Ecocardiografia con insufficienza aortica moderata e mitrale lieve-moderata
Buonasera a tutti. Scrivo per conto di mia madre, 62 portatrice di pacemaker. La settimana scorsa è stata sottoposta, a distanza di appena un mese dalla sostituzione di un pacemaker scarico, ad espianto e reimpianto di un nuovo generatore in quanto quello impiantatole poche settimane prima è risultato malfunzionante (in pratica aveva delle pause importanti e mia mamma era arrivata ad avere solamente i suoi battiti, fino ad un minimo di 37 bpm).
Dopo questa breve introduzione, volevo parlarvi ed avere un' opinione da voi riguardo all'ecocardio effettuatole durante il ricovero, due giorni prima dell'intervento per il nuovo impianto.
Ventricolo sinistro ipertrofico, non dilatato Con normale funzione contrattile globale e segmentaria. Pattern transmitralico di tipo restrittivo. Atrio sinistro severamente ingrandito. Insufficienza mitralica lieve-moderata. Insufficienza aortica moderata. Radice aortica e sorta ascendente di calibro regolare. Ventricolo destro di normali dimensioni e contrattilità. Atrio destro ingrandito. Evidenza di elettrocateteri da pmk nelle sezioni destre. Rigurgito tricuspidalico moderato con stima di PAPS=36 mmhg (31+5). Vena cava inferiore di normali dimensioni e collassabilità con gli atti del respiro. Non versamento pericardico.
Siccome all'atto Delle dimissioni i medici non hanno proferito mezza parola riguardo quest'esame, volevo conoscere da altri professionisti presenti su questo sito cosa ne pensano. C'è la probabilità che mia madre prima o poi debba sottoporsi a degli interventi per sostituire le valvole malfunzionanti? Se sì, corre dei rischi maggiori essendo portatrice di pacemaker? Inoltre, con l'assunzione dei farmaci giusta e l'eliminazione del sale dal cibo, la situazione in futuro potrebbe migliorare, rimanere stabile o soltanto peggiorare? Aggiungo che mia madre è anche ipertensiva, soggetta a FA parossistica recidivante, con colesterolo e trigliceridi alti, allergica ad ace-inibitori e tra un mese dovrà effettuare una coronarografia per una ridotta ipoperfusione nella regione infero setto apicale. La terapia consigliatale alle dimissioni è composta da 1 diuresix una volta al giorno, 1 cardura due volte al giorno (che in precedenza prendeva una volta al giorno), mezza almarytm (che già prendeva precedentemente), 1 micardis al giorno, 1 torvast al giorno e xarelto (appena assegnatole, al posto del vecchio anticoagulante che richiedeva monitoraggio INR periodico). Grazie a tutti voi per la pazienza, poter usufruire della vostra pazienza e dei vostri consulti in momenti non facili, è di aiuto.
Dopo questa breve introduzione, volevo parlarvi ed avere un' opinione da voi riguardo all'ecocardio effettuatole durante il ricovero, due giorni prima dell'intervento per il nuovo impianto.
Ventricolo sinistro ipertrofico, non dilatato Con normale funzione contrattile globale e segmentaria. Pattern transmitralico di tipo restrittivo. Atrio sinistro severamente ingrandito. Insufficienza mitralica lieve-moderata. Insufficienza aortica moderata. Radice aortica e sorta ascendente di calibro regolare. Ventricolo destro di normali dimensioni e contrattilità. Atrio destro ingrandito. Evidenza di elettrocateteri da pmk nelle sezioni destre. Rigurgito tricuspidalico moderato con stima di PAPS=36 mmhg (31+5). Vena cava inferiore di normali dimensioni e collassabilità con gli atti del respiro. Non versamento pericardico.
Siccome all'atto Delle dimissioni i medici non hanno proferito mezza parola riguardo quest'esame, volevo conoscere da altri professionisti presenti su questo sito cosa ne pensano. C'è la probabilità che mia madre prima o poi debba sottoporsi a degli interventi per sostituire le valvole malfunzionanti? Se sì, corre dei rischi maggiori essendo portatrice di pacemaker? Inoltre, con l'assunzione dei farmaci giusta e l'eliminazione del sale dal cibo, la situazione in futuro potrebbe migliorare, rimanere stabile o soltanto peggiorare? Aggiungo che mia madre è anche ipertensiva, soggetta a FA parossistica recidivante, con colesterolo e trigliceridi alti, allergica ad ace-inibitori e tra un mese dovrà effettuare una coronarografia per una ridotta ipoperfusione nella regione infero setto apicale. La terapia consigliatale alle dimissioni è composta da 1 diuresix una volta al giorno, 1 cardura due volte al giorno (che in precedenza prendeva una volta al giorno), mezza almarytm (che già prendeva precedentemente), 1 micardis al giorno, 1 torvast al giorno e xarelto (appena assegnatole, al posto del vecchio anticoagulante che richiedeva monitoraggio INR periodico). Grazie a tutti voi per la pazienza, poter usufruire della vostra pazienza e dei vostri consulti in momenti non facili, è di aiuto.
[#1]
La sue valculopatiw sono modeste vanno solo seguite nel tempo. Non è detto che peggiorino al punto che un intervento si renda necessario.
Arrivederci
Arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#3]
Nelle valvuolpatie la situazione non migliora, la terapia serve a non peggiorare nel tempo.
Il sartano che sta assumendo ha lo stesso ruolo dell' ACE inibitore in questo caso e cioe' riduce il post carico ed e' molto indicato in questa patologia
Arrivederci
Il sartano che sta assumendo ha lo stesso ruolo dell' ACE inibitore in questo caso e cioe' riduce il post carico ed e' molto indicato in questa patologia
Arrivederci
[#4]
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Utente
Buonasera dottor Cecchini,
approfitto di questo post per chiederLe un consulto sul post operatorio di mia madre dopo il nuovo impianto di pacemaker. Sono passati ormai 10 giorni dall'intervento, l' ematoma è ancora presente (è stata coagulata in 24 h, vista l'operazione urgente non si è potuto precedere con la solita procedura con Clexane) ma fortunatamente sta diventando pian piano di colore giallo, probabilmente perché si sta riassorbendo. Tuttavia ho notato un leggero gonfiore nella zona della ferita, non so se sia correlabile all' ematoma. il nuovo cardiologo, a cui ci siamo affidati dopo l'esperienza non proprio brillante che abbiamo avuto col precedente, ha detto che non ci sono problemi e che il gonfiore dovrebbe rientrare normalmente. Secondo Lei è così o dobbiamo preoccuparci? È una situazione che si verifica spesso dopo un' operazione di impianto? Mia madre non ha alcun sintomo importante, a parte una debolezza alle spalle probabilmente dovuta al fatto che coi vari farmaci che sta assumendo, la pressione spesso è intorno al 95-45. Inoltre ha interrotto la terapia antibiotica ieri mattina. La ringrazio per la pazienza e la disponibilità.
approfitto di questo post per chiederLe un consulto sul post operatorio di mia madre dopo il nuovo impianto di pacemaker. Sono passati ormai 10 giorni dall'intervento, l' ematoma è ancora presente (è stata coagulata in 24 h, vista l'operazione urgente non si è potuto precedere con la solita procedura con Clexane) ma fortunatamente sta diventando pian piano di colore giallo, probabilmente perché si sta riassorbendo. Tuttavia ho notato un leggero gonfiore nella zona della ferita, non so se sia correlabile all' ematoma. il nuovo cardiologo, a cui ci siamo affidati dopo l'esperienza non proprio brillante che abbiamo avuto col precedente, ha detto che non ci sono problemi e che il gonfiore dovrebbe rientrare normalmente. Secondo Lei è così o dobbiamo preoccuparci? È una situazione che si verifica spesso dopo un' operazione di impianto? Mia madre non ha alcun sintomo importante, a parte una debolezza alle spalle probabilmente dovuta al fatto che coi vari farmaci che sta assumendo, la pressione spesso è intorno al 95-45. Inoltre ha interrotto la terapia antibiotica ieri mattina. La ringrazio per la pazienza e la disponibilità.
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E' una condizione frequentissima in quei casi.
Il viraggio al giallo ( e poi al verde9 significa che l'ematoma si sta riassorbendo e' non e' rifornito.
Misuri la temperatura corporea per escludere febbre...ed il medico di famiglia , plpando la zona potra rendersi conto dell'andamento del riassorbimento.
Arrivederci
Il viraggio al giallo ( e poi al verde9 significa che l'ematoma si sta riassorbendo e' non e' rifornito.
Misuri la temperatura corporea per escludere febbre...ed il medico di famiglia , plpando la zona potra rendersi conto dell'andamento del riassorbimento.
