Mi sono creato un circuito da rientro?
Buongiorno e grazie per l attenzione.
Comprendo che il mio quesito e bizzarro,ma permettetemi di descrivere il mio accaduto:
All eta di 26 anni avverto un forte battito di frullio al petto nel calarmi a prendere oggetti,tale fenomeno accadeva molto raramente(oggi 7-8 mesi),e durava 4-5 secondi ,era diverso dalle solite extrasistole,inutile dirvi che holter,ECg ecocardio test sforzo non rilevavano mai nulla apparte qualche extrasistole ventricolare e sopraventricolare ma in numero molto esiguo,tale frullio si ripeteva a cadenza quasi annuale,e non potendo registrare l evento il medico decise di impiantarmi un loop recorder,ebbi la fortuna di registrare l eventio circa 21 giorni dopo l impianto del loop,l aritmia in questione si trattava di un run di tachicardia atriale innescato da extrasistoli atriali precoci,con una frequenza di 170bm della durata di 3,5 secondi.
Confermata la benignità dell aritmia mi viene tolto il loop.
Esattamente due mesi fa ,(all eta di 29 anni)ebbi un nuovo episodio ,mi trovavo al mare in acqua ,ma questa volta non so il perché appena avvertii il Run ebbi una forte crisi di panico in acqua mai avvertita prima d ora,e cominciai a nuotare in totale panico,giunto a riva mi sentivo quasi svenire,mi portarono al pronto soccorso e registrarono un aritmia da firbillazione atriale.
Consulto un aritmologo e mi dice testuali parole:considerando i dati registrati dal lopp recorder soffri saltuariamente di un aritmia chiamata tachicardia atriale parossistica che cedeva in poco tempo tornando il tuo battito in sinusale perché non avevi un circuito da rientro che sosteneva il run e quindi si arrestava nel giro di 3-4 secondi,ti premetto subito che e inutile cercare di fare l ablazione in quanto in questo tipo di tachicardia le percentuali di successo sono basse,per quanto riguarda la fibrillazione atriale io credo che la tua forte crisi di panico abbia potuto creare uno stress cardiaco durante l episodio di run atriale creando cosi un ciruito da rientro che ha sostenuto la fibrillazione,magari se non avevi la forte crisi di panico il run si sarebbe interrotto come e successo sempre.
Posso chiedere cosa ne pensate di questo parere del cardiologo aritmologo?e possibile che mi sono creato questo circuito che magari prima non c era dato che i run si interrompevano nel giro di 3-4 secondi?
grazie e cordiali saluti.
Comprendo che il mio quesito e bizzarro,ma permettetemi di descrivere il mio accaduto:
All eta di 26 anni avverto un forte battito di frullio al petto nel calarmi a prendere oggetti,tale fenomeno accadeva molto raramente(oggi 7-8 mesi),e durava 4-5 secondi ,era diverso dalle solite extrasistole,inutile dirvi che holter,ECg ecocardio test sforzo non rilevavano mai nulla apparte qualche extrasistole ventricolare e sopraventricolare ma in numero molto esiguo,tale frullio si ripeteva a cadenza quasi annuale,e non potendo registrare l evento il medico decise di impiantarmi un loop recorder,ebbi la fortuna di registrare l eventio circa 21 giorni dopo l impianto del loop,l aritmia in questione si trattava di un run di tachicardia atriale innescato da extrasistoli atriali precoci,con una frequenza di 170bm della durata di 3,5 secondi.
Confermata la benignità dell aritmia mi viene tolto il loop.
Esattamente due mesi fa ,(all eta di 29 anni)ebbi un nuovo episodio ,mi trovavo al mare in acqua ,ma questa volta non so il perché appena avvertii il Run ebbi una forte crisi di panico in acqua mai avvertita prima d ora,e cominciai a nuotare in totale panico,giunto a riva mi sentivo quasi svenire,mi portarono al pronto soccorso e registrarono un aritmia da firbillazione atriale.
Consulto un aritmologo e mi dice testuali parole:considerando i dati registrati dal lopp recorder soffri saltuariamente di un aritmia chiamata tachicardia atriale parossistica che cedeva in poco tempo tornando il tuo battito in sinusale perché non avevi un circuito da rientro che sosteneva il run e quindi si arrestava nel giro di 3-4 secondi,ti premetto subito che e inutile cercare di fare l ablazione in quanto in questo tipo di tachicardia le percentuali di successo sono basse,per quanto riguarda la fibrillazione atriale io credo che la tua forte crisi di panico abbia potuto creare uno stress cardiaco durante l episodio di run atriale creando cosi un ciruito da rientro che ha sostenuto la fibrillazione,magari se non avevi la forte crisi di panico il run si sarebbe interrotto come e successo sempre.
Posso chiedere cosa ne pensate di questo parere del cardiologo aritmologo?e possibile che mi sono creato questo circuito che magari prima non c era dato che i run si interrompevano nel giro di 3-4 secondi?
grazie e cordiali saluti.
