Conseguenze dell'endocardite
buongiorno.
all'età di 9 anni sono state per lunghi mesi malata di endocardite. una volta uscita dall'ospedale ho fatto fino a 13 anni frequenti visite di controllo che hanno sempre rilevato completa guarigione. Ma praticamente da pochi mesi dopo l'ultima visita,ho iniziato a sentire dolori al petto e palpitazioni. questi disturbi, di intensità molto variabile, mi durano tuttora insieme a faticabilità e affanno. dato che questi disturbi non mi hanno mai provocato grandi impedimenti nella vita quotidiana, in questi anni (ora ne ho 21) non ho mai voluto fare accertamenti. tra le altre cose sono anche nata con un soffio al cuore. dunque mi chiedo se il soffio e l'endocarite mi abbiano indebolito il cuore e se i dolori e le palpitazioni ne siano conseguenze, o se essi siano fisiologici (oltretutto sono una persona ansiosa e un po' ipocondriaca: forse sarà casuale, ma proprio quando mi mette a pensare alla salute del mio cuore sento di più questi disturbi). dovrei fare accertamenti?
grazie saluti.
all'età di 9 anni sono state per lunghi mesi malata di endocardite. una volta uscita dall'ospedale ho fatto fino a 13 anni frequenti visite di controllo che hanno sempre rilevato completa guarigione. Ma praticamente da pochi mesi dopo l'ultima visita,ho iniziato a sentire dolori al petto e palpitazioni. questi disturbi, di intensità molto variabile, mi durano tuttora insieme a faticabilità e affanno. dato che questi disturbi non mi hanno mai provocato grandi impedimenti nella vita quotidiana, in questi anni (ora ne ho 21) non ho mai voluto fare accertamenti. tra le altre cose sono anche nata con un soffio al cuore. dunque mi chiedo se il soffio e l'endocarite mi abbiano indebolito il cuore e se i dolori e le palpitazioni ne siano conseguenze, o se essi siano fisiologici (oltretutto sono una persona ansiosa e un po' ipocondriaca: forse sarà casuale, ma proprio quando mi mette a pensare alla salute del mio cuore sento di più questi disturbi). dovrei fare accertamenti?
grazie saluti.
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Gentile utente,sebbene l'ansia in chi ha avuto una malattia importante al cuore sia più che comprensibile,la necessità di fare degli accertamenti c'è,oltretutto per chi ha avuto il suo problema sarebbe stata opportuna indipendentemente dalla presenza di sintomi.Possono essere utili una prima batteria di esami come ECG,ecocardiogramma,esami ematochimici completi,una RX torace e una visita cardiologica.Se poi avrà piacere a comunicarci i risultati rimaniamo a disposizione.
Cordialmente
dr.Annoni
Cordialmente
dr.Annoni
Annoni Andrea, MD
[#3]
Ex utente
grazie per le risposte, dottori.
devo essere sincera: quando ho scritto il primo post speravo che mi venisse risposto che quei disturbi sono normalissimi in chiunque e che, per lo meno, si inquadrano alla perfezione in un quadro ansioso, e non organico. ho tanta paura,una paura probabilmente infantile, di fare visite mediche (non solo cardiologiche) e questo mi ha sempre portato a nascondere ai miei genitori e al medico di famiglia questi sintomi, che, ripeto, non sono alla fine così problematici se in questi anni non mi hanno portato delle patologie. infatti proprio l'essere stata sempre bene dopo l'endocardite ha fermato in me l'opinione che si tratti solo di sintomi psicosomatici la cui unica cura e stare calma ed svitare le fonti di stress e di sforzo (ad es, 2 anni fa andavo a nuoto: la fatica dello stile libero mi dava affanno e tachicardia e così, dopo degli attacchi di panico legati alla paura di morire d'infarto in piscina, ho smesso di praticare nuoto e sono tornata alla calma).
cmq, volevo chiedere al Dr Annoni: Lei dice che la necessità di accertamenti sarebbe opportuna indipendentemente dalla presenza di sintomi avendo avuto alle spalle una malattia cardiaca importante. questo lo penso anche io, tuttavia quegli esami che feci fino ai 13 anni erano fissati in via, credo, quasi obbligatoria dall'ospedale e, una volta accertata la completa guarigione, nessuno mi ha più detto di fare accertamenti. ad es il mio medico di famiglia mi assicura sempre che ho un cuore normalissimo e che non devo pensare di essere più predisposta degli altri ad ammalarmi di cuore in futuro. ma se gli raccontassi di questi dolori e palpitazioni la sua idea cambierebbe?
mi preoccupo sempre molto quando penso a queste cose.
saluti.
