Ipertensione, extrasistole, bradicardia
Buongiorno, mio marito, 59 anni, ha sempre praticato attività fisica (arrampicata sportiva e corsa), non fuma ed è in forma fisicamente.
Accusa extrasistole dall'inizio di febbraio e, il medico sportivo, durante la visita per il rilascio del certificato di idoneità sportiva non agonistica, ha rilevato la PA sistolica a 200. A seguito di ciò, si è sottoposto a visita cardiologica.
Il cardiologo gli ha effettuato ecg (pressione 170/84 e battiti tra 98 e 115; lui era in forte stato di tensione e ha avuto occasionali extra-sistole), gli ha prescritto esami del sangue con TSH, elettroliti e catecolamine: tutti nella norma, ECG Holter che ha rilevato numerose extrasistole (circa 6000) nelle 24h ed ecocolordoppler che ha evidenziato un lieve prolasso mitralico (“irrilevante sul piano emodinamico”).
Il cardiologo gli ha inoltre prescritto nebivololo 5mg 1/2 compressa.
Dopo 20gg di trattamento con il farmaco, i valori pressori, misurati 2 volte a settimana, sono sempre maggiori di 130 mentre i battiti sono diventati ancora più irregolari e si sono abbassati tantissimo (33-34) per 2 giorni con pressione a 140. Il medico di base gli ha quindi fatto sospendere il farmaco, prescrivendo una nuova visita cardiologica.
Il secondo cardiologo (visita effettuata l'altro ieri) ha rilevato all'ecg battiti a 100 e pa 160/80 e gli ha prescritto plaunac 10mg e bisoprololo 1,25mg, chiedendo di rivederlo dopo 1 mese. Vorrei aggiungere che suo padre è morto giovane per problemi cardiaci (si pensa ad un infarto ma è successo nel 1962 e non si hanno testimonianze in merito) e il patrigno era cardiopatico ed è morto anche lui per infarto 12 anni fa.
Svolge lavoro sedentario al pc e ha una forte fobia dei controlli medici, in modo particolare la rilevazione della pressione. Ad ogni rilevazione, percepisce infatti uno stato psico-fisico alterato.
Ha sempre le mani fredde (mai sofferto di ciò in passato), rossore in viso (soprattutto ai lati del naso e sulla fronte) da 4-5 mesi e un senso di secchezza ai bronchi/trachea come quando si è in convalescenza da una malattia da raffreddamento con occasionali colpi di tosse.
Il problema maggiore è effettuare le misurazioni perchè, solo a vedere lo sfigmomanometro, anche a casa, inizia ad agitarsi e questo altera, ovviamente, le rilevazioni. Ad esempio, sia ieri che oggi i battiti sono 40-50 al minuto e irregolari mentre, durante l'ecg dell'altro ieri erano a 100.
Vorrei cortesemente chiedere un parere e un consiglio poichè ci sembra che i farmaci vengano prescritti un po' troppo facilmente e siamo timorosi di iniziare una nuova cura basata sulla pressione e i battiti rilevati all'ecg che, verosimilmente, non corrispondono a quelli della vita di tutti i giorni.
Grazie e saluti
Accusa extrasistole dall'inizio di febbraio e, il medico sportivo, durante la visita per il rilascio del certificato di idoneità sportiva non agonistica, ha rilevato la PA sistolica a 200. A seguito di ciò, si è sottoposto a visita cardiologica.
Il cardiologo gli ha effettuato ecg (pressione 170/84 e battiti tra 98 e 115; lui era in forte stato di tensione e ha avuto occasionali extra-sistole), gli ha prescritto esami del sangue con TSH, elettroliti e catecolamine: tutti nella norma, ECG Holter che ha rilevato numerose extrasistole (circa 6000) nelle 24h ed ecocolordoppler che ha evidenziato un lieve prolasso mitralico (“irrilevante sul piano emodinamico”).
Il cardiologo gli ha inoltre prescritto nebivololo 5mg 1/2 compressa.
Dopo 20gg di trattamento con il farmaco, i valori pressori, misurati 2 volte a settimana, sono sempre maggiori di 130 mentre i battiti sono diventati ancora più irregolari e si sono abbassati tantissimo (33-34) per 2 giorni con pressione a 140. Il medico di base gli ha quindi fatto sospendere il farmaco, prescrivendo una nuova visita cardiologica.
