Tachicardia e blocco dei polmoni improvviso

Buona sera gentili dottori,
vorrei sottoporvi un problema per cercare di venirne fuori una volta per tutte. Circa un anno e mezzo fa ho iniziato ad avere degli attacchi di tachicardia in un quadro generale di debolezza e stordimento. Gli attacchi si ripetevano ogni 20gg circa. Dopo diversi controlli ho scoperto di avere un grande forame ovale pervio con ingente passaggio di bolle dietro manovra di Valsalva da una camera all'altra del cuore. Ho proseguito le indagini poiché alcuni cardiologi sostenevano che questo forame non desse sintomi, e mi sono concentrato più sulla tachicardia. A quel punto un aritmologo mi ha messo in lista e ho sostenuto un'ablazione di una tachicardia da rientro del nodo del seno atriale di tipo slow fast. In questi giorni, a distanza di un anno quasi esatto dall'intervento, ho accusato nuovamente due episodi: nel primo caso ho avvertito un tonfo al petto e un blocco dei polmoni (in pratica non riuscivo a respirare, come se si fossero bloccati o avessi avuto un peso) e la frequenza cardiaca è arrivata a 110 bpm (sono bradicardico e normalemente è di 57bpm), vi dico serenamente che ho pensato di morire, poco dopo la frequenza è tornata regolare (sarà durato tutto una 30ina di secondi che però mi sono sembrati un'eternità). Dopo una settimana circa l'episodio si è ripresentato di nuovo, anche se questa volta appena accortomi che qualcosa non andava ho incominciato a incamerare aria respirando profondamente e devo dire che l'ho sopportata molto meglio, anche questa volta 110bpm (valore misurato al conta battiti del cellulare). Ho effettuato un holter delle 24 ore in cui non ho avuto, purtroppo, tachicardie, che ha evidenziato solo 2 aritmie sopraventricolari. Ora vorrei capire per quale motivo ho questa forte mancanza di respiro, ho letto che quando si associa un sintomo simile significa che c'è anche una cardiopatia concomitante con la tachicardia perché normalmente non dovrebbe dare mancanza di respiro. Me lo confermate? Cosa posso fare per indagare meglio questa situazione (a parte ripetere l'ablazione)? All'ecocardiogramma sembra tutt'ok; l'unica cosa anomala è questo forame ovale pervio.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 279
Lei sembra alquanto confuso....
Non è vero quel che afferma "ho letto che quando si associa un sintomo simile significa che c'è anche una cardiopatia concomitante con la tachicardia perché normalmente non dovrebbe dare mancanza di respiro". Le aritmie possono dar luogo a sintomi o meno, come tutti i problemi salutari e la gravità di un problema non viene quantificata dalla gravità dei sintomi. Un'aritmia di pochi secondi è innocua. Se lei aveva una tachicardia da rientro nodale AV slow fast (e non seno-atriale, come riporta) la durata non poteva essere di pochi secondi e quindi quella attuale è una tachicardia completamente diversa da quella precedente. Meno superficialità va invece attribuita al forame ovale pervio .... mi sembra però strano e discrepante quel che lei afferma rispetto a quanto i colleghi cardiologi hanno sostenuto. Per non correre rischi evidentemente la pervietà non è cosi' importante come lei sostiene.
Saluti cordiali

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

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Utente
Utente
Grazie per la risposta; le riporto brevemente PRECISAMENTE ciò che mi fu refertato e il tipo di tachicardia ablata:
- ECOCARDIOGRAMMA TEE: Presenza di PFO, con 'Iest alle microbolle" pmitivo per passaggio di importante quantità di
bolle dall'atrio destro all'atrio sinistro (shunt significativo dx -> sx) duranle la manovra di Valsalva, assenza di shunt dx -> sx
in condizioni basali.

- ablazione transcatetere mediante radiofrequenza di circuito di tachicardia da rientro nodale di tipo slow fast mediante approccio su via lenta.

Le CONFERMO che:
- prima dell'intervento le tachicardie avevano più o meno stessa durata (sui 30 secondi, max 1 minuto);
- ho trovato pareri discordanti con due diverse linee di pensiero per cui alcuni sostenevano la necessità di chiudere il forame ed altri, invece, la non necessità siccome non c'era stato alcun evento ischemico in passato (al che mi domando se sia normale dover aspettare che ti venga un ictus per chiuderlo). Mi hanno prescritto una pastiglia di cardioaspirina da prendere tutti i giorni in funzione cautelativa.
Questo è quanto.
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