Ipertensione e indapamide
Salve,
Ho 41 anni e da due ho scoperto di essere iperteso (ipertensione primaria, anche mia madre e i miei zii hanno lo stesso problema).
Ho preso per un anno Perindopril 10mg e Amlodipina 5mg con ottimi effetti fino a Maggio scorso quando a causa di sincopi vagali in successione associata ad una possibile ipotensione ortostatica mi è stato cambiato il calcio-antagonista con un beta-bloccante ad azione para-simpatica, l'Acebutololo, 200mg al giorno (mattina o metà mattina/metà sera). Visto che con questa nuova combinazione la pressione restava sempre vicino o sopra a valori di 135/95, dopo 3 mesi si è deciso di aggiungere un simil-tiazidico, l'indapamide 1.5 mg.
Con questo terzo medicinale ora la pressione è ben regolata, addirittura la mattina ho 110/70 (a volte) e durante la giornata resto sempre intorno ad una media di 120/80 (con piccole variazioni normali). Purtroppo dal secondo giorno del diuretico (sono 14 giorni che lo prendo), ho notato subito che avevo problemi di erezione e di mantenimento della stessa, oltre ad avere, ma forse dipende anche dalla situazione stressante che crea questo problema, una libido minore. Con il beta-bloccante non ho mai avuto problemi, pur sapendo che spesso è proprio questo ad avere la fama di essere nocivo per l'erezione. La prossima settimana ne parlerò sicuramente con il mio medico curante ma volevo avere un parere indipendente se può essere questa associazione di 3 medicinale che crea il problema. Premetto che durante questo mesi, dopo i malori vagali, ho fatto tutte le indagini del caso, stress-test, Holter cardiaco 48h, radio del torace, analisi del sangue (le ultime a fine giugno), ECG diverse volte ed ultimo, un mese fa, una cardio-ecografia e color-doppler. Tutto è nella norma a parte una leggera ipertrofia del ventricolo sinistro, normale per un iperteso.
Grazie in anticipo per la risposta.
Ho 41 anni e da due ho scoperto di essere iperteso (ipertensione primaria, anche mia madre e i miei zii hanno lo stesso problema).
Ho preso per un anno Perindopril 10mg e Amlodipina 5mg con ottimi effetti fino a Maggio scorso quando a causa di sincopi vagali in successione associata ad una possibile ipotensione ortostatica mi è stato cambiato il calcio-antagonista con un beta-bloccante ad azione para-simpatica, l'Acebutololo, 200mg al giorno (mattina o metà mattina/metà sera). Visto che con questa nuova combinazione la pressione restava sempre vicino o sopra a valori di 135/95, dopo 3 mesi si è deciso di aggiungere un simil-tiazidico, l'indapamide 1.5 mg.
Con questo terzo medicinale ora la pressione è ben regolata, addirittura la mattina ho 110/70 (a volte) e durante la giornata resto sempre intorno ad una media di 120/80 (con piccole variazioni normali). Purtroppo dal secondo giorno del diuretico (sono 14 giorni che lo prendo), ho notato subito che avevo problemi di erezione e di mantenimento della stessa, oltre ad avere, ma forse dipende anche dalla situazione stressante che crea questo problema, una libido minore. Con il beta-bloccante non ho mai avuto problemi, pur sapendo che spesso è proprio questo ad avere la fama di essere nocivo per l'erezione. La prossima settimana ne parlerò sicuramente con il mio medico curante ma volevo avere un parere indipendente se può essere questa associazione di 3 medicinale che crea il problema. Premetto che durante questo mesi, dopo i malori vagali, ho fatto tutte le indagini del caso, stress-test, Holter cardiaco 48h, radio del torace, analisi del sangue (le ultime a fine giugno), ECG diverse volte ed ultimo, un mese fa, una cardio-ecografia e color-doppler. Tutto è nella norma a parte una leggera ipertrofia del ventricolo sinistro, normale per un iperteso.
Grazie in anticipo per la risposta.
[#1]
I diuretici hanno tutti la possibilità' di interferire con l'erezione, sia i diuretici dell'ansa, i tiazidici ed i similtiazidici.
Ad ogni buon conto il diuretico non sarebbe sempre necessario nella terapia della ipertensione.
Questi agiscono interferendo con il riassorbimento del sodio , lasciandolo quindi passare nel tubulo renale e quindi per osmosi il sodio attira l'acqua della midollare e per questo si forma più' urina.
In sostanza se davvero il soggetto mangiasse senza sali aggiunti nei cibi e bevesse almeno 2 litri di acqua al giorno,nella maggior parte dei casi non vi sarebbe necessita' di un diuretico
Arrivederci
Ad ogni buon conto il diuretico non sarebbe sempre necessario nella terapia della ipertensione.
Questi agiscono interferendo con il riassorbimento del sodio , lasciandolo quindi passare nel tubulo renale e quindi per osmosi il sodio attira l'acqua della midollare e per questo si forma più' urina.
In sostanza se davvero il soggetto mangiasse senza sali aggiunti nei cibi e bevesse almeno 2 litri di acqua al giorno,nella maggior parte dei casi non vi sarebbe necessita' di un diuretico
Arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Ex utente
Salve,
effettivamente cerco sempre di bere molta acqua ed ho eliminato l'aggiunta di sale quando cucino o comunque a piatto preparato (oltre ad aver eliminato i cibi molto grassi e l'aggiunta di zuccheri in bevande, caffè e thè).
La ringrazio comunque per la sua risposta chiara e veloce.
Buona giornata e Buon fine settimana.
effettivamente cerco sempre di bere molta acqua ed ho eliminato l'aggiunta di sale quando cucino o comunque a piatto preparato (oltre ad aver eliminato i cibi molto grassi e l'aggiunta di zuccheri in bevande, caffè e thè).
La ringrazio comunque per la sua risposta chiara e veloce.
Buona giornata e Buon fine settimana.
[#3]
Ex utente
Salve,
Volevo aggiornarla riguardo al trattamento dell'ipertensione con indapamide.
Ho interrotto la cura con il diuretico e, con il medico curante e su suggerimento del cardiologo, ho iniziato il trattamento con un nuovo beta-bloccante, di terza generazione rispetto al Sectral che prendevo prima, il Nebivololo. Quindi ora la cura è Perindopril 10mg e Nebivololo 5mg. Sono 5 giorni che ho cominciato e devo che rispetto al Sectral il Nebivololo è più performante, ora ho la pressione a valori medi di 134/90 contro i 135/95 e più che avevo prima (certo ancora non è stabilizzata ma prima di concludere aspetto almeno un mesetto). L'unico "problema" ora riguarda piuttosto la frequenza cardiaca che è scesa da una media 56-61 con il Sectral ad 50-53 con minimi la mattina e la sera a 48 battiti (rispetto ai 53-54 prima). Al momento non ho sensazioni forti di stanchezza, solo una leggera dispnea soprattutto la sera dove tendo ad avere alcuni respiri più forti e prolungati del solito. Volevo avere un parere indipendente per sapere se il battito sia troppo lento oppure è un effetto "normale" del Nebivololo (come degli altri beta-bloccanti).
Ringrazio in anticipo per la risposta
Volevo aggiornarla riguardo al trattamento dell'ipertensione con indapamide.
Ho interrotto la cura con il diuretico e, con il medico curante e su suggerimento del cardiologo, ho iniziato il trattamento con un nuovo beta-bloccante, di terza generazione rispetto al Sectral che prendevo prima, il Nebivololo. Quindi ora la cura è Perindopril 10mg e Nebivololo 5mg. Sono 5 giorni che ho cominciato e devo che rispetto al Sectral il Nebivololo è più performante, ora ho la pressione a valori medi di 134/90 contro i 135/95 e più che avevo prima (certo ancora non è stabilizzata ma prima di concludere aspetto almeno un mesetto). L'unico "problema" ora riguarda piuttosto la frequenza cardiaca che è scesa da una media 56-61 con il Sectral ad 50-53 con minimi la mattina e la sera a 48 battiti (rispetto ai 53-54 prima). Al momento non ho sensazioni forti di stanchezza, solo una leggera dispnea soprattutto la sera dove tendo ad avere alcuni respiri più forti e prolungati del solito. Volevo avere un parere indipendente per sapere se il battito sia troppo lento oppure è un effetto "normale" del Nebivololo (come degli altri beta-bloccanti).
Ringrazio in anticipo per la risposta
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 7.7k visite dal 08/12/2017.
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Approfondimento su Ipertensione
L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.