Insufficienza cardiaca
Buonasera Dottori,
vorrei sottoporvi il caso di mio papà.
68 anni, normopeso, diabetico non severo (glicemia tenuta sotto controllo esclusivamente tramite terapia orale), iperteso con controllo dei valori pressori da anni tramite terapia farmacologica.
Cira 15 giorni fa lamenta affanno, difficoltà respiratorie. All'inizio pensiamo ad un problema polmonare ma dopo un paio di giorni senza miglioramenti lo portiamo in PS, in cui viene riscontrato che il cuore lavora a metà, 30%, di quanto dovrebbe lavorare a riposo, 60%.
Viene ricoverato ed i medici ci dicono che quasi certamente il problema è di tipo coronarico.
In effetti il giorno dopo la coronografica conferma la chiusura di una vena, fortunatamente non principale, che viene riaperta tramite l'angioplastica con applicazione di uno stent.
I medici sono tranquilli e ci dicono che bisognerà aspettare qualche giorno prima della dimissione.
Ad oggi dopo 8 giorni purtroppo la situazione ci viene prospettata ancora complicata, ovvero:
- Il cuore lavora ancora solo al 33% e pompa il sangue troppo debolmente.
- Vorrebbero applicare un defibrillatore poiché ci dicono che il cuore di mio papà rischia comunque un'aritmia in qualsiasi momento che senza defibrillatore può essere fatale.
Ora le mie perplessità su cui vorrei un vostro parere sono le seguenti:
1) Non sappiamo perchè questo cuore pompa così poco. Possibile che non si riesca a determinarne la causa? La mia impressione è che all'inizio i medici pensassero che la causa fosse questa coronaria chiusa ma dopo l'angioplastica abbiamo solo ipotesi.
2) Ok per il defibrillatore, che è chiaro come sia un ausilio salvavita per mio papà, ma invece per il quotidiano dobbiamo quindi prendere per buono che il cuore lavori al 33-35% e vivere così? Fino a 15 giorni fa non aveva affanno e nessun problema evidente.
Grazie per le vostre preziose considerazioni.
vorrei sottoporvi il caso di mio papà.
68 anni, normopeso, diabetico non severo (glicemia tenuta sotto controllo esclusivamente tramite terapia orale), iperteso con controllo dei valori pressori da anni tramite terapia farmacologica.
Cira 15 giorni fa lamenta affanno, difficoltà respiratorie. All'inizio pensiamo ad un problema polmonare ma dopo un paio di giorni senza miglioramenti lo portiamo in PS, in cui viene riscontrato che il cuore lavora a metà, 30%, di quanto dovrebbe lavorare a riposo, 60%.
Viene ricoverato ed i medici ci dicono che quasi certamente il problema è di tipo coronarico.
In effetti il giorno dopo la coronografica conferma la chiusura di una vena, fortunatamente non principale, che viene riaperta tramite l'angioplastica con applicazione di uno stent.
I medici sono tranquilli e ci dicono che bisognerà aspettare qualche giorno prima della dimissione.
Ad oggi dopo 8 giorni purtroppo la situazione ci viene prospettata ancora complicata, ovvero:
- Il cuore lavora ancora solo al 33% e pompa il sangue troppo debolmente.
- Vorrebbero applicare un defibrillatore poiché ci dicono che il cuore di mio papà rischia comunque un'aritmia in qualsiasi momento che senza defibrillatore può essere fatale.
Ora le mie perplessità su cui vorrei un vostro parere sono le seguenti:
1) Non sappiamo perchè questo cuore pompa così poco. Possibile che non si riesca a determinarne la causa? La mia impressione è che all'inizio i medici pensassero che la causa fosse questa coronaria chiusa ma dopo l'angioplastica abbiamo solo ipotesi.
2) Ok per il defibrillatore, che è chiaro come sia un ausilio salvavita per mio papà, ma invece per il quotidiano dobbiamo quindi prendere per buono che il cuore lavori al 33-35% e vivere così? Fino a 15 giorni fa non aveva affanno e nessun problema evidente.
Grazie per le vostre preziose considerazioni.
[#1]
Vede la malattia coronarica si presenta proprio cosi'.
Oltre alla placca sulla coronaria che e' stata dilatata ovviamente, nel diabetico, c'e' una malattia dei piccoli vasi coronarici.
Suo padre ha una pessima funzione di pompa e giustamente gli hanno impianto un PM deibrillatore a scopo preventivo.
Tutto sta ora a come suo padre verra' curato , cosa che io non posso sapere, tra le molte altre: peso, diabete, ipertensione, colesterolemia, ipertensione, abitudine al fumo....etc etc
arrivederci
Oltre alla placca sulla coronaria che e' stata dilatata ovviamente, nel diabetico, c'e' una malattia dei piccoli vasi coronarici.
Suo padre ha una pessima funzione di pompa e giustamente gli hanno impianto un PM deibrillatore a scopo preventivo.
Tutto sta ora a come suo padre verra' curato , cosa che io non posso sapere, tra le molte altre: peso, diabete, ipertensione, colesterolemia, ipertensione, abitudine al fumo....etc etc
arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2k visite dal 16/04/2018.
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