Le altre cose, una gastroscopia che ha confermato il sospetto
Egregi dottori,
lo scorso anno, in seguito ad un forte e persistente dolore toracico, ho eseguito, tra le altre cose, una gastroscopia che ha confermato il sospetto di un'ernia iatale (piuttosto grande a detta del gastroenterologo) e di un conseguente reflusso gastrico. Con qualche mese di cura (lucen 40 mg + gaviscon + motilex) e tutte le accortenze alimentari e non del caso, sono riuscito a controllare i sintomi, anche se, talvolta, sono costretto a riprendere la cura per un "risveglio" del disturbo con pirosi gastrica, rigurgiti acidi ecc.
Il motivo per cui vi scrivo è il seguente: premetto che ho sempre fatto sport senza alcun problema, ma dopo l'insorgenza dei disturbi legati al reflusso, ho notato che, ogni volta che faccio attività fisica aerobica (specialmente corsa), dopo qualche minuto inizio ad accusare un dolore-fastidio nella zona retrosternale (più o me no al centro del petto, localizzato sulla sinistra all'altezza dello sterno appunto), che si attenua, per poi sparire, nonappena smetto l'attività. Preoccupato da questo dolore, nell'arco dell'anno, ho subito effettuato dei controlli che hanno dato esito negativo (ECG, ormoni tiroidei, enzimi cardiaci ed ECG sotto sforzo). Il fatto strano che ho notato è che il dolore toracico insorge solo quando faccio un certo tipo di attività, cioè la corsa, infatti, provando a raggiungere la stessa frequenza cardiaca con altre attività (step o ciclette) non ho alcun tipo di problema.
A questo punto mi è sorto un dubbio ed è questo il mio quesito per voi:
E' possibile che un'ernia iatale di grosse dimensioni, con in movimento generato dalla corsa (più accentuato rispetto alle altre attività che sono più statiche) possa andare a toccare le zone circostanti generando dolore e fastidio?
In tal caso con che tipo di esame si può stabilire l'esatta grandezza dell'ernia (ammesso che ciò si possa fare)?
Infine, mi consigliate comunque di effettuare altri esami di tipo cardiologico (il gastroenterologo mi ha consigliato di fare anche un ecocardiogramma)o sono sufficienti quelli che ho già fatto?
Vi ringrazio anticipatamente della vostra disponibilità.
Cordiali saluti
lo scorso anno, in seguito ad un forte e persistente dolore toracico, ho eseguito, tra le altre cose, una gastroscopia che ha confermato il sospetto di un'ernia iatale (piuttosto grande a detta del gastroenterologo) e di un conseguente reflusso gastrico. Con qualche mese di cura (lucen 40 mg + gaviscon + motilex) e tutte le accortenze alimentari e non del caso, sono riuscito a controllare i sintomi, anche se, talvolta, sono costretto a riprendere la cura per un "risveglio" del disturbo con pirosi gastrica, rigurgiti acidi ecc.
Il motivo per cui vi scrivo è il seguente: premetto che ho sempre fatto sport senza alcun problema, ma dopo l'insorgenza dei disturbi legati al reflusso, ho notato che, ogni volta che faccio attività fisica aerobica (specialmente corsa), dopo qualche minuto inizio ad accusare un dolore-fastidio nella zona retrosternale (più o me no al centro del petto, localizzato sulla sinistra all'altezza dello sterno appunto), che si attenua, per poi sparire, nonappena smetto l'attività. Preoccupato da questo dolore, nell'arco dell'anno, ho subito effettuato dei controlli che hanno dato esito negativo (ECG, ormoni tiroidei, enzimi cardiaci ed ECG sotto sforzo). Il fatto strano che ho notato è che il dolore toracico insorge solo quando faccio un certo tipo di attività, cioè la corsa, infatti, provando a raggiungere la stessa frequenza cardiaca con altre attività (step o ciclette) non ho alcun tipo di problema.
A questo punto mi è sorto un dubbio ed è questo il mio quesito per voi:
E' possibile che un'ernia iatale di grosse dimensioni, con in movimento generato dalla corsa (più accentuato rispetto alle altre attività che sono più statiche) possa andare a toccare le zone circostanti generando dolore e fastidio?
In tal caso con che tipo di esame si può stabilire l'esatta grandezza dell'ernia (ammesso che ciò si possa fare)?
Infine, mi consigliate comunque di effettuare altri esami di tipo cardiologico (il gastroenterologo mi ha consigliato di fare anche un ecocardiogramma)o sono sufficienti quelli che ho già fatto?
Vi ringrazio anticipatamente della vostra disponibilità.
Cordiali saluti
[#1]
Gentile utente, le modalità di insorgenza del dolore sembrano in effetti escludere la pertinenza cardiaca dello stesso, l'ecocardiogramma rientra tra le prime metodiche consigliate per la valutazione del dolore toracico (ed è strano che non le sia stato immediatamente consigliato unitamente all'ECG da sforzo). Circa poi la valutazione dell'entità dell'ernia jatale, penso che i suoi dubbi siano, una volta effettuata la diagnosi, di competenza del collega gastroenterologo.
Saluti
Saluti
Dr. Vincenzo MARTINO
[#2]
Utente
Gentile dottote,
in effetti i controlli che ho fatto nno erano esclusivamente mirati al problema del dolore toracico (per esempio la prova da sforzo l'ho fatta su richiesta del medico dell'azenda per cui lavoro in quanto, durante la visita di controllo mi aveva riscontrato una tachicardia durante l'ECG). Lei mi consiglia, per completezza, di eseguire anche un ecocardiogramma? Quest'ultimo, se dovesse risultare nella norma, potrebbe escludere del tutto la natura cardiaca del dolore, tenendo presente anche gli altri esami?
La ringrazio della risposta e le auguro buon anno.
in effetti i controlli che ho fatto nno erano esclusivamente mirati al problema del dolore toracico (per esempio la prova da sforzo l'ho fatta su richiesta del medico dell'azenda per cui lavoro in quanto, durante la visita di controllo mi aveva riscontrato una tachicardia durante l'ECG). Lei mi consiglia, per completezza, di eseguire anche un ecocardiogramma? Quest'ultimo, se dovesse risultare nella norma, potrebbe escludere del tutto la natura cardiaca del dolore, tenendo presente anche gli altri esami?
La ringrazio della risposta e le auguro buon anno.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.6k visite dal 01/01/2009.
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