Pressione al petto

Faccio questa domanda per mio zio che ha 65 anni e lamenta una pressione al livello del muscolo pettorale sinistro, che lo costringe a non poter effettuare le normali operazioni quotidiane.
A Gennaio 2016 ha subito un intervento alle coronarie presso il Monzino di Milano per cui gli sono stati impiantanti 4 bypass coronarici usando la safena della gamba destra e un bypass più piccolo usando la mammaria sinistra. Dopo l'intervento gli è stata prescritta una cura con: esomeprazolo 40 ml ( che già prendeva in precedenza per un problema di stomaco ), bisoprololo 2,5 ml un cp dopo colazione, acido acetilsalicilico 100 mg una cp dopo pranzo, clopidogrel 75 mg una cp a sera ( da smettere a febbraio 2018 ), ramipril 2,5 mg 1 cp alla sera, atorvastatina 40 mg una cp al mattino.
Nonostante però la terapia, gli è rimasta una pressione sul petto quasi costante tutti i giorni con accentuazione subito dopo aver assunto il bisoprololo del mattino.
A causa di ciò mio zio si è rivolto allo stesso cardiologo che gli ha impiantato i bypass il Dottor. Roberto il quale gli ha fatto impiantare 2 stent uno successivo all' altro nel tentativo di eliminare la predetta pressione.
Tale pressione non è stata mai eliminata nonostante I predetti tentativi e mio zio lamenta ancora di non poter fare sforzi e in più di subirla anche a riposo o durante le normali operazioni quotidiane.
Il 19/12/18 gli è stata fatta una coronagrofia che non ha portato nessuna necessità di variazione al lavoro precedentemente fatto da chi ha impiantato gli stent ( di cui l' ultimo è stato messo a maggio 2017.)
L' unica cosa che è variata è l' aumento della terapia a cui si è aggiunto il medicinale ranexa 375 mg una compressa da prendere insieme al bisoprololo del mattino.
Questa la diagniosi e terapia decisa dai medici il 20/12/2018 e nonostante ciò la pressione sul petto a mio zio rimane. Da precisare che, per varie motivazioni, mio zio prima dell' ultima coronarografia del 19/12/2018 aveva smesso per una ventina di giorni di assumere la terapia ed aveva però assunto dei vasodilatatori (e contemporaneamente gli è capitato di innamorarsi ed avere attività sessuale molto marcata che continua tutt'ora) che a detta sua lo hanno fatto stare meglio della terapia datagli dai cardiologi il 20/12/18.
Secondo Lei mio zio rischia molto se smette la terapia?, dovrebbe ridurre la dose di bisoprololo? dovrebbe evitare le attività sessuali predette? le è mai capitato un caso simile?
Aspetto una Sua gentile risposta
Grazie.
Tiziana
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.6k 3.7k
La storia che lei narra è piuttosto confusa.
Inoltre la attività sessuale, con il partner abituale, è consigliata nei casi come suo zio.
La terapia che assume non va certo interrotta dato che io paziente è un soggetto a rischio.

Arrivederci

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso