Curva a J
Buon giorno,
diabete di tipo 2, sovrappeso, poco moto sono già fattori di rischio cardiovascolare che bastano ed avanzano. Se ci aggiungo pure l'ipertensione andiamo proprio male.
Nel mio caso è moderata, con la massima che - senza trattamenti - si attesta attorno ai 145 con la minima a 75-80. Vorrei ricondurre la massima a valori inferiori a 130, ma il problema è che appena scendo sotto i 140 con il Plaunac (10 o 20 mg secondo come sono i valori di partenza) la minima va a 70. In pratica, visto che secondo diversi studi - quelli appunto che hanno come risultato la "curva a J" in oggetto - lo scendere sotto i 70 quasi raddoppia il rischio d'infarto, cosa posso fare per far scendere solo la massima ?
Grazie, cordialmente,
diabete di tipo 2, sovrappeso, poco moto sono già fattori di rischio cardiovascolare che bastano ed avanzano. Se ci aggiungo pure l'ipertensione andiamo proprio male.
Nel mio caso è moderata, con la massima che - senza trattamenti - si attesta attorno ai 145 con la minima a 75-80. Vorrei ricondurre la massima a valori inferiori a 130, ma il problema è che appena scendo sotto i 140 con il Plaunac (10 o 20 mg secondo come sono i valori di partenza) la minima va a 70. In pratica, visto che secondo diversi studi - quelli appunto che hanno come risultato la "curva a J" in oggetto - lo scendere sotto i 70 quasi raddoppia il rischio d'infarto, cosa posso fare per far scendere solo la massima ?
Grazie, cordialmente,
[#1]
Guardi i valori pressori raccomandati dalla Organizzazione mondiale della sanità' sono 120/70 mmHg.
Arrivederci
cecchini
Arrivederci
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Ex utente
La ringrazio,
dottor Cecchini, anche per la grande prontezza della sua risposta, di cui Le sono grato; il problema, in effetti, si ricollega direttamente ad essa: se cerco di ottenere la massima raccomandata di 120 mi ritroverò anche una indesiderata minima decisamente sotto i 70 che, per le ragioni esposte nella mia richiesta originaria (netto aumento della probabilità di incidenti cardiovascolari sotto i 70), voglio cercare di evitare.
Dunque: cosa fare per far scendere solo la massima ?
Anzitutto:è possibile ?
E quindi, se sì, come ? c'è una qualche molecola che si sia constatato avere questo effetto ? oppure altro, che da profano non sono in grado di ipotizzare ?
La saluto cordialmente.
dottor Cecchini, anche per la grande prontezza della sua risposta, di cui Le sono grato; il problema, in effetti, si ricollega direttamente ad essa: se cerco di ottenere la massima raccomandata di 120 mi ritroverò anche una indesiderata minima decisamente sotto i 70 che, per le ragioni esposte nella mia richiesta originaria (netto aumento della probabilità di incidenti cardiovascolari sotto i 70), voglio cercare di evitare.
Dunque: cosa fare per far scendere solo la massima ?
Anzitutto:è possibile ?
E quindi, se sì, come ? c'è una qualche molecola che si sia constatato avere questo effetto ? oppure altro, che da profano non sono in grado di ipotizzare ?
La saluto cordialmente.
[#3]
Forse non mi sono spiegato bene.
Se lei riuscisse a raggiungere i 100/60 mmHg avrebbe statisticamente una maggiore previsione di vita.
Chi ha sistolica e diastolica basse campa di piu', se ne faccia una ragione
se poi lei mi parla di una paziente con coronarie interessate da placche che creano conclusioni critiche la pressione diastolico riveste certo un interesse i portante perché la perfezione coronarica avviene in ciaspole.
il discorso si farebbe duro parlando anche della pressione telediastolica ventricolare sinistra, etc etc
ma lei non riferisce di avere angina e quindi stenosi coronarica critiche.
Tutto qui.
Arrivederci
Se lei riuscisse a raggiungere i 100/60 mmHg avrebbe statisticamente una maggiore previsione di vita.
Chi ha sistolica e diastolica basse campa di piu', se ne faccia una ragione
se poi lei mi parla di una paziente con coronarie interessate da placche che creano conclusioni critiche la pressione diastolico riveste certo un interesse i portante perché la perfezione coronarica avviene in ciaspole.
il discorso si farebbe duro parlando anche della pressione telediastolica ventricolare sinistra, etc etc
ma lei non riferisce di avere angina e quindi stenosi coronarica critiche.
