Episodi di dolore toracico a riposo: sindrome di Roemheld?
Buongiorno
Il mio consulto è riguardo a un dolore toracico che insorge sporadicamente a riposo (in posizione seduta o sdraiata), e spesso, sebbene non sempre, in concomitanza con sindromi influenzali.
Si tratta di un dolore interno non localizzabile con precisione, che parte a centro schiena tra le scapole, sale gradualmente fino a pervadere tutta la gabbia toracica e irradiarsi al collo e alle mandibole, aumentando via via di intensità fino a diventare talmente intenso da impedire quasi il respiro. Poi svanisce, ma si ripresenta dopo 20-30 s; l’intensità varia da un accesso all’altro, e gli accessi possono essere numerosi fino a durare 1h o più, via via svanendo di intensità. La volontaria eruttazione di aria sembra diminuire l’intensità del dolore. Il dolore non è accompagnato da sudorazione. Anche il battito cardiaco risulta regolare.
La prima volta che insorse fu all’età di 16 anni, dopo pranzo, durante un’influenza alle vie respiratorie con febbricola e bronchite. Non feci accertamenti e il problema non si ripresentò i giorni seguenti.
Mi insorse altre volte, la penultima una decina di anni fa in concomitanza con un’altra influenza alle vie respiratorie con bronchite e febbre alta.
L’ultimo episodio è stato la scorsa settimana, sia la notte di venerdì che la notte di sabato durante un’influenza gastroenterica, entrambe le notti prima di addormentarmi. In particolare, sabato, come mi sono coricata a letto dopo una cena con amici, le crisi si sono susseguite senza interruzione e molto intense per più di un’ora. Forzando l’eruttazione il dolore sembrava attenuarsi un pochino; alle volte avevo anche piccoli rigurgiti.
Aggiungo che non mi sono mai rivolta al medico per questa problematica, pensandola riconducibile a problemi di reflusso, ma ora, ciò che mi mette il dubbio è la sporadicità di questi eventi.
Quanto a eventuali sintomi riconducibili a problemi di natura gastrointestinale, raramente mi capita di avere lieve bruciore di stomaco; più di frequente, mi capita di svegliarmi per via di accessi di tosse improvvisa con sensazione di soffocamento. 5 anni fa, per via di problemi intestinali ricorrenti e anemia sideropenica, con rilevamento di sangue nelle feci, ho effettuato colonscopia e esami vari, che sono risultati negativi, anche per helicobacter. Non ho mai effettuato gastroscopia.
Quanto a eventuali problematiche cardiache annualmente mi sottopongo a visita medico-sportiva agonistica, con ECG sotto sforzo: pressione a riposo lievemente alta (max 90-135), soffio funzionale (non sempre rilevato), atipie aspecifiche della ripolarizzazione nell’ECG. Avevo in passato anche effettuato Holter pressorio, risultato nella norma.
Ieri ho scoperto, leggendo un consulto, dell'esistenza della sindrome di Roemheld e vi chiedo se a vostro parere potrebbe trattarsi di questo e nel caso come agire per limitare il dolore qualora si ripresentasse. Inoltre volevo sapere se ritenete che sia il caso di approfondire, e se sì in quale direzione.
Il mio consulto è riguardo a un dolore toracico che insorge sporadicamente a riposo (in posizione seduta o sdraiata), e spesso, sebbene non sempre, in concomitanza con sindromi influenzali.
Si tratta di un dolore interno non localizzabile con precisione, che parte a centro schiena tra le scapole, sale gradualmente fino a pervadere tutta la gabbia toracica e irradiarsi al collo e alle mandibole, aumentando via via di intensità fino a diventare talmente intenso da impedire quasi il respiro. Poi svanisce, ma si ripresenta dopo 20-30 s; l’intensità varia da un accesso all’altro, e gli accessi possono essere numerosi fino a durare 1h o più, via via svanendo di intensità. La volontaria eruttazione di aria sembra diminuire l’intensità del dolore. Il dolore non è accompagnato da sudorazione. Anche il battito cardiaco risulta regolare.
La prima volta che insorse fu all’età di 16 anni, dopo pranzo, durante un’influenza alle vie respiratorie con febbricola e bronchite. Non feci accertamenti e il problema non si ripresentò i giorni seguenti.
Mi insorse altre volte, la penultima una decina di anni fa in concomitanza con un’altra influenza alle vie respiratorie con bronchite e febbre alta.
L’ultimo episodio è stato la scorsa settimana, sia la notte di venerdì che la notte di sabato durante un’influenza gastroenterica, entrambe le notti prima di addormentarmi. In particolare, sabato, come mi sono coricata a letto dopo una cena con amici, le crisi si sono susseguite senza interruzione e molto intense per più di un’ora. Forzando l’eruttazione il dolore sembrava attenuarsi un pochino; alle volte avevo anche piccoli rigurgiti.
Aggiungo che non mi sono mai rivolta al medico per questa problematica, pensandola riconducibile a problemi di reflusso, ma ora, ciò che mi mette il dubbio è la sporadicità di questi eventi.
Quanto a eventuali sintomi riconducibili a problemi di natura gastrointestinale, raramente mi capita di avere lieve bruciore di stomaco; più di frequente, mi capita di svegliarmi per via di accessi di tosse improvvisa con sensazione di soffocamento. 5 anni fa, per via di problemi intestinali ricorrenti e anemia sideropenica, con rilevamento di sangue nelle feci, ho effettuato colonscopia e esami vari, che sono risultati negativi, anche per helicobacter. Non ho mai effettuato gastroscopia.
Quanto a eventuali problematiche cardiache annualmente mi sottopongo a visita medico-sportiva agonistica, con ECG sotto sforzo: pressione a riposo lievemente alta (max 90-135), soffio funzionale (non sempre rilevato), atipie aspecifiche della ripolarizzazione nell’ECG. Avevo in passato anche effettuato Holter pressorio, risultato nella norma.
Ieri ho scoperto, leggendo un consulto, dell'esistenza della sindrome di Roemheld e vi chiedo se a vostro parere potrebbe trattarsi di questo e nel caso come agire per limitare il dolore qualora si ripresentasse. Inoltre volevo sapere se ritenete che sia il caso di approfondire, e se sì in quale direzione.
[#1]
E' verosimile che il suo disturbo sia proprio legato ad una patologia esofagea.
Le conviene quindi eseguire una gastroscopia per scegliere la terapia piu' idonea
Arrivederci
Le conviene quindi eseguire una gastroscopia per scegliere la terapia piu' idonea
Arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Utente
Intanto La ringrazio moltissimo per la celere risposta. Le chiedo un unico chiarimento, se potrà fornirmelo. Lei in pratica tende ad attribuire questa sintomatologia a qualche patologia a livello di esofago, nonostante si presenti sporadicamente e il dolore non sia propriamente retrosternale o all'imboccatura dello stomaco, ma sia prevalentemente posteriore (internamente tra le scapole)? Ancora grazie!
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.1k visite dal 22/01/2019.
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