Portatore di pm bicamerale dal 2008 per malattia del nodo del seno con fibrillazione atriale

sono un paziente affetto da cardiopatia ipertensiva ,portatore di PM bicamerale dal 2008 per malattia del nodo del seno con fibrillazione atriale parossistica in TAO . questa patologia fino al 2014 e' stata curata con i seguenti farmaci
2 cp al di di rytmonorm 325
2 cp al di di isoptin 120
1 cp olprezide
1 cp di norvasc
2 cp al di di pradaxa 110
terapia che dopo tentativi con cordarone (che dava problemi agli occhi ) e sotalolo (che dava problemi a livello respiartorio asma )
si e' dimostrata a mio giudiuzio ottima in quanto si verificavano pochi episodi di FA (nell'ordine di 20 episodi in 3-4 mesi di breve durata )
Fino a quando nel 2014 quando per un'infezione(decubito settico ) alla tasca del PM conseguente ad un cambio batteria ,mi costringe ad un nuovo intervento per l'estrazione completa di PM ed elettrocateteri con reimpianto nella parte destra .
E propio dopo questo intervento in cui inizialmente mi confermano la stessa cura che gia in soli 5 giorni si verificano 38 episodi di FA durata massima 50 minuti al prossimo controllo dopo 3 mesi
comincia il mio calvario
cambio cura eliminiamo isoptin e aggiungiamo ranexa 750 sempre 1700 episodi dopodiche'
si elimina ranexa 750 e si inizia fleiderina sempre numerosissimi episodi
alla luce di tutto cio l'elettrofisiologo mi dice o ablazione o mi tengo la FA anche eliminando gli antiaritmici che secondo lui a questo punto non servono a nulla .
E' possibile che non ci sia altra soluzione o cura ?
ho 76 anni che rischi potrebbe darmi quest'intervento ?nel caso potrebbe essere risolutivo ?
aiutatemi non so che fare
[#1]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.6k 3.7k
Quando la f.a. comincia ad essere insensibile ai farmaci si hanno in effetti due possibilità: o tentare una ablazione o limitarsi al controllo della frequenza lasciando il paziente in f.a, permanente.
se la sua funzione ventricolare sinistra fosse normale e se la sua qualità di vita fosse soddisfacente con la f.a. io opterei per la seconda ipotesi.
Ma é chiaro che il mio non può essere che un parere relativamente affidabile dato che non la conosco per niente.

arrivederci

cecchini

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

[#2]
Utente
Utente
com'e' possibile che tra il prima e dopo l'intervento i farmaci siano diventati inefficaci ?
non ci sarebbero altri farmaci ?
[#3]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.6k 3.7k
Se ci fossero pensa che glielo nasconderei ?
Arrivederci
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