[#1]
Lei deve aver capito male quanto le è stato detto....
non si parla di circuito, ma di un'aritmia che può essere causa della seconda (la tachicardia atriale può degenerare in fibrillazione atriale). Non sono invece completamente daccordo sul fatto che l'ablazione nella tachicardia atriale non serve a nulla. Semmai il problema e legato alla brevità della maggior parte degli episodi e alla possibilità che in questi casi, in sede di sessione ablativa, si può correre il rischio di non riuscire a provocarla e quindi a trattarla. Differente è il discorso per la Fibrillazione atriale perchè in questo caso l'ablazione non viene fatta in base alla provocazione o meno dell'aritmia, ma trattando direttamente delle strutture che sono sede dei meccanismi che generano la fibrillazione (ossia le vene polmonari). Per l'ablazione della FA però effettivamente è prematuro parlarne visto che ha avuto un solo episodio ed è possibile che sia stato facilitato dalla crisi di panico. Se dovessero ripetersi gli episodi di FA allora ci sarà indicazione all'ablazione cercando di trattare entrambe le forme aritmiche.
Cordialmente
non si parla di circuito, ma di un'aritmia che può essere causa della seconda (la tachicardia atriale può degenerare in fibrillazione atriale). Non sono invece completamente daccordo sul fatto che l'ablazione nella tachicardia atriale non serve a nulla. Semmai il problema e legato alla brevità della maggior parte degli episodi e alla possibilità che in questi casi, in sede di sessione ablativa, si può correre il rischio di non riuscire a provocarla e quindi a trattarla. Differente è il discorso per la Fibrillazione atriale perchè in questo caso l'ablazione non viene fatta in base alla provocazione o meno dell'aritmia, ma trattando direttamente delle strutture che sono sede dei meccanismi che generano la fibrillazione (ossia le vene polmonari). Per l'ablazione della FA però effettivamente è prematuro parlarne visto che ha avuto un solo episodio ed è possibile che sia stato facilitato dalla crisi di panico. Se dovessero ripetersi gli episodi di FA allora ci sarà indicazione all'ablazione cercando di trattare entrambe le forme aritmiche.
Cordialmente
Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica
[#2]
Utente
la ringrazio per la rapida risposta,le chiederei gentile Dottore come e possibile che i miei run atriali duravano 4-5 secondi(registrati dal loop) e la crisi di panico fortissima ha scatenato la Fa durante il Run atriale?cioe se prima della Fa non esisteva un circuito da rientro che sosteneva l aritmia(dato che il run cessava spontaneamente dopo pochissimi secondi)come e possibile che improvvisamente l aritmia si e sostenuta diventando fibrillante?cioe se il circuito da rientro che c e sempre stato non avrei dovuto avere gia da tempo fibrillazione atriale invece che breve run di pochi secondi sosenuti?grazie.
[#3]
Le ripeto che non si tratta di un circuito di rientro. I meccanismi dell'FA sono molto più complessi rispetto a un singolo rientro ed è possibile che la tachicardia atriale non sia durata solo pochi secondi come le altre volte (la durata è assolutamente variabile e c'è sempre un inizio che può determinare durate maggiori) e lo stress può aver facilitato la sua degenerazione in Fibrillazione atriale. Non mi chieda di più perchè non posso farle una lezione di aritmologia, ma si fidi....sicuramente anche il collega che l'ha valutata intendeva dirle quel che le ho detto...la matematica certezza che sia stato lo stress non possiamo averla ed è per questo che un atteggiamento attendista ritengo che sia la scelta migliore.
Saluti
Saluti
[#4]
Utente
va benissimo Dottore ,la chiedo un ultimissima cosa dopodiché non la disturbo più e la ringrazio davvero:
1) vorrei venire da lei a fare lo ablazione,il mio aritmologo dice che lui non le fa le ablazioni per Fa,potrebbe dirmi dopo quanti episodi posso contattarla per procedere all intervento?
2)potrebbe spiegarmi perché lo stress potrebbe avere un eventuale correlazione con la Fa?grazie davvero.
1) vorrei venire da lei a fare lo ablazione,il mio aritmologo dice che lui non le fa le ablazioni per Fa,potrebbe dirmi dopo quanti episodi posso contattarla per procedere all intervento?
2)potrebbe spiegarmi perché lo stress potrebbe avere un eventuale correlazione con la Fa?grazie davvero.
[#5]
Se lei vuole non ho problemi a farle l'ablazione della FA, che per me rappresenta un intervento routinario, ma francamente farla venire fino a Taranto o almeno fino a Roma (opero anche al polo pontino dell'Università la Sapienza) mi sembra eccessivo, visto che di centri qualificati ce ne sono tanti nel nord Italia e anche vicini ad Alessandria. In ogni caso come le dicevo è il caso di attendere almeno 1 altro episodio. Lo stress media l'attivazione del sistema adrenergico, che rappresenta uno dei fattori di modulazione aritmica e per la FA può essere di facilitazione per l'insorgenza e il sostenimento.
Saluti
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.6k visite dal 12/07/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Aritmie
Cos'è un'aritmia cardiaca? Fibrillazione atriale, extrasistoli, tachicardia: scopri quali sono le alterazioni del ritmo cardiaco e come trattare le aritmie.