devo essere sincera: quando ho scritto il primo post speravo che mi venisse risposto che quei disturbi sono normalissimi in chiunque e che, per lo meno, si inquadrano alla perfezione in un quadro ansioso, e non organico. ho tanta paura,una paura probabilmente infantile, di fare visite mediche (non solo cardiologiche) e questo mi ha sempre portato a nascondere ai miei genitori e al medico di famiglia questi sintomi, che, ripeto, non sono alla fine così problematici se in questi anni non mi hanno portato delle patologie. infatti proprio l'essere stata sempre bene dopo l'endocardite ha fermato in me l'opinione che si tratti solo di sintomi psicosomatici la cui unica cura e stare calma ed svitare le fonti di stress e di sforzo (ad es, 2 anni fa andavo a nuoto: la fatica dello stile libero mi dava affanno e tachicardia e così, dopo degli attacchi di panico legati alla paura di morire d'infarto in piscina, ho smesso di praticare nuoto e sono tornata alla calma).
cmq, volevo chiedere al Dr Annoni: Lei dice che la necessità di accertamenti sarebbe opportuna indipendentemente dalla presenza di sintomi avendo avuto alle spalle una malattia cardiaca importante. questo lo penso anche io, tuttavia quegli esami che feci fino ai 13 anni erano fissati in via, credo, quasi obbligatoria dall'ospedale e, una volta accertata la completa guarigione, nessuno mi ha più detto di fare accertamenti. ad es il mio medico di famiglia mi assicura sempre che ho un cuore normalissimo e che non devo pensare di essere più predisposta degli altri ad ammalarmi di cuore in futuro. ma se gli raccontassi di questi dolori e palpitazioni la sua idea cambierebbe?
mi preoccupo sempre molto quando penso a queste cose.
saluti.
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Gentile utente,la mia non era assolutamente una volontà di farla spaventare o preoccupare soprattutto perchè non nasconde di essere una persona molto apprensiva(anche se chi non lo sarebbe per la salute?).Il mio intento era solo quello di dire che anche se come nel suo caso una completa remissione e guarigione dalla malattia durante l'infanzia non ha lasciato per fortuna reliquati,rimane sempre un cuore da tenere soto controllo,soprattutto perchè a volte i disturbi(specie quelli valvolari) possono affiorare molto inlà nel tempo:le faccio l'esempio della malattia reumatica che contratta in giovane età può a volte dare una degenerazione della valvola che si riscontra poi nell'età adulta;quindi senza che questo ingeneri in lei eccessive e immotivate preoccupazioni,è sufficiente sottoporsi ogni tanto a qualche controllo cardiologico,per restare più sereni e perchè se un giorno dovesse esserci qualunque problema si possa intervenire tempestivamente;la prevenzione costa poco e aiuta tantissimo,in tutti i campi della medicina.Se le è possibile si sottoponga ad un ecocardio e se avrà piacere ci comunichi l'esito.
Cordialmente
dr.Annoni
Cordialmente
dr.Annoni
[#5]
Ex utente
gentile dottore, cercherò di vincere le mie paure e magari, anche senza fretta, farò l'ecocardiogramma.
volevo però cercare di chiarire un dubbio su un altro sintomo che mi capita da svariati anni e che, come gli altri,ho sempre tenuto per me senza mostrare di preoccuparmene: spesso di sera, al momento di mettermi a letto per dormire, inizio a sentire un grande freddo e prendo a tremare intensamente (battendo i denti con violenza) per un minuto e mezzo/due minuti dopodiché torno normale e mi passano i tremori e il freddo come mi sono venuti. io ho sempre pensato che questi attacchi di tremore siano dovuti alla circolazione e al soffio (per questo lo chiedo qui) perché mi sembrava di ricordare (non so però se sia giusto o meno) che proprio uno dei problemi legati al soffio interventricolare sia l'ipotermia (sempre che questa sia la causa del disturbo che mi capita). altra cosa che mi succede frequentemente è avere le dita gelate, bluastre oppure gonfie.
volevo però cercare di chiarire un dubbio su un altro sintomo che mi capita da svariati anni e che, come gli altri,ho sempre tenuto per me senza mostrare di preoccuparmene: spesso di sera, al momento di mettermi a letto per dormire, inizio a sentire un grande freddo e prendo a tremare intensamente (battendo i denti con violenza) per un minuto e mezzo/due minuti dopodiché torno normale e mi passano i tremori e il freddo come mi sono venuti. io ho sempre pensato che questi attacchi di tremore siano dovuti alla circolazione e al soffio (per questo lo chiedo qui) perché mi sembrava di ricordare (non so però se sia giusto o meno) che proprio uno dei problemi legati al soffio interventricolare sia l'ipotermia (sempre che questa sia la causa del disturbo che mi capita). altra cosa che mi succede frequentemente è avere le dita gelate, bluastre oppure gonfie.
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Gentile utente, i suoi tremori non sono da ritenere in alcun modo correlabili all'attività cardiaca nè tantomeno l'estremità fredde degli arti. Esegua l'ecocardiogramma come consigliato e vedrà che una volta negativo, si sentirà più risollevato e magari anche tanti suoi disturbi potranno diminuire se non scomparire del tutto perchè su base ansiosa.
Saluti
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 4.4k visite dal 11/02/2009.
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