Protusione lembo mitralico - insufficienza lieve o moderata
Buonasera,
sono affetto si dalla nascita da una ridondanza del lembo mitralico che però dai referti eco risulta che non prolassa ma si piega a ginocchio.
Ciò determina che da quando sono nato effettuo annualmente eco di controllo.
Al momento della visita sono molto teso e ho battiti superiori ai 100 e pressione di circa 160/90. Mentre normalmente i miei valori sono battiti 65 e pressione 115/68.
Negli eco che effettuo emerge la sussistenza di un'insufficienza che da qualche anno è lieve/moderata o moderata a seconda della rilevazione dell'ecografo. Prima era sempre lieve. Il cardiologo mi dice che questo è l'unica alterazione poichè le dimensioni di atrio, ventricolo e gli spessori delle corde sono tutte nella norma. Mi dice che nulla si può prevedere e che bisogna tenere annualmente sotto controllo la valvola. Mi dice anche che lo stato di stress con pressione alta e battiti elevati ci fornisce un grado di insufficenza più elevato rispetto a quello a riposo.
Mi dice anche che eccetto la pesistica posso svolgere tutti gli sport anaerobici.
Come capirete questa condizione alla valvola mi pone parecchio stress...in particolare il fatto che prima l'insufficienza fosse lieve e adesso è lieve/moderata o moderata mi ha fatto molto deprimere nonostante le rassicurazioni del cardiologo che sostiene che il rischio cardiochirurgico sia per adesso lontantissimo.
Io desidererei sapere se posso fare qualcosa per rallentare il progresso dell'insufficienza e se l'intervento mininvasivo di correzione valvolare (che temo che prima o poi dovrò fare) sia un intervento pericoloso che comprometta la qualità della vita.
grazie in anticipo
sono affetto si dalla nascita da una ridondanza del lembo mitralico che però dai referti eco risulta che non prolassa ma si piega a ginocchio.
Ciò determina che da quando sono nato effettuo annualmente eco di controllo.
Al momento della visita sono molto teso e ho battiti superiori ai 100 e pressione di circa 160/90. Mentre normalmente i miei valori sono battiti 65 e pressione 115/68.
Negli eco che effettuo emerge la sussistenza di un'insufficienza che da qualche anno è lieve/moderata o moderata a seconda della rilevazione dell'ecografo. Prima era sempre lieve. Il cardiologo mi dice che questo è l'unica alterazione poichè le dimensioni di atrio, ventricolo e gli spessori delle corde sono tutte nella norma. Mi dice che nulla si può prevedere e che bisogna tenere annualmente sotto controllo la valvola. Mi dice anche che lo stato di stress con pressione alta e battiti elevati ci fornisce un grado di insufficenza più elevato rispetto a quello a riposo.
Mi dice anche che eccetto la pesistica posso svolgere tutti gli sport anaerobici.
Come capirete questa condizione alla valvola mi pone parecchio stress...in particolare il fatto che prima l'insufficienza fosse lieve e adesso è lieve/moderata o moderata mi ha fatto molto deprimere nonostante le rassicurazioni del cardiologo che sostiene che il rischio cardiochirurgico sia per adesso lontantissimo.
Io desidererei sapere se posso fare qualcosa per rallentare il progresso dell'insufficienza e se l'intervento mininvasivo di correzione valvolare (che temo che prima o poi dovrò fare) sia un intervento pericoloso che comprometta la qualità della vita.
grazie in anticipo
[#1]
Non mi pare che un intervento cardiochirurgico sua prevedibile da cio che scrive
Segua un regime di vita normale , escludendo l’amore pessimistica che fa male a qualsiasi cuore
Arrivederci
Segua un regime di vita normale , escludendo l’amore pessimistica che fa male a qualsiasi cuore
Arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 912 visite dal 22/10/2018.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ipertensione
L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.