Le condizioni, eliminando la tachicardia si può poi intervenire meglio sulla pressione, visto che

Buongiorno. Soffro di TPSV dal 2012. Faccio una breve sintesi:
Nel 2012 frequenti episodi con accessi al P:S per cardioversione con farmaco in bolo. Mi ero prenotato per l'ablazione ma poi, non avendo più avuto episodi, ho glissato. Dal 2012 al 2017 rari episodi, quasi sempre risoltisi spontaneamente. In questi ultimi 3 mesi ben 3 episodi acuti, con ritmo a 150/160 bpm e cardioversione con farmaco in bolo. L'altro giorno visita dall'aritmologo, il quale mi ha consigliato di decidermi per l'ablazione, esplicando tutti i benefici e i connessi rischi, molto rari e relativi. Mi ha detto che a sto punto nonn ho più molta altra scelta, in quanto soffro anche di pressione alta e diventa anche difficile la gestione di tutte e 2 le condizioni, eliminando la tachicardia si può poi intervenire meglio sulla pressione, visto che al momento è anche difficile tenerla a bada. Mi ha detto che potrei non avere più episodi per lungo tempo, come pure averli ogni settimana, non è un evento prevedibile e farmacologicamente non è detto che si riesca a prevenire gli attacchi. Mi ha anche detto che raramente può recidivare, ma che se succedesse si ripeterebbe una seconda volta con facile definitivo successo.
Se possibile, vorrei un vostro autorevole parere, se è davvero meglio intervenire oppure no. Quanto è probabile la recidiva? E' vero che al giorno d'oggi la metodica di questo intervento è molto avanzata e i rischi sono molto bassi?
Grazie per vostra eventuale rispiosta e chiarimento.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.7k 3.7k
Non sono a conoscenza della terapia che sta assumendo.
Se tuttavia gli episodi si ripetono nonostante una terapia antiaritmica di base l'ablazione deve essere tentata ed i risultati sono molto buoni nella maggioranza dei pazienti

cecchini

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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Attivo dal 2015 al 2019
Ex utente
Innazitutto grazie per la celere risposta, gent.mo Dott. Cecchini. Come terapia non ho mai assunto nulla, soltanto metoprololo al bisogno. Mi spiego meglio, sperando di esserle di migliore aiuto: nel 2012 il cardiologo mi disse che potevo assumere metoprololo al bisogno se gli attacchi non fossero stati frequenti, visto che, in assenza di attacchi acuti, ho sempre avuto un battito regolare, tra 70 e 80 bpm. Mi ha detto questo, perchè, provando ad assumerlo come terapia diciamo preventiva, non mi faceva stare bene, cioè i battiti scendevano verso i 50 al minuto e mi sentivo con l'affanno e davvero stavo prorpio male...deduco la non abitudine ad un ritmo così basso. Allora, visto che in assenza di acuzie mi sentivo benissimo, si è optato per la soluzione descritta, cioè al bisogno. Tutto questo, appunto, nel 2012. Dal 2012 a pochi mesi fa, il metoprololo ha fatto il suo lavoro, ma devo dire che in 6 anni mi sarà successo 7/8 volte. In questi ultimi 3 mesi, 3 episodi, niente da fare, metoprololo uguale acqua, allora di corsa al PS a fare la cardioversione con adenosina in vena, con immediata risoluzione. Quersta la sintesi.
Detto questo...all'ultimo accesso serale (pochi giorni fa) al P.S, il medico mi ha inviato in urgenza nel reparto di aritmologia di Imperia, per il mattino successivo. Sono andato e ho trovato il responsabile e specialista proprio in elettrofisiologia cardiologica, una persona squisita, lo devo dire perchè è anche bello trovare medici di tale spessore umano. Mi ha spiegato tutto, rischi e benfici dell'ablazione...mi ha detto che i rischi è obbligato a comunicarmeli, seppure rarissimi, quindi più per prassi. me3ntre mi ha spiegato l'elevato benficio e la totale definitiva risoluzione del problema, informandomi che ci sono basse percentuali di recidiva, che se dovesse avvenire si ripeterebbe una seconda volta. Devo dire che è stato molto convincente, sopratutto per la schiettezza. Mi ha consigliato di farla per alcuni motivi. Il primo è legato anche al fatto che io soffro di ipertensione e che quindi la situazione è un pò più complessa da gestire farmacologicamente. Inoltre, a suo parere, non è nemmeno detto che si riesca ad evitare ulteriori attacchi, pur facendo la terapia. Per dirla tutta, a sto punto non ne vale più la pena, potrei stare bene per 1 anno, come avere attacchi ogni settimana o medse, è imprevedibile, ma di certo il problema è ormai certo e va affrontato, indipendentemente dal relativo benessere dal 2012 a pochi mesi fa...questo è quanto mi ha detto.
Ci siamo lasciati con la prenotazione per l'ablazione tra 1 mesetto, nel frattempo mi ha prescritto peridonpril 4 mg mezzogiorno e sera per la pressione e isptin 120 una volta al giorno alla sera. Questo come terapia di attesa.
La leggo spesso, Dott. Cecchini. Pur avendo notato che alcune volte è un pò troppo diretto con i suoi interlocutori, le riconosco competenza dalle sue nette risposte, da cui si nota chiarezza e anche disponibilità alla testardaggine di alcuni interlocutori.
Grazie mille se vorrà espormi il suo punto di vista e evntualmente motivarmi a fare l'ablazione, nel caso anche lei la ritenesse necessaria...sull'utilità non discuto, appare scientificamente provata e non ci piove. Mi interessa la necessità e che cosa pensa del consulto avuto con l'aritmologo.
In attesa...cordiali saluti.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.7k 3.7k
La necessita le e' evidente.
Lei avra' in futuro episodi sempre piu' frequenti di queste aritmie, con marcata riduzione della sua qualita' di vita.
L' Isoptin , specie a quel bassissimo dosaggio non mi pare efficace.
Avrei usato altri farmaci come la flecainide, ma la risoluzione e' la ablazione.
Arrivederci
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Attivo dal 2015 al 2019
Ex utente
Grazie mille.
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Attivo dal 2015 al 2019
Ex utente
Gent.mo Dott Cecchini...sono a disturbarla per chiederle ancora 2 cose:
Sono un pesista...dopo quanto tempo potrò riprendere l'attività, dopo? Chiaramente lo farei in modo molto leggero e graduale.
Lei per caso conosce il Dott Mureddu dell'aritmologia di Imperia?
La ringrazio.
Cordiali saluti.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.7k 3.7k
No non lo conosco
Per quanto riguarda la pesistica questa è L disciplina più dannosa per qualsiasi cuore
Pertanto
La sconsiglio a tutti

Arrivederci
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Attivo dal 2015 al 2019
Ex utente
Si, lo so che voi cardiologi ritenete idonea l'attività aerobica e non quella anaerobica, oltrettuto con sforzo. Però indipemdentemente da ciò, consapevole di quanto ha affermato, dopo quanto potrò riprendere l'attività con i pesi. Indipendentemente dal suo corretto giudizio di merito sullo spiort.
Grazie.
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