Tutto qui.
Arrivederci
[#4]
Ex utente
Buon giorno, dottor Cecchini,
e una professione di sincera ammirazione per la premura con cui segue i pazienti che si affidano alle sue consulenze: una risposta in un'ora è lodevole, due sono ammirevoli.
Molto simpatica l'espressione di una perfusione che avvenga, per portatori di stenosi, in condizioni di minima particolarmente bassa "in ciaspole" :-)
E questo è, senza dubbio, nella logica e nella ragionevolezza delle cose, tanto che ne ero a conoscenza perfino io, profanissimo.
Quello che, tuttavia, mi aveva portato ad un consulto è il fatto che in questi studi che hanno portato al tracciamento della nostra famigerata curva a J la platea di arruolati era indifferenziata: ne facevano parte pazienti non selezionati in base al criterio stenosi sì/stenosi no.
Non per niente la questione è considerata controversa.
E ognuno prende la posizione che reputa la più realistica.
La mia è quella che, quando si tratta di salute, come nel Far West "prima si spara e poi si fanno le domande".
Trasposto al nostro caso sta a indicare questo: nel dubbio, sollevato da questi studi, che incondizionatamente gli infarti aumentino sotto i 70 di minima, perché non cercare - a scanso di altri non sempre condivisi pareri - di conformarcisi ?
Io La ringrazio delle estese considerazioni che mi ha regalato, e che mi sono preziose; però, tesaurizzate esse, le domande restano:
- c'è, che Lei sappia, un modo per abbassare solo (o almeno in maggior misura) la massima ?
- se sì, quale ?
Sempre cordialmente,
franco
e una professione di sincera ammirazione per la premura con cui segue i pazienti che si affidano alle sue consulenze: una risposta in un'ora è lodevole, due sono ammirevoli.
Molto simpatica l'espressione di una perfusione che avvenga, per portatori di stenosi, in condizioni di minima particolarmente bassa "in ciaspole" :-)
E questo è, senza dubbio, nella logica e nella ragionevolezza delle cose, tanto che ne ero a conoscenza perfino io, profanissimo.
Quello che, tuttavia, mi aveva portato ad un consulto è il fatto che in questi studi che hanno portato al tracciamento della nostra famigerata curva a J la platea di arruolati era indifferenziata: ne facevano parte pazienti non selezionati in base al criterio stenosi sì/stenosi no.
Non per niente la questione è considerata controversa.
E ognuno prende la posizione che reputa la più realistica.
La mia è quella che, quando si tratta di salute, come nel Far West "prima si spara e poi si fanno le domande".
Trasposto al nostro caso sta a indicare questo: nel dubbio, sollevato da questi studi, che incondizionatamente gli infarti aumentino sotto i 70 di minima, perché non cercare - a scanso di altri non sempre condivisi pareri - di conformarcisi ?
Io La ringrazio delle estese considerazioni che mi ha regalato, e che mi sono preziose; però, tesaurizzate esse, le domande restano:
- c'è, che Lei sappia, un modo per abbassare solo (o almeno in maggior misura) la massima ?
- se sì, quale ?
Sempre cordialmente,
franco
[#5]
Lei probabilmente si riferisce ad un articolo di Verdesca mi pare di 7 anni fa che concludeva tuttavia che i gruppi studiati fossero talmente eterogenei che non era attendibile alcuna relazione tra "bassi" valori pretori ed infarto.
Da una review mi pare dello stesso anno del Prof. Pinna si giungeva alle stesse conclusioni.
In altre parole la perfusione coronarica avviene in diastole attraverso un gradiente di pressione tra epicardio ed endocardio. La pressione di perfusione coronarica (equivalente alla pressione diabolica) e la pressione telediastolica ventricolare sinistra (inferiore a 10 mmHg nel soggetto normal, media 5 mmHg). A questa differenza pressoria si deve aggiungere un'altra variabile che e' lo spessore della parete ventricolare sinistra .
Quindi ci sono molti fattori che non permettono certo di stabilire una pressione diabolica di rischio.
