Cardiomiopatia in fase ipocinetico dilatativa

Salve ,
racconto sinteticamente i fatti e mi scuso con i Medici gia ' da ora per eventuali inesattezze e mancanze.
Circa 10 giorni fa mia madre classe 1946 (73 anni) ha avvertito dispnea e affaticamento e un Medico, dopo averla visitata, ha deciso di farla andare subito al piu' vicino PS.
Non è mai stata ricoverata per nessuna patologia negli anni precedenti all' evento di pochi giorni fa.
E' stata ricoverata solo nel 1983 per parto con taglio C. e nel 1985 per aborto spontaneo.

Nel verbale di P.S: si legge:arrivata con dispnea ,cardiopalmo ad elevati valori pressori.ECG con fibrillazione atriale tachicardica.dopo l'rx è stato trovato un addensamento del parenchima polmonare basale bilaterale senza febbre.
Sono state avviate tutte le terapie del caso(rocefin) con successiva coronarografia senza evidenziare alterazioni.


La diagnosi finale è stata:cardiopatia in fase ipocinetico dilatativa con severa disfunzione sistolica ( FE 25%).insufficienza mitralica moderata:fibrillazione atriale persistente.ipertensione arteriosa.

Aggiungo anche che la paziente è TBC positiva ,scoperta nel 2003 a cui è seguita profilassi ,ma non so se sino alla fine. Forse 50% del necessario.
HCV NEGATIVA
HBV positiva
Nonna materna morta nel 1980 credo per trombosi.
Paziente fumatrice dal 1966 al 1990 circa. 4/5 sigarette die.
consumo di alcool moderato e solo durante i pasti fino al 1990.
E' stata dimessa il giorno 10 /03/2019 nelle seguenti condizioni:ritmo sinusale con extrasistolia sopraventricolare ,paziente eupnoica ,tollera bene sforzi moderati,non edemi declivi ,toni ritmici.

Sono stati prescritti vari farmaci , esami del sangue e visite cardiologiche.

Farmaci :LOSARTAN,LENTOKALIUM,LASIX,BISOPROLOLO
LIXIANA (52 SETTIMANE)
LUVION.

Il curante ha detto di tenere la paziente sotto controllo riguardo ad edemi, difficolta' di respirazione ,stato di coscienza
e inoltre che non è possibile fare un trapianto ed eradicare la patologia in nessun modo ma solo controllarla chimicamente.
Chiedo ai Medici del sito alcuni approfondimenti su quanto ho sopra esposto, sperando che non siano assurdi:

1) In italia ,è presente un centro spezializzato per la patologia a sopra esposta?

2quanti di anni di vita possono esserci ancora dalla diagnosi ? da quanto io ho capito al massimo 2.

3)è utile che io ,essendo il figlio, mi sottoponga ad indagine genetica riguardo a questa patologia.


Cordiali Saluti.
[#1]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.6k 3.7k
Cerco di risponderle con ordine.

1- lo scompenso cardiaco e' ben curato in tutta Italia
2- la sopravvivenza e' elevata con la terapia medica sia come quantita' che come qualita' di vita
3- non sono forme congenite (altrimenti non sarebbe arrivata alla sua eta')

Arrivederci

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso