Morte improvvisa under 35
Gentili dottori,
Ho una questione che vorrei sottoporre alla vostra attenzione; ho letto che la mci negli under 35, ogni anno colpisce circa mille individui in Italia. Evento dunque raro ma dall'importante impatto sociale. Parlando con i miei amici, 22/23 anni, sono venuto a conoscenza che molti di loro non hanno nemmeno mai affrontato lo screening cardiologico di primo livello, o un semplice ecg perché apparentemente sani. Ora, la mia domanda è questa; alla luce del dramma della morte improvvisa, non credete che sia da porre come obbligatorio uno screening di primo livello anche per i giovani? In maniera approssimativa, secondo la vostra esperienza, quante vite giovani si potrebbero salvare se tutti effettuassero i corretti esami, parlo sempre di individui under 35? Considerando che a volte la causa della morte improvvisa è da ricercare anche, quando avviene in cuori sani, in certi tipi di farmaci o addirittura droghe in grado di scatenare aritmie potenzialmente letali, io credo che ci sarebbe l'esigenza di creare delle zone cardioprotette (es discoteche, musei, campi di calcetto, stazioni ecc). Sbaglio a pensare questo, tenendo conto anche della morta improvvisa non solo di under 35, ma di tutta la popolazione, che in quel caso non sono certo mille individui, ma uno su mille. Grazie e scusate la lunghezza della domanda, ma il padre di una persona a me cara è recentemente scomparso di morte improvvisa a causa di una fibrillazione ventricolare probabilmente indotta dall'utilizzo di cocaina. Per quanto tutti sappiamo che la droga faccia male, il pensiero che si sarebbe potuto salvare con un Dae nelle vicinanze mi tormenta. Cordiali saluti e grazie per il lavoro che svolgete ogni giorno.
Ho una questione che vorrei sottoporre alla vostra attenzione; ho letto che la mci negli under 35, ogni anno colpisce circa mille individui in Italia. Evento dunque raro ma dall'importante impatto sociale. Parlando con i miei amici, 22/23 anni, sono venuto a conoscenza che molti di loro non hanno nemmeno mai affrontato lo screening cardiologico di primo livello, o un semplice ecg perché apparentemente sani. Ora, la mia domanda è questa; alla luce del dramma della morte improvvisa, non credete che sia da porre come obbligatorio uno screening di primo livello anche per i giovani? In maniera approssimativa, secondo la vostra esperienza, quante vite giovani si potrebbero salvare se tutti effettuassero i corretti esami, parlo sempre di individui under 35? Considerando che a volte la causa della morte improvvisa è da ricercare anche, quando avviene in cuori sani, in certi tipi di farmaci o addirittura droghe in grado di scatenare aritmie potenzialmente letali, io credo che ci sarebbe l'esigenza di creare delle zone cardioprotette (es discoteche, musei, campi di calcetto, stazioni ecc). Sbaglio a pensare questo, tenendo conto anche della morta improvvisa non solo di under 35, ma di tutta la popolazione, che in quel caso non sono certo mille individui, ma uno su mille. Grazie e scusate la lunghezza della domanda, ma il padre di una persona a me cara è recentemente scomparso di morte improvvisa a causa di una fibrillazione ventricolare probabilmente indotta dall'utilizzo di cocaina. Per quanto tutti sappiamo che la droga faccia male, il pensiero che si sarebbe potuto salvare con un Dae nelle vicinanze mi tormenta. Cordiali saluti e grazie per il lavoro che svolgete ogni giorno.
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Muoiono 70.000 persone l'anno per morte improvvisa, 200 al giorno, una ogni 8 minuti.
Gli screening riescono ad individuare circa il 20% dei pazienti potenzialmente a rischio.
In altre parole si riesce a diagnosticare un Brugada, un QT lungo, una miocardioptaia ipertrofica (cioè' patologie consente) , ma ovviamente non si possono individuare gli squilibri elettrolitici, gli effetti collaterali da farmaci.
L'unico sistema realmente utile e' diffondere l'installazione dei defibrillatori pubblici.
A tal proposito le indico questo mio sito, dedicato tutto alla morte improvvisa e ai defibrillatori
www,cecchinicuore.org
arrivederci
Gli screening riescono ad individuare circa il 20% dei pazienti potenzialmente a rischio.
In altre parole si riesce a diagnosticare un Brugada, un QT lungo, una miocardioptaia ipertrofica (cioè' patologie consente) , ma ovviamente non si possono individuare gli squilibri elettrolitici, gli effetti collaterali da farmaci.
L'unico sistema realmente utile e' diffondere l'installazione dei defibrillatori pubblici.
A tal proposito le indico questo mio sito, dedicato tutto alla morte improvvisa e ai defibrillatori
www,cecchinicuore.org
arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Utente
Ottimo sito e ottima iniziativa quella di rendere la città di Pisa una città cardio protetta. Sarebbe davvero utile, fare questo tipo di iniziative anche nelle grandi metropoli come Roma, che è la città in cui vivo. Dr. Cecchini, secondo lei è pensabile e responsabile che ci siano ragazzi di 20/25 anni che non hanno mai affrontato un ecg? Lei lo ricorda anche nel suo sito che la fibrillazione ventricolare può avvenire anche in un cuore apparentemente sano. Possibile che debba tutto giocarsi più sulla statistica che sulla prevenzione reale? Il fatto che all'anno ci siano circa 1000 under 35 che muoiono di mci, non sarà un numero enorme, ma in ogni caso credo che un minimo di prevenzione sia necessaria. Come dire che dato che poche persone muoiono investite allora si può attraversare senza guardare la strada. Grazie, soprattutto per il bel lavoro che svolge.
[#3]
Sono molti di più di 1000 l'anno al di sotto di quell'eta' anche perché' spesso viene confusa la morte improvvisa con l'infarto.
Detto questo ovviamente l'ECG basale dovrebbe essere eseguito e se il paziente praticasse attività' sportiva anche ECG da sforzo ed eco.
ma come le ho detto tali indagini riescono ad individuare circa il 20% delle persone a rischio, mentre il rimanente 80% sfugge alla prevenzione perché' NON dipende da patologie congenite, ma ade esempio miocarditi, squilibri elettroliti, interazioni farmacologiche, etc etc.
Cordialita'
cecchini
Detto questo ovviamente l'ECG basale dovrebbe essere eseguito e se il paziente praticasse attività' sportiva anche ECG da sforzo ed eco.
ma come le ho detto tali indagini riescono ad individuare circa il 20% delle persone a rischio, mentre il rimanente 80% sfugge alla prevenzione perché' NON dipende da patologie congenite, ma ade esempio miocarditi, squilibri elettroliti, interazioni farmacologiche, etc etc.
Cordialita'
cecchini
[#4]
Utente
Tutto molto chiaro Dr.Cecchini. Penso che a questo punto la cosa più saggia da fare sarebbe quella che appunto sta già facendo lei con la sua onlus; Corsi gratuiti e istallazione di Defibrillatori. Donare qualcosa è alla portata di tutti, nella speranza che iniziative del genere vadano a ricoprire un po' tutte le città (come in altri paesi d'Europa del resto, dove ciò è già avvenuto, merito anche di politiche più attente).
Cordiali saluti e buon lavoro.
Cordiali saluti e buon lavoro.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 4.2k visite dal 24/12/2016.
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