Detto questo il Plaunac (olmesartan) e' il peggiore di tutti i sartani in commercio perché' sostanzialmente ha pochi studi a suo favore ma neppure uno che ne dimostri la riduzione della mortalita' o della mobilita' cardiovascolare.
La sistolica raramente può' essere corretta da sola perché' sia sartani che ACE inibitori o calcioantagonisti possono ridurre sia sistemica che diastolica. I beta bloccanti addirittura potrebbero aumentare la sistemica.
MI pare di averle risposto adeguatamente, ricordandole tuttavia di ciò che le ho scritto e cioe' che la Organizzazione Mondiale della Sanita considera normale una pressione al di sotto di 120 /80 mmHg oltre l quale si parla di pre ipertensione.
Con questo la saluto
cecchini
Da una review mi pare dello stesso anno del Prof. Pinna si giungeva alle stesse conclusioni.
In altre parole la perfusione coronarica avviene in diastole attraverso un gradiente di pressione tra epicardio ed endocardio. La pressione di perfusione coronarica (equivalente alla pressione diabolica) e la pressione telediastolica ventricolare sinistra (inferiore a 10 mmHg nel soggetto normal, media 5 mmHg). A questa differenza pressoria si deve aggiungere un'altra variabile che e' lo spessore della parete ventricolare sinistra .
Quindi ci sono molti fattori che non permettono certo di stabilire una pressione diabolica di rischio.
Detto questo il Plaunac (olmesartan) e' il peggiore di tutti i sartani in commercio perché' sostanzialmente ha pochi studi a suo favore ma neppure uno che ne dimostri la riduzione della mortalita' o della mobilita' cardiovascolare.
La sistolica raramente può' essere corretta da sola perché' sia sartani che ACE inibitori o calcioantagonisti possono ridurre sia sistemica che diastolica. I beta bloccanti addirittura potrebbero aumentare la sistemica.
MI pare di averle risposto adeguatamente, ricordandole tuttavia di ciò che le ho scritto e cioe' che la Organizzazione Mondiale della Sanita considera normale una pressione al di sotto di 120 /80 mmHg oltre l quale si parla di pre ipertensione.
Con questo la saluto
cecchini
[#6]
Ex utente
Caro dottor Cecchini,
l'ho letta, come sempre, con molta attenzione.
E prendo preziosa nota delle Sue parole.
Però, dall'alto della mia ormai veneranda età Le invio, sempre cordialmente, una piccola osservazione: Lei mi dice che il Plaunac è il peggiore di tutti i sartani in commercio, e motiva chiaramente il Suo giudizio.
Però a questo punto mi mette in crisi: non mi sarei mai sognato di autoprescrivermi un farmaco, e infatti mi è stato indicato dal mio medico. Ma se questa molecola non è - diciamo - "il massimo", tornando dalla stessa persona dovrei aspettarmi la stessa prescrizione.
D'altra parte mi sembra che la indicazione di farmaci per via telematica sia, a ragione, considerata inopportuna, per cui chiedere a Lei il nome di qualcosa di alternativo non mi sembra il caso.
Oltre a quello del nome commerciale è considerato da evitare anche la citazione di una molecola ?
In caso negativo La ringrazierei di un eventuale suggerimento, altrimenti passo a salutarLa ringraziandoLa con viva cordialità.
l'ho letta, come sempre, con molta attenzione.
E prendo preziosa nota delle Sue parole.
Però, dall'alto della mia ormai veneranda età Le invio, sempre cordialmente, una piccola osservazione: Lei mi dice che il Plaunac è il peggiore di tutti i sartani in commercio, e motiva chiaramente il Suo giudizio.
Però a questo punto mi mette in crisi: non mi sarei mai sognato di autoprescrivermi un farmaco, e infatti mi è stato indicato dal mio medico. Ma se questa molecola non è - diciamo - "il massimo", tornando dalla stessa persona dovrei aspettarmi la stessa prescrizione.
D'altra parte mi sembra che la indicazione di farmaci per via telematica sia, a ragione, considerata inopportuna, per cui chiedere a Lei il nome di qualcosa di alternativo non mi sembra il caso.
Oltre a quello del nome commerciale è considerato da evitare anche la citazione di una molecola ?
In caso negativo La ringrazierei di un eventuale suggerimento, altrimenti passo a salutarLa ringraziandoLa con viva cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 1.7k visite dal 24/06/2017.
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Approfondimento su Ipertensione
L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.