Insufficienza mitralica rapporto con pressione arteriosa e frequenza cardiaca

Buongiorno,

sono portatore sin dalla nascita di una ridondanza di un lembo della mitrale che non prolassa determinante lieve rigurgito...in alcuni eco lieve, in altri lieve moderato...
vista la mia quota d'ansia mi reco alle visite con un battito sempre accellerato (superiore ai 90 e talvolta sino ai 120) e con una pressione arteriosa alta...
mentre normalmente io ho una pressione arteriosa ottimale e un battito tra 59 e 70....

desidererei sapere se la circostanza che io effettui le visite in uno stato di ansia che induce un considerevole aumento del battito e della pressione arteriosa alteri l'individuazione del corretto grado di insufficienza mitralica.
In altre parole, i battiti alti e la pressione alta al momento della verifica determinano un aumento dell'insufficienza o una sua diminuzione?

grazie
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.6k 3.7k
In effetti varizioni della frequenza cardiaca possono variare il rigurgito mitralico: a frequenza minori aumenta il tempo di diastole e quindi il volume ventricolare sinistro con conseguente aumento della frazione rigurgitante.
Anche valori pressori specie diastolici elevati possono aumentare la frazione rigurgitante dal momento che il ventricolo sinistro ha davanti a se non solo l'uscita verso l'aorta ma anche una "uscita" a ritroso, verso l'atrio, che ha una resistenza minore.
Ecco perche' si consiglia terapia con ACE inibitori ai pazienti con insufficienza mitralica: per ridurre il post carico.
Ovviamnte queste sono disquisizioni teoriche dal momento che la variazione del jet da rigurgito e' davero modesta.

Arrivederci

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
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