Ipertensione ed extrasistole

Gentilissimi medici,
vi chiedo un consulto perché ho ricevuto pareri contrastanti da due medici interentemente all'opportunità o meno di sospendere la terapia con Bisoprololo da 1.25.
Nel 2012, a 24 anni, dopo un ricovero per indagare la natura di una pressione troppo alta (la minima era sempre tra i 90 e i 100 e la massima 140), mi prescrissero una terapia con cardura, per ipertensione essenziale probabilmente ereditata da mio padre. Il farmaco mi dava alcuni effetti effetti collaterali, tra cui un incremento delle extrasistoli percepite, decisero perciò di provare a sostutuire cardura con bisoprorolo da 2.5. Per almeno tre anni andò tutto bene, la pressione si stabilizzò anche grazie a sport ed alimentazione sana e povera di sodio, per poi abbassarsi troppo: il medico di base decise di abbassare la terapia a 1.5 e continuai così per altri 3 anni. A settembre 2018 la pressione iniziò ad abbassarsi (da quando ho iniziato a fare yoga), solitamente era 100 o 110 su 60 o 65 a riposo. Fui ricoverata per altri motivi e i medici dell'ospedale mi dissero di sospendere il bisoprorolo. Non avendo il coraggio di farlo perché temo l'aritmia e le extrasistoli (l'holter ha rilevato che ne ho 200 al giorno) mi sono rivolta al medico di base, il quale propone un betabloccante molto più vecchio ma a suo dire meno forte di bisoprololo da 1.25. Non sapendo che cosa fare e chi ascoltare, sto spezzando la compressa di bisoprorolo per prenderne mezza al giorno, ma anche questo mi era stato sconsigliato, senza addurre motivazioni. Le domande che vorrei farvi sono: -che problemi può arrecare prendere mezza pastiglia da 1.25? Quali sono i reali rischi del sospendere la terapia da un giorno all'altro? Può l'ipertensione.... migliorare nel tempo? Mi avevanl detto che avrei preso la compressa per tutta la vita. Vi ringrazio in anticipo.