Tachicardia, bav ed extrasistoli

Gentili dottori,
sono una farmacista di 67 anni, già operata per sostituzione della mitrale nel 2005 (in terapia continua con Sintrom).
All'eco-color doppler si riscontra un cuore sostanzialmente sano, ad eccezione di un mega atrio sx (6 cm circa) con protesi funzionante, ottima FE ed assenza di insufficienza.
Già subito dopo l'intervento, si era deciso di far cronicizzare una FA persistente, trattata dunque, Lanoxin e Matoprololo , ma nel corso degli anni, ai controlli, si registrava sovente "entrata" ed "uscita" dalla FA stessa, con conseguente curiosità nel verificare lo stato del ritmo ad ogni visita successiva.
I miei ultimi 2 anni sono stati un po' tormentati: il cuore ha iniziato a fare bizze con periodi tranquilli e periodi di tachicardia, a volte bradicardia, il che comportava ripetuti aumenti e diminuzioni dei dosaggi della digitale e del beta (cambiato con Atenololo).
Il consulto con un nuovo cardiologo, a Dicembre è stato illuminante: in terapia con dosaggi pieni dei farmaci si riscontrava un ritmo sinusale con fc di 58 bpm e bav avanzato di I grado (282 ms).
E' stata cambiata la terapia: Cordarone e Bisoprololo 2,5 1x 2/die, non eccedendo con il beta per la presenza del bav.
Ho iniziato ad auscultarmi e verificando una fc a 105 bpm, il cardiologo ha deciso di aggiungere alla terapia l'Ivabradina 5 1x 2/die, con autoriscontro, dopo una ventina di giorni, di episodi di bradicardia (fc a 43 bpm nelle ore diurne,in attività). A quel punto, la scelta del medico di diminuzione dei dosaggi dell'Ivabradina a mezza compressa x 2/die riportava la fc a 103 bpm.
Per le caratteristiche della ivabradina (no blocco av), si è optato infine per la seguente terapia: Ivabradina 5 1x 2/die e Bisoprololo 1,25 la mattina.

Di seguito vi riporto l'esito dell'holter effettuato in farmacia dopo 10 gg di questo ultimo schema posologico:
"Ritmo sinusale tendenzialmente tachicardico (Fc media 97, minima 62, max114 bpm) condotto con bav I ed interrotto da 2437 extrasistoli sopraventricolari (1804 isolate, 177 bigemine, 1 trigemine) frequentemente ripetitive (20 coppie) ed in runs (59) anche prolungati (100 battiti), maggiormente durante le ore notturne (con fc media 82, minima 60, max 101 bpm) . Evidenza di numerosissime extrasistoli atriali bloccate. Extrasistolia ventricolare sporadica (24) talora precoci. Assenza di pause patologiche. Non modificazioni del tratto ST di significato ischemico".

Immagino si debba procedere con un nuovo cambio di terapia, ma inizio ad esser stanca...sembra si facciano miliardi di tentativi senza risultati. Ora mi preoccupano tutte queste extrasistoli. Le presenti e/o quelle bloccate possano essere pericolose?
Potete darmi un vostro parere sull'esito generale dell' holter e sulla terapia in corso? A vostro avviso andrebbero cambiati i farmaci o la posologia degli stessi? E in che modo? E' solo un consulto per aver maggiori pareri da altri professionisti, in attesa di una nuova consulenza cardiologica.
Grazie mille.
[#1]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.7k 3.7k
LA mia impressione e' che il suo cuore abbia una gran voglia di tornare in f.a. , sia per l'eta' che per le dimensioni dell' atrio.
Sarebbe la sua fortuna perche' , mentenendo il solo SINTROM , con l'aggiunta di una piccola dose di digitale, lei avrebbe una vita qualitativamente migliore.
Incaponirsi piu' di tanto per mantenere una ritmo sinusale non ha granche' senso.

Arrivederci

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la sua risposta Dottore. In realtà il Cordarone è stato immesso in terapia al posto della digitale non tanto per insistere a mantenere il ritmo sinusale, quanto per il fatto che in assenza di FA persistente e data la mancata risposta adeguata al controllo della frequenza con atenololo e digossina, i cui dosaggi venivano cambiati ogni 4 mesi per un comportamento "ballerino" del cuore che tendeva a volte alla tachicardia (nonostante dosaggi massimali) e a volte alla bradicardia (nonostante dosaggi minimi) si è pensato di utilizzare una strategia terapeutica diversa, utilizzando una molecola che già di per se ha effetto tanto sul ritmo quanto sul controllo della fc e aggiungendo un beta a bassi dosaggi e l'ivabradina per non incorrere nel rischio di aggravare un bav I avanzato.
Fermo restando che sarebbe mia fortuna ritornare in FA cronica (cosa purtroppo mai avvenuta con digossina e betabloccanti in 14 anni), fin quando ciò non accadrà sarò costretta a ritenermi sfortunata e a fare prove su prove con farmaci e dosaggi differenti ogni qual volta il mio cuore si divertirà a fare il ballerino tra tachicardia e bradicardia?
[#3]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.7k 3.7k
In realta il ruolo del Cordarone non è il controllo della frequenza quanto quello del,ritmo.
Inoltre in una certa percentuale di pazienti induce patologie tiroidee anche serie. Per il controllo della frequenza non ci sino solo i beta bloccanti ma ci sono anche i calcio antagonisti .
In tanti anni di lavoro non ho mai trovato una fibrillazione atriale che non sia stata domata nella frequenza

Arrivederci
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