Extrasistoli sotto sforzo dopo episodio di fibrillazione atriale
Salve.
Ho 26 anni e 2 anni e mezzo fa, all'età di 24 anni, ho avuto un episodio di fibrillazione atriale. Fino a quel momento non avevo avuto alcun problema dal punto di vista cardiovascolare (se non qualche extrasistole notata saltuariamente) e niente era mai venuto fuori dai controlli elettrocardiografici effettuati nelle visite mediche.
La fibrillazione è rientrata in pronto soccorso con propafenone.
In seguito a tale evento ho effettuato una visita cardiologica che non ha evidenziato nulla di anormale se non un "billowing del lembo anteriore della mitrale non determinante alterazioni flussimetriche", che però secondo il cardiologo non ha significato patologico e non può essere correlato dato l'elevato numero di pazienti in cui riscontra tale reperto. Anche gli esami ecografici effettuati alla tiroide e i dosaggi ormonali erano a posto. Il cardiologo dunque mi ha detto che sostanzialmente non si spiegava l'evento di fibrillazione e che lo classificava come evento isolato, il quale non necessitava di alcuna terapia.
Mi consiglia inoltre una prova da sforzo che effettuo con lui qualche mese dopo che va benissimo e non evidenzia la presenza di nessuna aritmia.
A luglio 2016, inizio ad avvertire delle extrasistoli che sopraggiungo mentre pratico attività fisica. La cosa mi preoccupa molto e quindi mi rivolgo ad un secondo cardiologo con il quale effettuo un'altra prova sotto sforzo. Questa volta l'elettrocardiogramma evidenzia dei "battiti precoci atriali senza significative anormalità del ritmo". La cosa particolare è che queste extrasistoli insorgono solo in un range di frequenze, per poi scomparire una volta raggiunte frequenze più alte. Mi dice che non è niente di cui debba preoccuparmi e mi indica come possibile causa un problema gastrico (soffro da sempre di un po' di reflusso e iperacidità gastrica), per il quale mi consiglia di effettuare una valutazione gastroscopica ed eventualmente una terapia con inibitori di pompa.
La gastroscopia evidenzia una "mucosa estesamente marezzata" senza però evidenziare danni all'esofago. Su consiglio del gastroenterologo provo ad effettuare una terapia con esomeprazolo per 6 settimane. Il risultato è che le extrasistoli non scompaiono.
Le extrasistoli purtroppo non mi hanno più lasciato, anzi, le avverto sempre più frequentemente. Ormai da un anno ogni volta che la mia frequenza cardiaca accenna ad aumentare (per attività fisica o a causa anche di stimoli emozionali) le avverto distintamente.
Mi sono rivolto anche ad un terzo cardiologo, che all'ecocardio ha confermato ciò che era stato rilevato in precedenza e mi ha detto che posso stare assolutamente tranquillo e posso praticare attività fisica.
A dire il vero io continuo ad essere preoccupato per tale situazione.
Cosa dovrei fare?
Il fatto che queste extrasistoli insorgano sistematicamente ad ogni sforzo è preoccupante?
Dovrei chiedere un quarto consulto ad un altro cardiologo?
Grazie e scusate per la lunghezza del testo.
Ho 26 anni e 2 anni e mezzo fa, all'età di 24 anni, ho avuto un episodio di fibrillazione atriale. Fino a quel momento non avevo avuto alcun problema dal punto di vista cardiovascolare (se non qualche extrasistole notata saltuariamente) e niente era mai venuto fuori dai controlli elettrocardiografici effettuati nelle visite mediche.
La fibrillazione è rientrata in pronto soccorso con propafenone.
In seguito a tale evento ho effettuato una visita cardiologica che non ha evidenziato nulla di anormale se non un "billowing del lembo anteriore della mitrale non determinante alterazioni flussimetriche", che però secondo il cardiologo non ha significato patologico e non può essere correlato dato l'elevato numero di pazienti in cui riscontra tale reperto. Anche gli esami ecografici effettuati alla tiroide e i dosaggi ormonali erano a posto. Il cardiologo dunque mi ha detto che sostanzialmente non si spiegava l'evento di fibrillazione e che lo classificava come evento isolato, il quale non necessitava di alcuna terapia.
Mi consiglia inoltre una prova da sforzo che effettuo con lui qualche mese dopo che va benissimo e non evidenzia la presenza di nessuna aritmia.
