Quietapina arresto cardiaco

Mia madre 92enne lucida ed autosufficiente fino all'estate scorsa e ripresasi del tutto da una contusione all'anca per una caduta l'anno scorso, é deceduta un mese fa lasciandoci nel piú totale sconforto. Malgrado l'assistenza, le cure mediche e l'affetto di cui l'abbiamo circondata, nn siamo riusciti a salvarla, soprattutto perché non conosciamo il motivo che c'è l'ha portata via. Scrupolosa e diligente mia madre eseguiva alla lettera i consigli dei medici curanti, aveva una badante e noi figli sempre pronti a tenerle compagnia, a pernottare tutte le volte che ne ha avuto bisogno. Era seguita da un cardiologo osp. che le aveva riscontrato qualche anno fa un leggero scompenso, faceva periodicamente l'ecg e le analisi del sangue, a detta del medico stava bene, assumeva la digitale e dei diuretici per precauzione, l'insufficienza sembrava rientrata. Mia madre era un soggetto ansioso, lo é sempre stata, aveva una tachicardia che i medici consideravano fisiologica per lei, una pressione normale che veniva tenuta piú bassa per non affaticare il cuore, come ho scritto. Dicevano che alla sua età era tutto giustificato, tutto di ordinaria amministrazione. Aveva dei diverticoli ed un restringimento al colon che la inducevano ad una dieta ferrea, piú del dovuto, questo era uno dei motivi della sua ansia ed una delle cause delle nostre piccole discussioni. Avremmo voluto che fosse un pó piú elastica: ritenevano che la sua diligenza la impoverisse dal punto di vista nutrizionale, dal momento che si cibava solo di brodaglie vegetali e carni bianche stracotte nella speranza di evacuare tutti i giorni. Aveva areofagia, disturbi gastrici vari, dispnea, ultimamente disfagia, i medici li consideravano disturbi ansiosi e noi con loro, vista la personalità di mia madre; gli esami del sangue escludevano patologie serie. Negli ultimi anni aveva sviluppato una calcolosi epatica, confermata da un'ecografia. Assumeva Deursil RR, Levopraid, Ranidil ( per la digitale), aveva coliche freq. che la gettavano in uno stato depressivo totale. Ne veniva fuori e si riprendeva, negli ultimi tempi peró la paura di ricadute la tormentata ed aveva escluso dalla sua dieta altri cibi, come sempre piú del dovuto, e non c'era motivo di dissuaderla. In un mese la situazione é precipitata, una nuova colica, un ittero persistente, un'infezione delle vie urinarie, una sorta di delirio e paure varie, crisi ipotensive, sudorazione profusa, svenimenti. Un via vai di medici spec., nessuno veramente allarmato, diagnosi di crisi vagali, soluzioni saline, integratori ed il consiglio di evitare il ricovero, per questioni anagrafiche e per mancata necessità. Il ricorso al Seroquel 25 mg per quietarla. Ne ha presi solo due, é mancata dopo l'ennesimo svenimento, pressione bassissima, cuore a mille. Non abbiamo capito nulla, é stata curata per l'ansia e se n'é andata cosí, non ci perdoneremo mai e non ci conforta certamente il fatto che i medici dicano, che se errore c'é stato, non é nostro, ma loro.