Difetto interatriale
Oltre 20 anni fa mi era stato diagnosticato un difetto interatriale attraverso Ecocardiografia Transesofagea Biplana (presso un rinomato ospedale italiano). Il commento al referto riportava: Difetto Interatriale tipo Ostium Secundum di piccole dimensioni (5 mm x 3mm) associato ad aneurisma del setto interatriale. Normale il ritorno venoso polmonare. Sovraccarico di volume del ventricolo destro. Ventricolo sinistro normocinetico.
Il DIA è sempre stato asintomatico.
Le successive e molto rare visite cardiologiche (ecografiche senza più fare la transesofagea) negli anni si sono fondate ovviamente sempre su questo esame senza riscontrare ulteriori particolari problematiche anzi senza mai enfatizzare sovraccarichi di volume del ventricolo destro.
Deciso ad un eventuale intervento per la chiusura mi sono rivolto di recente (circa 6 mesi fa), alla soglia di quasi 42 anni di età, ad un cardiologo interventista che analizzato il quadro clinico (e attraverso ECG, Ecocardiogramma e Risonanza Magnetica al cranio e) smentisce la diagnosi originaria di DIA riportando le seguenti note:
"Diagnostica clinica e strumentale non compatibile con diagnosi di difetto interatriale, in assenza di segni diretti ed indiretti di sovraccarico volumetrico delle sezioni destre". Riporto in fondo i dettagli*** della visita cardiologica.
Perplesso chiedo se è del caso ripetere la trasnsesofogea (ne ho fatta soltanto una, ma tanti anni fa) e il cardiologo me la sconsiglia dicendomi chiaramente che non è necessaria.
Vi chiedo un consiglio sul cosa fare e se è plausibile un errore su un esame transesofageo di oltre 20 anni fa.
GRAZIE MILLE
***Dettagli
Assenza di sintomi maggiori di malattie cardiovasc. Non ha fattori di rischio coron. All'esame clinico: giugulari piane; non edemi declivi; attività cardiaca ritmica, a normale frequenza. La semiotica cardiaca non è congrua con la presenza di difetto interatriale. Fegato all'arco. Non segni di stasi del piccolo circolo. P.A.120/75mmHG
L'ECG evidenzia ritmo sinusale a freq cardica di 62 bpm. Normale la conduzione antrioventricolare. Normale la conduzione intraventricolare. Asse elettrico nel range di normalità. Normale la fase di ripolarizzazione ventricolare.
ECOCARDIOGRAMMA: Normali le dimensioni interne e regolari spessori parietali del ventricolo sinistro. Normale funzione contrattile globale (FEVS > 55%). Assenza di alterazioni della cinesi sementaria. Atrio sinistro di normali dimensioni. Normale il calibro della radice e dell'aorta ascendente. Normali gli indici di funzione diagnostica. Anaurisma destroconvesso del SIA in assenza di evidente comunicazione del ventricolo destro. Normale il regime pressorio del piccolo circolo. Sistema venoso epato-cavale non dilatato. Normale escursione respiratoria della VCI. Indenne il pericardio.
Diagnostica clinica e strumentale non compatibile con diagnosi di difetto interatriale, in assenza di segni diretti ed indiretti di sovraccarico volumetrico delle sezioni destre.
Il DIA è sempre stato asintomatico.
Le successive e molto rare visite cardiologiche (ecografiche senza più fare la transesofagea) negli anni si sono fondate ovviamente sempre su questo esame senza riscontrare ulteriori particolari problematiche anzi senza mai enfatizzare sovraccarichi di volume del ventricolo destro.
Deciso ad un eventuale intervento per la chiusura mi sono rivolto di recente (circa 6 mesi fa), alla soglia di quasi 42 anni di età, ad un cardiologo interventista che analizzato il quadro clinico (e attraverso ECG, Ecocardiogramma e Risonanza Magnetica al cranio e) smentisce la diagnosi originaria di DIA riportando le seguenti note:
"Diagnostica clinica e strumentale non compatibile con diagnosi di difetto interatriale, in assenza di segni diretti ed indiretti di sovraccarico volumetrico delle sezioni destre". Riporto in fondo i dettagli*** della visita cardiologica.
Perplesso chiedo se è del caso ripetere la trasnsesofogea (ne ho fatta soltanto una, ma tanti anni fa) e il cardiologo me la sconsiglia dicendomi chiaramente che non è necessaria.
Vi chiedo un consiglio sul cosa fare e se è plausibile un errore su un esame transesofageo di oltre 20 anni fa.
GRAZIE MILLE
***Dettagli
Assenza di sintomi maggiori di malattie cardiovasc. Non ha fattori di rischio coron. All'esame clinico: giugulari piane; non edemi declivi; attività cardiaca ritmica, a normale frequenza. La semiotica cardiaca non è congrua con la presenza di difetto interatriale. Fegato all'arco. Non segni di stasi del piccolo circolo. P.A.120/75mmHG
L'ECG evidenzia ritmo sinusale a freq cardica di 62 bpm. Normale la conduzione antrioventricolare. Normale la conduzione intraventricolare. Asse elettrico nel range di normalità. Normale la fase di ripolarizzazione ventricolare.
ECOCARDIOGRAMMA: Normali le dimensioni interne e regolari spessori parietali del ventricolo sinistro. Normale funzione contrattile globale (FEVS > 55%). Assenza di alterazioni della cinesi sementaria. Atrio sinistro di normali dimensioni. Normale il calibro della radice e dell'aorta ascendente. Normali gli indici di funzione diagnostica. Anaurisma destroconvesso del SIA in assenza di evidente comunicazione del ventricolo destro. Normale il regime pressorio del piccolo circolo. Sistema venoso epato-cavale non dilatato. Normale escursione respiratoria della VCI. Indenne il pericardio.
Diagnostica clinica e strumentale non compatibile con diagnosi di difetto interatriale, in assenza di segni diretti ed indiretti di sovraccarico volumetrico delle sezioni destre.
[#1]
In realta' la ecocardiografia colordoppler transtoracica e' molto inferiore come sensibilita' rispetto alla transesofagea, per motivi tecnici.
Il non ritrovare sezioni destre ingrandite pertanto NON esclude la presenza di un piccol shunt interatriae come quello descritto.
Il consiglio, se vuole essere certa, e' di programmare uno studio "alle microbolle" e se questo risuktasse anche solo dubbio, un nuovo transesofageo.
Arrivederci
Il non ritrovare sezioni destre ingrandite pertanto NON esclude la presenza di un piccol shunt interatriae come quello descritto.
Il consiglio, se vuole essere certa, e' di programmare uno studio "alle microbolle" e se questo risuktasse anche solo dubbio, un nuovo transesofageo.
Arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.7k visite dal 23/02/2019.
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