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Utente
Buonasera dottor Cecchini,
Le chiedo scusa per averLa disturbata ancora. Riprendendo un attimo il risultato dell'ecocardio che ho riportato all'inizio della discussione e confrontando il foglio delle dimissioni di mia madre dall' ospedale, c'è scritto che nell'esame ecocardiografico si è evidenziata la presenza di pattern diastolico di tipo restrittivo. Sarebbe così gentile da spiegarmi cosa significa (perché proprio non ci arrivo) e se è una cosa correlabile al fatto che la pressione minima (quindi quella diastolica) spesso scenda sotto ai 60 ? Grazie per la pazienza dottore
Le chiedo scusa per averLa disturbata ancora. Riprendendo un attimo il risultato dell'ecocardio che ho riportato all'inizio della discussione e confrontando il foglio delle dimissioni di mia madre dall' ospedale, c'è scritto che nell'esame ecocardiografico si è evidenziata la presenza di pattern diastolico di tipo restrittivo. Sarebbe così gentile da spiegarmi cosa significa (perché proprio non ci arrivo) e se è una cosa correlabile al fatto che la pressione minima (quindi quella diastolica) spesso scenda sotto ai 60 ? Grazie per la pazienza dottore
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Buonasera dottor Cecchini. Finalmente, insieme a mia madre, siamo riusciti a trovare un cardiologo di riferimento che l'abbia in cura. Tuttavia ho alcuni dubbi riguardo la nuova cura che questo cardiologo ha assegnato a mia madre, che come Lei ricorderà, è ipertesa, soffre di FA parossistica, con diverse insufficienze valvolari e ipertrofia del ventricolo sinistro. Questo nuovo cardiologo le ha modificato la cura togliendole il micardis e dandole cardicor da 2,5 mg al mattino. Si prosegue dopo pranzo con Xarelto, mentre di sera c'è Fleiderina 100 mg alle 20 e torvast 20 mg alle 22. Tuttavia, da quando mia madre ha iniziato questa nuova cura (ovvero da 3 giorni), ogni volta che le misuro la pressione con la macchinetta della Omron, compare il segno del ritmo cardiaco irregolare, che noi abbiamo correlato alla presenza di fibrillazione atriale (mia madre ha detto di sentire proprio i sintomi tipici di FA). Secondo Lei c'è qualche farmaco che interagisce? Da quel che ho letto, l'assunzione di betabloccanti e flecainide dovrebbe addirittura diminuire la presenza di fibrillazione, mentre a mia madre (spero di sbagliarmi e che sia solo un'impressione) sembra accadere la cosa opposta. Vorrei aspettare ancora qualche giorno per vedere se la situazione cambia, altrimenti avverto il cardiologo di riferimento. Intanto gradirei, data la Sua competenza e disponibilità nei consulti, un Suo parere sulla terapia e magari lumi sulla ricomparsa della fibrillazione (ormai conosce abbastanza bene la situazione di mia madre).
La ringrazio, come sempre, per la disponibilità e Le auguro un buon lavoro!
La ringrazio, come sempre, per la disponibilità e Le auguro un buon lavoro!
[#12]
Come comprenderà non è facile capire che ritmo abbia sua madre che tra l altro è portatrice di PM.
Che sia una f.a. U che la paziente abbia frequenti aritmie non è facile dirlo dietro ad uno schermo .
Esegua un ECG anche domiciliare e lo faccia vedere al suo cardiologo
Arrivederci
Che sia una f.a. U che la paziente abbia frequenti aritmie non è facile dirlo dietro ad uno schermo .
Esegua un ECG anche domiciliare e lo faccia vedere al suo cardiologo
Arrivederci
[#13]
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La ringrazio dottor Cecchini...Le volevo chiedere ancora un'ulteriore parere...il cardiologo a cui ci siamo affidati sostiene che non va assolutamente considerata una estrazione degli elettrocateteri a meno che non siano infetti...io non sono affatto d'accordo, ecco perché ho preso già un appuntamento per un consulto con la dottoressa Bongiorni a Pisa per dicembre...Lei cosa mi consiglia? Inoltre, per una prevenzione di eventuali infezioni, mi consiglia di far lavare i denti a mia madre dopo ogni pasto e magari risciacqui con clorexicidina? La ringrazio per la pazienza.
[#15]
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Utente
Ovviamente, dottore, mia madre li lava dopo ogni pasto, ci mancherebbe...lo avevo detto solamente per chiedere se dopo il lavaggio ci fosse bisogno anche di questo colluttorio disinfettante. Comunque Le avevo chiesto un parere perché, come ben sa, la dottoressa Bongiorni è impegnatissima e non so se sia il caso di valutare la situazione prima di quella data...non conosco i rischi concreti che questi cateteri possano portare rimanendo lì abbandonati. Comunque La ringrazio per la pazienza e le risposte sempre esaudienti. La saluto cordialmente e Le auguro un buon lavoro.
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 2.9k visite dal 03/08/2018.
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