Senso di oppressione al petto, delucidazioni a seguito di esami di approfondimento
Gentilissimi dottori, premetto che sono un ragazzo di 22 anni in buona salute, peso normale e non fumo.
Da novembre scorso sento un fastidio in una zona del petto in alto a sinistra (sopra il capezzolo, per intenderci) che si presenta come un senso di oppressione che ovviamente la mia mente riconduce al cuore: si presenta nei momenti di stress, ansia e nervosismo ma i battiti, invece, non sono mai stranamente accelerati (me li sento da solo tastando il collo) o altro e la mia pressione è 120-80. Ogni tanto, sporadicamente (qualche volta ogni settimana) sento un colpetto o più di extrasistole...
I controlli che ho fatto in questi mesi sono:
- a dicembre scorso ho fatto una visita dal mio cardiologo con annesso elettrocardiogramma ed ecocardiografia che non hanno riscontrato anomalie, insomma tutto apposto tranne un leggero soffio che il medico aveva già notato a una vecchia visita anni fa
- lo stesso cardiologo mi ha suggerito, in caso fosse continuato, di fare un monitoraggio di 24H tramite Holter cardiaco che ho eseguito a metà maggio in un centro per il cuore di Roma: nel referto il cardiologo in questione ha scritto RS con fc media di 83 bpm, fc massima di 158 e minima di 48. Assenza di battiti ectopici ventricolari e sopra-ventricolari. Assenza di pause significative. Da segnalare anomalie della ripolarizzazione ventricolare sinistra (onde T invertite) durante tachicardia e correlate ai sintomi in diario.
Utile approfondimento cardiologico."
- successivamente verso metà giugno ho eseguito proprio lo stesso approfondimento consigliato dal cardiologo che ha refertato l'holter che includeva Visita cardiologica + Ecg normale + Ecg sotto sforzo su cyclette con il seguente referto PA: 120/80 mmHg, EOC: ACR; toni netti, pause apparentemente libere, EOT: SCP; MV fisiologico, no edemi declivi, buon compenso emodinamico, ECG: RS con fc di 80 bpm, PQ nei limiti, normale tratto ST, polsi periferici: iso-normo-sfigmici, assenza di soffi carotidei, buon compenso emodinamico. Si consiglia controllo annuale . Nella visita mi ha detto che, portando il cuore fino a 160 battiti circa, non ha trovato più tracce di quelle anomalie della ripolarizzazione e che quindi era tutto apposto.
Le mie domande sono:
- E' un fastidio che ho cominciato a sentire quando ho conosciuto una ragazza però fidanzata (quindi c'è di mezzo anche una questione di "cuore", ovvero sentimenti e psiche) e sento che è strettamente legato a questo: come credo, si tratta di una somatizzazione in quel punto? Ed è proprio nel cuore che somatizzo oppure solo sul petto?
- Questo fenomeno a lungo andare potrebbe danneggiare il mio cuore? Può succedere qualcosa se si somma al normale sforzo fisico del cuore?
- A seguito dei miei esami che vi ho qui riportato posso escludere una causa cardiaca? Si tratta solo di un aspetto psicologico?
Grazie in anticipo per le gentili risposte.
Da novembre scorso sento un fastidio in una zona del petto in alto a sinistra (sopra il capezzolo, per intenderci) che si presenta come un senso di oppressione che ovviamente la mia mente riconduce al cuore: si presenta nei momenti di stress, ansia e nervosismo ma i battiti, invece, non sono mai stranamente accelerati (me li sento da solo tastando il collo) o altro e la mia pressione è 120-80. Ogni tanto, sporadicamente (qualche volta ogni settimana) sento un colpetto o più di extrasistole...
I controlli che ho fatto in questi mesi sono:
- a dicembre scorso ho fatto una visita dal mio cardiologo con annesso elettrocardiogramma ed ecocardiografia che non hanno riscontrato anomalie, insomma tutto apposto tranne un leggero soffio che il medico aveva già notato a una vecchia visita anni fa
- lo stesso cardiologo mi ha suggerito, in caso fosse continuato, di fare un monitoraggio di 24H tramite Holter cardiaco che ho eseguito a metà maggio in un centro per il cuore di Roma: nel referto il cardiologo in questione ha scritto RS con fc media di 83 bpm, fc massima di 158 e minima di 48. Assenza di battiti ectopici ventricolari e sopra-ventricolari. Assenza di pause significative. Da segnalare anomalie della ripolarizzazione ventricolare sinistra (onde T invertite) durante tachicardia e correlate ai sintomi in diario.
Utile approfondimento cardiologico."
- successivamente verso metà giugno ho eseguito proprio lo stesso approfondimento consigliato dal cardiologo che ha refertato l'holter che includeva Visita cardiologica + Ecg normale + Ecg sotto sforzo su cyclette con il seguente referto PA: 120/80 mmHg, EOC: ACR; toni netti, pause apparentemente libere, EOT: SCP; MV fisiologico, no edemi declivi, buon compenso emodinamico, ECG: RS con fc di 80 bpm, PQ nei limiti, normale tratto ST, polsi periferici: iso-normo-sfigmici, assenza di soffi carotidei, buon compenso emodinamico. Si consiglia controllo annuale . Nella visita mi ha detto che, portando il cuore fino a 160 battiti circa, non ha trovato più tracce di quelle anomalie della ripolarizzazione e che quindi era tutto apposto.
Le mie domande sono:
- E' un fastidio che ho cominciato a sentire quando ho conosciuto una ragazza però fidanzata (quindi c'è di mezzo anche una questione di "cuore", ovvero sentimenti e psiche) e sento che è strettamente legato a questo: come credo, si tratta di una somatizzazione in quel punto? Ed è proprio nel cuore che somatizzo oppure solo sul petto?
- Questo fenomeno a lungo andare potrebbe danneggiare il mio cuore? Può succedere qualcosa se si somma al normale sforzo fisico del cuore?
- A seguito dei miei esami che vi ho qui riportato posso escludere una causa cardiaca? Si tratta solo di un aspetto psicologico?
Grazie in anticipo per le gentili risposte.
[#1]
lei non ha alcuna patologia cardiaca .
si tranquillizzi
cecchini
si tranquillizzi
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Utente
Dr. Cecchini, la ringrazio per la celere risposta.
Il dubbio che mi rimane è, questa somatizzazione a lungo andare potrebbe danneggiare il mio cuore in qualche modo?
Se al normale sforzo fisico del cuore, compreso sia quello quotidiano che magari qualche pratica sportiva, si somma questa somatizzazione, c'è qualche rischio?
Il dubbio che mi rimane è, questa somatizzazione a lungo andare potrebbe danneggiare il mio cuore in qualche modo?
Se al normale sforzo fisico del cuore, compreso sia quello quotidiano che magari qualche pratica sportiva, si somma questa somatizzazione, c'è qualche rischio?
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.3k visite dal 30/06/2019.
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