Mancata risposta a terapia per ipertensione
Buongiorno,
vorrei sottoporre alla vostra attenzione il caso di mia madre (81 anni ancora molto attiva) che non sembra rispondere correttamente ad una terapia per ipertensione.
A novembre scorso dopo visita cardiologica di controllo riportiamo al dottore la presenza di edemi alle caviglie e presenza di numerose extrasistole (documentatte da Holter) e brividi di freddo specialmente in concomitanza dei pasti che si prolungano per circa 1 ora.
All'epoca la terapia consisteva in:
Norvasc 10mg alla sera e
Pritor 40mg al mattino e la pressione rilevata nella giornata era sempre abbastanza stabile sui 140/75.
Il cardiolgo decide di cambiare totalmente la terapia in quanto i sintomi riportati erano tipici del Norvasc.
Viene impostata la nuova terapia che consiste in:
- una compressa da 50mg di Almarytm + una compressa di Pritor da 40mg al mattino
- una compressa da 50mg di Almarytm + mezza compressa da 5mg Nobistar alla sera.
Con questa terapia portata avanti per piu' di un mese il controllo pressorio era altalenante mentre le fastidiose extrasistole (TPSV) erano notevolmente migliorate .
Valori mediamente alti 160/170 su 85 misurati alle 18:30 e rimisurati alle 21:00 dopo assunzione della terapia di 110/60.
Al mattino alle 8:00 mediamente sui 130 con picchi a 150 e 170.
A gennaio su suggerimento del medico invertiamo la terapia del mattino con la sera ma la pressione non si stabilizza per niente.
I valori si alzano ulteriormente :
alle 18:30 180/85 con puntate a quasi 200.
alle 21:00 110/60 dopo la terapia.
al mattino alle 8:00 mediamente sui 160/80 con una frequenza cardiaca di 48 bpm.
Un giorno ho dovuto portarla al pronto soccorso perche' alle 12:00 aveva una pressione che superava i 200 con capogiri, dispnea e intorbidimento della mano destra.
La diagnosi del pronto soccorso e' stata di crisi ipertensiva.
Il medico ha suggerito una verifica della terapia consigliata che non ritiene soddisfacente visti i valori misurati.
Il cardiologo che ci segue suggerisce allora di provare a prendere una mezza compressa da 5mg di Nobistar sia la mattina che la sera.
Con questa nuova terapia rileviamo :
alle 18:30 180/85.
alle 21:00 135/60 e frequenza di 50bpm dopo la terapia.
al mattino alle 8:00 mediamente sui 175/80 con una frequenza cardiaca di 50 bpm.
Sembra che la nuova terapia abbia semplicemente alzato leggermente la pressione misurata alla sera ma che non porti nessun beneficio durante la giornata.
Sembra inoltre che l'effetto dei medicinali sia di breve durata perche' nell'arco della giornata si rilevano comunque pressioni alte.
Chiedo il vostro parere sulla terapia impostata ed eventuali ulteriori accertamenti necessari per inquadrare al meglio la sua situazione.
La mamma ha gia' eseguito ecg e ecocardiogramma di cui sotto vi riporto le conclusioni:
cardiopatia ipertensiva con lieve ipertrofia parietale e ottima funzione di pompa Vsin. Lieve prolasso mitralico.
Vi ringrazio anticipatamente per le vostre risposte.
Cordialita'
Paolo
vorrei sottoporre alla vostra attenzione il caso di mia madre (81 anni ancora molto attiva) che non sembra rispondere correttamente ad una terapia per ipertensione.
A novembre scorso dopo visita cardiologica di controllo riportiamo al dottore la presenza di edemi alle caviglie e presenza di numerose extrasistole (documentatte da Holter) e brividi di freddo specialmente in concomitanza dei pasti che si prolungano per circa 1 ora.
All'epoca la terapia consisteva in:
Norvasc 10mg alla sera e
Pritor 40mg al mattino e la pressione rilevata nella giornata era sempre abbastanza stabile sui 140/75.
Il cardiolgo decide di cambiare totalmente la terapia in quanto i sintomi riportati erano tipici del Norvasc.