A luglio 2016, inizio ad avvertire delle extrasistoli che sopraggiungo mentre pratico attività fisica. La cosa mi preoccupa molto e quindi mi rivolgo ad un secondo cardiologo con il quale effettuo un'altra prova sotto sforzo. Questa volta l'elettrocardiogramma evidenzia dei "battiti precoci atriali senza significative anormalità del ritmo". La cosa particolare è che queste extrasistoli insorgono solo in un range di frequenze, per poi scomparire una volta raggiunte frequenze più alte. Mi dice che non è niente di cui debba preoccuparmi e mi indica come possibile causa un problema gastrico (soffro da sempre di un po' di reflusso e iperacidità gastrica), per il quale mi consiglia di effettuare una valutazione gastroscopica ed eventualmente una terapia con inibitori di pompa.
La gastroscopia evidenzia una "mucosa estesamente marezzata" senza però evidenziare danni all'esofago. Su consiglio del gastroenterologo provo ad effettuare una terapia con esomeprazolo per 6 settimane. Il risultato è che le extrasistoli non scompaiono.
Le extrasistoli purtroppo non mi hanno più lasciato, anzi, le avverto sempre più frequentemente. Ormai da un anno ogni volta che la mia frequenza cardiaca accenna ad aumentare (per attività fisica o a causa anche di stimoli emozionali) le avverto distintamente.
Mi sono rivolto anche ad un terzo cardiologo, che all'ecocardio ha confermato ciò che era stato rilevato in precedenza e mi ha detto che posso stare assolutamente tranquillo e posso praticare attività fisica.
A dire il vero io continuo ad essere preoccupato per tale situazione.
Cosa dovrei fare?
Il fatto che queste extrasistoli insorgano sistematicamente ad ogni sforzo è preoccupante?
Dovrei chiedere un quarto consulto ad un altro cardiologo?
Grazie e scusate per la lunghezza del testo.
[#1]
Le extrasistoli che lei descrive non sono pericolose ma possono essere estremamente fastidiose oltre a poter facilitare episodi di f.a. parossistica
Ha eseguito un holter?
Quindi se il fastidio continuasse possono essere trattate con farmaci.
Stia lontano da caffeina, energy drink ed ovviamente dal fumo
arrivederci
cecchini
Ha eseguito un holter?
Quindi se il fastidio continuasse possono essere trattate con farmaci.
Stia lontano da caffeina, energy drink ed ovviamente dal fumo
arrivederci
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Utente
L'ultimo cardiologo che mi ha visitato mi ha detto che secondo lui è meglio evitare la somministrazioni di farmaci antiaritmici visto che il problema non è così grave, per risparmiarmi i tanti effetti collaterali possibili.
Non fumo e bevo solo 2 caffè al giorno.
Crede che dovrei ascoltare il parere del cardiologo e praticare attività fisica con tranquillità nonostante la presenza di queste extrasistoli sotto sforzo?
Non ho mai eseguito l'holter, pensa che sia opportuno farlo?
In sostanza ho notato che qualsiasi cardiologo che mi visita è confortato dall'esito dell'ecocardio e non da molta importanza a queste extrasistoli. Secondo lei è un giusto modo di procedere o si dovrebbe investigare comunque meglio la situazione?
Non fumo e bevo solo 2 caffè al giorno.
Crede che dovrei ascoltare il parere del cardiologo e praticare attività fisica con tranquillità nonostante la presenza di queste extrasistoli sotto sforzo?
Non ho mai eseguito l'holter, pensa che sia opportuno farlo?
In sostanza ho notato che qualsiasi cardiologo che mi visita è confortato dall'esito dell'ecocardio e non da molta importanza a queste extrasistoli. Secondo lei è un giusto modo di procedere o si dovrebbe investigare comunque meglio la situazione?
[#3]
Mi scusi ma lei mi ha chiesto un parere.
Io le ho consigliato di assumere farmaci dato che la infastidiscono, dato che ha già avuto un episodio di f.a. (che probabilmente si ripetera' e che ha un billowing del LAM, che predispone ad aritmie.:
E le consiglio di mettere l'holter anche perché' non capisco come un cardiologo faccia a dire che NON ha bisogno di farmaci se non conosce le aritmie ed il numero di aritmie che l'affliggono
Arrivederci
cecchini
Io le ho consigliato di assumere farmaci dato che la infastidiscono, dato che ha già avuto un episodio di f.a. (che probabilmente si ripetera' e che ha un billowing del LAM, che predispone ad aritmie.:
E le consiglio di mettere l'holter anche perché' non capisco come un cardiologo faccia a dire che NON ha bisogno di farmaci se non conosce le aritmie ed il numero di aritmie che l'affliggono
Arrivederci
cecchini
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3k visite dal 13/05/2017.
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