Il secondo cardiologo (visita effettuata l'altro ieri) ha rilevato all'ecg battiti a 100 e pa 160/80 e gli ha prescritto plaunac 10mg e bisoprololo 1,25mg, chiedendo di rivederlo dopo 1 mese. Vorrei aggiungere che suo padre è morto giovane per problemi cardiaci (si pensa ad un infarto ma è successo nel 1962 e non si hanno testimonianze in merito) e il patrigno era cardiopatico ed è morto anche lui per infarto 12 anni fa.
Svolge lavoro sedentario al pc e ha una forte fobia dei controlli medici, in modo particolare la rilevazione della pressione. Ad ogni rilevazione, percepisce infatti uno stato psico-fisico alterato.
Ha sempre le mani fredde (mai sofferto di ciò in passato), rossore in viso (soprattutto ai lati del naso e sulla fronte) da 4-5 mesi e un senso di secchezza ai bronchi/trachea come quando si è in convalescenza da una malattia da raffreddamento con occasionali colpi di tosse.
Il problema maggiore è effettuare le misurazioni perchè, solo a vedere lo sfigmomanometro, anche a casa, inizia ad agitarsi e questo altera, ovviamente, le rilevazioni. Ad esempio, sia ieri che oggi i battiti sono 40-50 al minuto e irregolari mentre, durante l'ecg dell'altro ieri erano a 100.
Vorrei cortesemente chiedere un parere e un consiglio poichè ci sembra che i farmaci vengano prescritti un po' troppo facilmente e siamo timorosi di iniziare una nuova cura basata sulla pressione e i battiti rilevati all'ecg che, verosimilmente, non corrispondono a quelli della vita di tutti i giorni.
Grazie e saluti
[#1]
Lei non specifica il tipo di extrasistoli; se fossero ventricolari facilmente al polso non si apprezza il battito e quindi la frequenza può sembrare bassa perché si sentono solo i battiti normali.
Non mi stupisce che il nebivololo non abbia fatto molto effetto (non ha un grande potenziale antiaritmico), ma mi sembra strano che il secondo cardiologo lo abbia sostituito con bisoprololo a dosaggio bassissimo associato al Plaunac. Mi sembra più razionale utilizzare bisoprololo a dosaggio pieno, che controlla sia la pressione che le extrasistoli. Ma non so quale ragionamento abbia fatto il cardiologo (se cioè all'ECG ci fossero altre cose che lo abbiano indotto a questa scelta; o se aspettasse altre indagini).
Considerata anche la familiarità per cardiopatia ischemica o morte improvvisa, sarebbe interessante vedere come si comportano la pressione e le extrasistoli sotto sforzo.
Non mi stupisce che il nebivololo non abbia fatto molto effetto (non ha un grande potenziale antiaritmico), ma mi sembra strano che il secondo cardiologo lo abbia sostituito con bisoprololo a dosaggio bassissimo associato al Plaunac. Mi sembra più razionale utilizzare bisoprololo a dosaggio pieno, che controlla sia la pressione che le extrasistoli. Ma non so quale ragionamento abbia fatto il cardiologo (se cioè all'ECG ci fossero altre cose che lo abbiano indotto a questa scelta; o se aspettasse altre indagini).
Considerata anche la familiarità per cardiopatia ischemica o morte improvvisa, sarebbe interessante vedere come si comportano la pressione e le extrasistoli sotto sforzo.
Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)
[#6]
Utente
Buonasera. Dopo una settimana di giant 20/5 il cardiologo gli ha misurato la pressione (senza comunicarcene i valori) e gli ha prescritto di passare a giant 40/5 giustificandolo per stabilizzare il controllo pressorio nel tempo. Vorremmo capire le implicazioni del passaggio ad una dose doppia poiché lui con la dose da 20 si sente bene ed è restio a raddoppiarla. Potete cortesemente dirci se 40mg è una dose esagerata, considerando che è l'unico farmaco che prende. Misurata a casa, sempre in forte stato di tensione, è stata 165/88 con 75 battiti. Grazie di tutto, anche per le risposte passate.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.7k visite dal 23/03/2018.
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