Viene impostata la nuova terapia che consiste in:
- una compressa da 50mg di Almarytm + una compressa di Pritor da 40mg al mattino
- una compressa da 50mg di Almarytm + mezza compressa da 5mg Nobistar alla sera.
Con questa terapia portata avanti per piu' di un mese il controllo pressorio era altalenante mentre le fastidiose extrasistole (TPSV) erano notevolmente migliorate .
Valori mediamente alti 160/170 su 85 misurati alle 18:30 e rimisurati alle 21:00 dopo assunzione della terapia di 110/60.
Al mattino alle 8:00 mediamente sui 130 con picchi a 150 e 170.
A gennaio su suggerimento del medico invertiamo la terapia del mattino con la sera ma la pressione non si stabilizza per niente.
I valori si alzano ulteriormente :
alle 18:30 180/85 con puntate a quasi 200.
alle 21:00 110/60 dopo la terapia.
al mattino alle 8:00 mediamente sui 160/80 con una frequenza cardiaca di 48 bpm.
Un giorno ho dovuto portarla al pronto soccorso perche' alle 12:00 aveva una pressione che superava i 200 con capogiri, dispnea e intorbidimento della mano destra.
La diagnosi del pronto soccorso e' stata di crisi ipertensiva.
Il medico ha suggerito una verifica della terapia consigliata che non ritiene soddisfacente visti i valori misurati.
Il cardiologo che ci segue suggerisce allora di provare a prendere una mezza compressa da 5mg di Nobistar sia la mattina che la sera.
Con questa nuova terapia rileviamo :
alle 18:30 180/85.
alle 21:00 135/60 e frequenza di 50bpm dopo la terapia.
al mattino alle 8:00 mediamente sui 175/80 con una frequenza cardiaca di 50 bpm.
Sembra che la nuova terapia abbia semplicemente alzato leggermente la pressione misurata alla sera ma che non porti nessun beneficio durante la giornata.
Sembra inoltre che l'effetto dei medicinali sia di breve durata perche' nell'arco della giornata si rilevano comunque pressioni alte.
Chiedo il vostro parere sulla terapia impostata ed eventuali ulteriori accertamenti necessari per inquadrare al meglio la sua situazione.
La mamma ha gia' eseguito ecg e ecocardiogramma di cui sotto vi riporto le conclusioni:
cardiopatia ipertensiva con lieve ipertrofia parietale e ottima funzione di pompa Vsin. Lieve prolasso mitralico.
Vi ringrazio anticipatamente per le vostre risposte.
Cordialita'
Paolo
[#1]
noi non possiamo certo prescrivere terapie per via telematica. ad ogni modo ci sono attualmente farmaci che in una sola capsula contengono un ACE inibitore , amlodipina e un a piccola dose di indapamide ad azione diuretica.
solitamente ben tollerati. ne parla con il suo Medico
cecchini
solitamente ben tollerati. ne parla con il suo Medico
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Ex utente
Buongiorno,
non chiedevo minimamente una prescrizione nuova di farmaci.
Volevo solo un vostro parere sulle associazioni dei farmaci ed eventualmente un suggerimento sulla distribuzione nell'arco delle 24 ore se poteva portare a qualche giovamento.
Vedo comunque che anche dal suo suggerimento siamo ripassati ad un calcio antagonista.
Grazie e cordiali saluti
Paolo
non chiedevo minimamente una prescrizione nuova di farmaci.
Volevo solo un vostro parere sulle associazioni dei farmaci ed eventualmente un suggerimento sulla distribuzione nell'arco delle 24 ore se poteva portare a qualche giovamento.
Vedo comunque che anche dal suo suggerimento siamo ripassati ad un calcio antagonista.
Grazie e cordiali saluti
Paolo
[#3]
L'aternativa e' l'associazione ACE inibitore e beta bloccante (che da qualche mese e' disponibilie anche in Italia, in un'unica capsula): Anche questa associazione eprmette solitamente la copertura delle 24 ore con un'unica somministrazione
Arrivederci
cecchini
Arrivederci
cecchini
[#4]
Ex utente
Buonasera Dott. Cecchini,
La ringrazio per le pronte risposte. Ne parlero' con il medico di famiglia e il cardiologo gia' nei prossimi giorni.
