ho la quasi certezza che si tratti di questo dato che le extrasistoli non accennano a sparire nemmeno con il bisoprololo (2,5 mg al giorno) che sto prendendo nell attesa di avere un quadro completo.
La mia domanda è: nel caso risultassero aree fibrotiche sul ventricolo
1) quale è la strada che dovrò percorrere?
2) Quali farmaci oltre al betabloccante?
3) Quale dovrà essere il quadro clinico che imporrà l'eventuale impianto di un defibrillatore?
4) Vedo che sono in atto degli studi sull'enzima Loxl2 ma non c'è ancora una cura. Ci sono farmaci in grado di bloccare la fibrosi?
Ricapitolando:
anomalie aspecifiche S-ST
blocco di branca destra
deviazione assiale sinistra
mitrale con prolasso di entrambi i lembi con insufficienza lieve
frazione di eiezione 70%
accenno di curling infero laterale
pressione arteriosa ora sotto controllo con betabloccante ma diagnosticata una ipertensione episodica mai trattata fino ad oggi
prima della terapia:
6600 BEV isolati polimorfi con una morfologia nettamente prevalente
257 coppie
11 triplette
una TVNS di 11 battiti (frequenza 158 battiti al minuto)
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione
[#1]
Il suo cardiologo è da premio Nobel in quanto capace di fare diagnosi di fibrosi e localizzazione della fibrosi così precisa tramite un ECG......
esegua pure una RM con contrasto e se vuole ce ne faccia sapere l esito
arrivederci
esegua pure una RM con contrasto e se vuole ce ne faccia sapere l esito
arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Utente
il dottore che mi ha fatto l'ecografia ha semplicemente notato una zona di ipereccitazione che ha chiamato "fuoco". Non ha fatto alcuna diagnosi nel sul cosa nel sul dove, solo supposizioni. Il mio cardiologo di riferimento, invece, ecografia e holter cardiaco alla mano, ha deciso di farmi fare una risonanza magnetica con liquido di contrasto per fugare il timore di una fibrosi. Quindi nessun Nobel per preveggenza. Appena avrò gli esiti della risonanza li girerò in questo consulto
saluti
saluti
[#3]
Mi perdoni, ma lei ha scritto tutt'altro, che le riporto:
"
Il dottore ecografista ha anche evidenziato il fuoco da cui partono i BEV che è in corrispondenza dell'anello mitralico sulla parte esterna. In quella occasione ha parlato di "stria" e stress del muscolo.
"
Quindi complimenti di nuovo al suo dottore
Arrivederci
"
Il dottore ecografista ha anche evidenziato il fuoco da cui partono i BEV che è in corrispondenza dell'anello mitralico sulla parte esterna. In quella occasione ha parlato di "stria" e stress del muscolo.
"
Quindi complimenti di nuovo al suo dottore
Arrivederci
[#4]
Utente
" La mia domanda è: nel caso risultassero aree fibrotiche sul ventricolo
1) quale è la strada che dovrò percorrere?
2) Quali farmaci oltre al betabloccante?
3) Quale dovrà essere il quadro clinico che imporrà l'eventuale impianto di un defibrillatore?
4) Vedo che sono in atto degli studi sull'enzima Loxl2 ma non c'è ancora una cura. Ci sono farmaci in grado di bloccare la fibrosi? "
Queste erano le domande per cui ho chiesto un consulto. Io non sono un medico e queste sono domande credo legittime a cui si può rispondere anche prima di avere in mano l'esito di una risonanza perché sono domande di carattere generale. La risposta a quelle semplici domande potrebbe chiarire le idee a me e ad altre persone che come me vivono in apprensione. Questo dovrebbe fare Medicitalia
Lei invece preferisce parlare di Nobel e ironizzare sulla professionalità dei medici che mi hanno in cura puntualizzando su delle sciocchezze irrilevanti. Complimenti!
1) quale è la strada che dovrò percorrere?
2) Quali farmaci oltre al betabloccante?
3) Quale dovrà essere il quadro clinico che imporrà l'eventuale impianto di un defibrillatore?
4) Vedo che sono in atto degli studi sull'enzima Loxl2 ma non c'è ancora una cura. Ci sono farmaci in grado di bloccare la fibrosi? "
Queste erano le domande per cui ho chiesto un consulto. Io non sono un medico e queste sono domande credo legittime a cui si può rispondere anche prima di avere in mano l'esito di una risonanza perché sono domande di carattere generale. La risposta a quelle semplici domande potrebbe chiarire le idee a me e ad altre persone che come me vivono in apprensione. Questo dovrebbe fare Medicitalia
Lei invece preferisce parlare di Nobel e ironizzare sulla professionalità dei medici che mi hanno in cura puntualizzando su delle sciocchezze irrilevanti. Complimenti!
[#6]
Utente
chiedo gentilmente a un altro professionista di rispondere in modo generico alle generiche domande che ho posto, frutto di preoccupazioni per me e la mia famiglia.
Se nessuno fosse interessato a rispondere vi prego di chiudere il consulto. Non sono interessato a ricevere risposte dal dott. Cecchini
Arrivederci
Se nessuno fosse interessato a rispondere vi prego di chiudere il consulto. Non sono interessato a ricevere risposte dal dott. Cecchini
Arrivederci
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 4.7k visite dal 01/07/2019.
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Approfondimento su Ipertensione
L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.