Dislipidemia, eccesso ponderale, steatosi epatica, familiarità con l'ipertensione
Buonasera dottori,
Prima di formulare la domanda fornisco il mio quadro clinico. A febbraio del 2017, dopo vari episodi di pressione alta (ipertensione di 1° e 2° grado), mi viene diagnosticata dal cardiologo l'ipertensione essenziale (durante la visita la pressione era 170/120), con il seguente quadro clinico: dislipidemia, eccesso ponderale, steatosi epatica, familiarità con l'ipertensione. Cura: triatec htc 5/25 1 c. al dì, lobivon 5 mg 1/2 c. al dì, oltre che sivastin 10 1 c. e seacor 1000 2 c. al dì (le ultime due per trigliceridi e colesterolo). Da ulteriori esami nessun d'anno d'organo si riscontra. Mi rifiuto mentalmente di fare la cura farmacologica (non prendo alcun farmaco) e da quel momento cambio radicalmente stile di vita: regolare attività fisica (1 h di corsa tre volte/settimana), regime alimentare controllato, iposodico e ipocalorico. Oltre a riportare subito (dopo un mese) i valori del sangue nella norma, dopo circa 6 mesi riesco a perdere 25 kg e riesco a far scendere la pressione nei valori definiti di pre-ipertensione. Non mi accorgo però che i miei risultati sono stati agevolati dall'arrivo della primavera e, successivamente dell'estate. Procede bene senza farmaci fino a fine settembre quando comincio a notare episodi di innalzamento della pressione in occasione dei primi abbassamenti di temperatura. In definitiva a dicembre capisco a che non riesco più a controllare la pressione con lo stile di vita controllato è inizio anche a prendere il ramipril 5 mg la mattina (prima il generico poi passo al triatec ottenendo risultati migliori). Ma i risultati non sono soddisfacenti, riesco a portare la pressione nei valori di pre-ipertensione e a volte superano anche i 140/90. Provo ad associare altri farmaci, prima un diuretico (25 mg di idroclorotiazide) e poi un beta-bloccante (2,5 mg al dì di lobivon) ma cambia poco a quasi nulla tranne ad abbassare i battiti (che cmq già si erano abbassati da ho iniziato a praticare regolarmente attività fisica). Adesso ho iniziato a prendere la triatec da 5 mg la sera prima di andare a letto e devo dire che procede meglio anche se in realtà ho dei valori ottimali (125/80) durante il picco dell'azione del farmaco ma poi vado di nuovo nella fascia di pre-ipertensione (risultato secondo me non accettabile per un soggetto che assume farmaci). Nell'attesa della visita cardiologica vi chiedo: considerato che diuretici e beta-bloccanti fanno poco meglio associare un calcioantagonista (se è si quale?) o portare a 10 mg la dose giornaliera di triatec? Inoltre è meglio assumere triatec in due dosi giornaliere? Ed infine da cosa può dipendere il fatto che la mia PA dipende così tanto dalla temperatura ambientale?. Grazie anticipatamente
Prima di formulare la domanda fornisco il mio quadro clinico. A febbraio del 2017, dopo vari episodi di pressione alta (ipertensione di 1° e 2° grado), mi viene diagnosticata dal cardiologo l'ipertensione essenziale (durante la visita la pressione era 170/120), con il seguente quadro clinico: dislipidemia, eccesso ponderale, steatosi epatica, familiarità con l'ipertensione. Cura: triatec htc 5/25 1 c. al dì, lobivon 5 mg 1/2 c. al dì, oltre che sivastin 10 1 c. e seacor 1000 2 c. al dì (le ultime due per trigliceridi e colesterolo). Da ulteriori esami nessun d'anno d'organo si riscontra. Mi rifiuto mentalmente di fare la cura farmacologica (non prendo alcun farmaco) e da quel momento cambio radicalmente stile di vita: regolare attività fisica (1 h di corsa tre volte/settimana), regime alimentare controllato, iposodico e ipocalorico. Oltre a riportare subito (dopo un mese) i valori del sangue nella norma, dopo circa 6 mesi riesco a perdere 25 kg e riesco a far scendere la pressione nei valori definiti di pre-ipertensione. Non mi accorgo però che i miei risultati sono stati agevolati dall'arrivo della primavera e, successivamente dell'estate. Procede bene senza farmaci fino a fine settembre quando comincio a notare episodi di innalzamento della pressione in occasione dei primi abbassamenti di temperatura. In definitiva a dicembre capisco a che non riesco più a controllare la pressione con lo stile di vita controllato è inizio anche a prendere il ramipril 5 mg la mattina (prima il generico poi passo al triatec ottenendo risultati migliori). Ma i risultati non sono soddisfacenti, riesco a portare la pressione nei valori di pre-ipertensione e a volte superano anche i 140/90. Provo ad associare altri farmaci, prima un diuretico (25 mg di idroclorotiazide) e poi un beta-bloccante (2,5 mg al dì di lobivon) ma cambia poco a quasi nulla tranne ad abbassare i battiti (che cmq già si erano abbassati da ho iniziato a praticare regolarmente attività fisica). Adesso ho iniziato a prendere la triatec da 5 mg la sera prima di andare a letto e devo dire che procede meglio anche se in realtà ho dei valori ottimali (125/80) durante il picco dell'azione del farmaco ma poi vado di nuovo nella fascia di pre-ipertensione (risultato secondo me non accettabile per un soggetto che assume farmaci). Nell'attesa della visita cardiologica vi chiedo: considerato che diuretici e beta-bloccanti fanno poco meglio associare un calcioantagonista (se è si quale?) o portare a 10 mg la dose giornaliera di triatec? Inoltre è meglio assumere triatec in due dosi giornaliere? Ed infine da cosa può dipendere il fatto che la mia PA dipende così tanto dalla temperatura ambientale?. Grazie anticipatamente
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Cominciando dalla fine: è assolutamente normale che la pressione sia più bassa d'estate e più alta d'inverno.
Quanto ai farmaci, non possiamo fare prescrizioni. Le posso consigliare comunque di portare il nebivololo a dose piena (5 mg), intanto. Aumentare il Triatec da 5 a 10 non fa molta differenza.
Quanto ai farmaci, non possiamo fare prescrizioni. Le posso consigliare comunque di portare il nebivololo a dose piena (5 mg), intanto. Aumentare il Triatec da 5 a 10 non fa molta differenza.
Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)
[#2]
Utente
Dott.ssa grazie per la celere risposta. Mi chiedo aumentando la dose di lobivon rischio di abbassare troppo I battiti? Considerato che svolgo periodicamente attivita' aerobica (3h/sett). Inoltre, potrebbe servire cambiare ace-inibitore? Nel senso che un altro ace-I potrebbe, nel mio caso mostrarsi piu' efficace del ramipril?
Grazie anticipatamente
Grazie anticipatamente
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.4k visite dal 24/03/2018.
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Approfondimento su Ipertensione
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