Una cosa pero' non riesco ancora a capire e soprattutto da cosa viene scatenata. Mi riferisco ai brividi di freddo subito dopo i pasti.
Anche questa sera la mamma e' stata costretta a mettersi addosso un plaid e pur restando vicino alla stufa gli e' servito piu' di un'ora per scaldarsi un pochino.
Prima di iniziare la cena invece era tutto normale e non aveva minimamente freddo.
Cosa consiglia?
Puo' essere il cuore che non riesce a pompare a sufficienza?
La ringrazio sin d'ora per la sua collaborazione.
Grazie e cordiali saluti
Paolo
La ringrazio per le pronte risposte. Ne parlero' con il medico di famiglia e il cardiologo gia' nei prossimi giorni.
Una cosa pero' non riesco ancora a capire e soprattutto da cosa viene scatenata. Mi riferisco ai brividi di freddo subito dopo i pasti.
Anche questa sera la mamma e' stata costretta a mettersi addosso un plaid e pur restando vicino alla stufa gli e' servito piu' di un'ora per scaldarsi un pochino.
Prima di iniziare la cena invece era tutto normale e non aveva minimamente freddo.
Cosa consiglia?
Puo' essere il cuore che non riesce a pompare a sufficienza?
La ringrazio sin d'ora per la sua collaborazione.
Grazie e cordiali saluti
Paolo
[#6]
Ex utente
Buongiorno Dott. Cecchini,
mah a dire il vedo il problema dei brividi di freddo e' da anni che se lo sta portando avanti e nessuno fino ad ora a domanda diretta ha mai saputo dare una risposta.
Nell'ultimo periodo pero' e' vistosamente peggiorato.
Al cambio della terapia farmacologica i sintomi erano quasi scomparsi del tutto ma si stanno ripresentando ma non con continuita'.
L'eta' ovviamente fa la sua parte .. ma mi aspettavo di leggere ad esempio nell'esito di qualche accertamento un eco doppler piuttosto di un ecocardiogramma qualcosa di anomalo.
Quindi dottore se con il cambio di terapia per un periodo non ha piu' avuto nessun sintomo mi viene da dire che e' strettamente legato sia a cuore che a circolazione.
L'eta' non sempre da una fotografia completa della situazione di un paziente, dipende dal paziente che vita ha fatto e da tanti altri fattori.
Ogni tanto a mio avviso si traggono conclusione azzardate, la soluzione non e' sempre quella piu' immediata e scontata.
Cordiali saluti
Paolo
mah a dire il vedo il problema dei brividi di freddo e' da anni che se lo sta portando avanti e nessuno fino ad ora a domanda diretta ha mai saputo dare una risposta.
Nell'ultimo periodo pero' e' vistosamente peggiorato.
Al cambio della terapia farmacologica i sintomi erano quasi scomparsi del tutto ma si stanno ripresentando ma non con continuita'.
L'eta' ovviamente fa la sua parte .. ma mi aspettavo di leggere ad esempio nell'esito di qualche accertamento un eco doppler piuttosto di un ecocardiogramma qualcosa di anomalo.
Quindi dottore se con il cambio di terapia per un periodo non ha piu' avuto nessun sintomo mi viene da dire che e' strettamente legato sia a cuore che a circolazione.
L'eta' non sempre da una fotografia completa della situazione di un paziente, dipende dal paziente che vita ha fatto e da tanti altri fattori.
Ogni tanto a mio avviso si traggono conclusione azzardate, la soluzione non e' sempre quella piu' immediata e scontata.
Cordiali saluti
Paolo
[#7]
Vede la sensazione di freddo e' tipica dell'anziano, per una diversa termoregolazione ed anche perche' i vasi arteriosi si fanno piu' rigidi e pertanto la perfusione e' piu' pulsata rispetto al giovane , nel quale l'elasticita' "restituisce" parte della gittata sistolica, mantenendo una pressione media piu' elevata e costante.
Questo viene chiamato "windkessel" dagli autori tedeschi.
Questo fattore puo' essere esacerbato dalla somministrazione di beta bloccanti e ridotto da calcio antagonisti come l'amlodipina che hanno effetto vasodilatatore
Non ci sono esami da fare ne particolari terapie da intraprendere.
