Pressione e battiti alti

Preg.mi Dottori,
Scusate se torno a scrivervi ma sono davvero angosciato.
Mio figlio, 35 anni, ha subito l’11 febbraio un intervento di nefrectomia totale per un tumore al rene di 10 cm, per fortuna rimosso (anche se ci sono delle metastasi ai polmoni).
Come vi ho già scritto ha l’emoglobina bassa (10,7) che sto trattando con un integratore a base di ferro e vitamina C.
In questi giorni ho tenuto un piccolo diario di pressione e battiti, che vi riporto di seguito:
23.02 ore 18.00 massima 123 minima 85 pulsazioni 101
24.02 ore 18.00 massima 127 minima 91 pulsazioni 102
25.02 ore 8.30 massima 132 minima 73 pulsazioni 98
27.02 ore 18.00 massima 141 minima 102 pulsazioni 111.
Mi avete già risposto che le pulsazioni elevate possono essere legate alla emoglobina bassa, ma devo preoccuparmi per questa pressione che tende a salire?
Mi consigliate una visita cardiologica?
O puo’ rientrare nel quadro post operatorio e nel live quadro di anemia?
Vi faccio altresì presente che ha frequenti dolori ad una gamba. Tenete conto che il ragazzo, allettato dopo l’intervento, ha una forma di spasticità dovuta ad un trauma da parto, e comunque è trattato con eparina.
Scusatemi ma sono molto preoccupato perché dopo l’intervento non si sta riprendendo e dovendo iniziare la chemioterapia non vorrei ci fossero ulteriori complicanze.
Vi ringrazio sempre per il conforto che mi date.
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Dr.ssa Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64
La pressione non è molto alta e penso sia bene controllarla ancora per un po' prima di prendere provvedimenti (tra l'altro bisogna valutare anche la funzione del rene residuo).
Però -se ha metastasi polmonari- immagino che verrà proposta una chemioterapia, che potrebbe causare ipertensione di per sè (i farmaci più usati - e che spesso danno questo problema- sono sunitinib, axitinib e sorafenib). In tal caso è bene iniziare la chemio avendo già i valori di pressione ben controllati e poi tenere sotto controllo la pressione, che va curata, ma evitando alcuni farmaci che possono dare interferenza farmacologica (come i calcio-antagonisti). Noi di solito preferiamo usare farmaci come il nebivololo, o ACE-inibitori o sartani.
E' meglio parlarne con l'oncologo che lo segue, e con un cardiologo che conosca i farmaci oncologici.
Si tratta di trovare il giusto abbinamento, perché le terapie sono di solito croniche.
In bocca al lupo!

Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)

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Grazie sempre, di cuore.
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