Il definire una persona di 80 anni come anziana non e' un sottovalutare certi sintomi, ma darne una spiegazione fisiopatologica.
La saluto
cecchini
Questo viene chiamato "windkessel" dagli autori tedeschi.
Questo fattore puo' essere esacerbato dalla somministrazione di beta bloccanti e ridotto da calcio antagonisti come l'amlodipina che hanno effetto vasodilatatore
Non ci sono esami da fare ne particolari terapie da intraprendere.
Il definire una persona di 80 anni come anziana non e' un sottovalutare certi sintomi, ma darne una spiegazione fisiopatologica.
La saluto
cecchini
[#8]
Ex utente
Grazie dott. Cecchini,
adesso finalmente la situazione mi e' schiara grazie alla sua spiegazione dettagliata che ripeto fino ad ora nessuno ci aveva mai fornito.
Allo stesso tempo comprendo altresi che lei propenderebbe maggiormente verso una terapia con calcio antagonisti (per ridurre la sintomatologia descritta) rispetto al bisoprololo (beta bloccante cardioselettivo) attualmente in uso.
Le vorrei comunque chiedere se secondo lei il trattamento con Norvasc portato avanti per anni potrebbe aver causato o contribuito significativamente ad esacerbare la presenza di extrasistole.
Nell'Holter eseguito circa 1 anno e mezzo fa si registravano circa 9000 extrasistole sopraventicolari, in quello eseguito 5 mesi fa era diminuite a 400. L'unica differenza nella terapia era stata la riduzione del norvasc da 10mg a 5mg dovuta ad un eccessiva riduzione della pressione arteriosa nella stagione calda (100/60).
Se esiste questa correlazione esistono calcioantagonisti che creino minori extrasistole?
Come imposterebbe la terapia per una miglior gestione della pressione
Ancora grazie per il suo aiuto e mi scuso per le numerose domande
Grazie e cordiali saluti
Paolo
adesso finalmente la situazione mi e' schiara grazie alla sua spiegazione dettagliata che ripeto fino ad ora nessuno ci aveva mai fornito.
Allo stesso tempo comprendo altresi che lei propenderebbe maggiormente verso una terapia con calcio antagonisti (per ridurre la sintomatologia descritta) rispetto al bisoprololo (beta bloccante cardioselettivo) attualmente in uso.
Le vorrei comunque chiedere se secondo lei il trattamento con Norvasc portato avanti per anni potrebbe aver causato o contribuito significativamente ad esacerbare la presenza di extrasistole.
Nell'Holter eseguito circa 1 anno e mezzo fa si registravano circa 9000 extrasistole sopraventicolari, in quello eseguito 5 mesi fa era diminuite a 400. L'unica differenza nella terapia era stata la riduzione del norvasc da 10mg a 5mg dovuta ad un eccessiva riduzione della pressione arteriosa nella stagione calda (100/60).
Se esiste questa correlazione esistono calcioantagonisti che creino minori extrasistole?
Come imposterebbe la terapia per una miglior gestione della pressione
Ancora grazie per il suo aiuto e mi scuso per le numerose domande
Grazie e cordiali saluti
Paolo
[#9]
Non posso certo impostare una terapia a distanza, non solo perche' vietato dal sito, ma perche' sarebbe sciocco.
I calcio antagonisti della famiglia della amlodipina e nifedipina (diidropiridinici) NON favoriscono le extrasistoli, ma possono aumentare la frequenza cardiaca attraverso un meccanismo riflesso legato alla vasodilatazione.
In tal caso, se il paziente fosse in ritmo sinusale , potrebbe essere utile la introduzione della ivabradina per il controllo della frequenza cardiaca.
Arrivederci
cecchini
I calcio antagonisti della famiglia della amlodipina e nifedipina (diidropiridinici) NON favoriscono le extrasistoli, ma possono aumentare la frequenza cardiaca attraverso un meccanismo riflesso legato alla vasodilatazione.
In tal caso, se il paziente fosse in ritmo sinusale , potrebbe essere utile la introduzione della ivabradina per il controllo della frequenza cardiaca.
Arrivederci
cecchini
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 4.2k visite dal 26/01/2018.
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