Terapia per tachicardia parossistica
28 anni, di corporatura esile. Non bevo, non fumo, discreta attività fisica.
Un mese fa circa STAVO GUIDANDO, QUANDO IMPROVVISAMENTE MI PRENDE UNA TACHICARDIA MOSTRUOSA, VELOCISSIMA, INCONTROLLABILE. PRESO DAL PANICO MI FERMO SULLA CORSIA D'EMERGENZA. Scendo dal veicolo e casualmente passa un'ambulanza. Si fermano e mi dicono di calmarmi perchè ho i battiti molto veloci. Purtroppo non mi dicono quanto veloci. Dopo circa 5 minuti, lentamente, il cuore si calma. E' difficile discernere quando l'aritmia era effettivamente terminata e quando invece io continuavo ad accelerare i battiti con il panico mostruoso che provavo. Dopo circa un'ora e trenta, con un ansia bestiale ma un battito più o meno regolare, mi fanno un ECG
RITMO SINUSALE a 83 BPM. Asse equilibrato. Normale conduzione. Segni come da ripolarizzazione veloce. CONSIGLIO HOLTER 48 ORE.
Premetto che fin dall'adolescenza soffro spesso di extrasistole singole, con le quali convivo (NULLA A CHE VEDERE CON QUELLO CHE E' SUCCESSO IERI). Di seguito gli ultimi controlli.
2 ANNI FA, ECO COLOR DOPPLER: TUTTO PERFETTO TRANNE LIEVISSIMO PROLASSO MITRALE SENZA INSUFFICIENZA.
3 MESI FA, ECG DA SFORZO: Test interrotto all'87% dell FCTM (168 bpm) per esaurimento muscolare. Durante sforzo e recupero no alterazioni del tratto ST T e o aritmie riconducibili ad ischemia miocardica indotta da esercizio fisico (E INVECE, MI CAPITA SPESSO NELLA FASE DI RIPOSO DALLO SFORZO DI SENTIRE UN'EXTRASISTOLE SECCA SINGOLA...). Buon andamento pressorio.
Così ho ESEGUITO HOLTER 48 ORE prescritto dal cardiologo che mi aveva fatto l'ECG: LA REGISTRAZIONE HA MOSTRATO UN RITMO SINUSALE STABILE A FREQUENZA CARDIACA MEDIA 78bpm, MASSIMA 152, MINIMA 44. CONDUZIONE ATRIOVENTRICOLARE NEI LIMITI DELLA NORMA. ASSENZA DI ECTOPIA SOPRAVENTRICOLARE E VENTRICOLARE. ASSENZA DI PAUSE ELETTRICHE SIGNIFICATIVE. NON ALTERAZIONI SIGNIFICATIVE DELLA FASE DI RIPOLARIZZAZIONE.
A questo punto mi ero tranquillzzato e il cardiologo mi aveva detto di tornare a fare tutto... Ma due settimane fa, mentre stavo facendo una corsetta leggera con cardiofrequenzimetro a 120 pbm IMPROVVISAMENTE IL CUORE E' SCHIZZATO A 190 dopo una singola extrasistole. Attimi di terrore. Mi sono seduto e in circa 3,4 minuti è passato.
DA QUEL MOMENTO, QUASI OGNI GIORNO SE FACCIO UNA CAMMINATA anche lieve (non solo cose che mi sforzano, ma anche cose che mi spaventano perchè ho paura che rivenga) IL CUORE MI PARTE E DA 90 VA A 160, PER CIRCA UNO DUE MINUTI e poi si calma, MENTRE IO MUOIO DI PAURA.
Oggi sono andato da un altro cardiologo il quale mi ha detto che secondo lui l'ansia è una conseguenza e non la causa. Non essendo queste tachicardie mai state registrate ha deciso DI SOMMINISTRARE PER UN MESE 1/4 DI NADOLOLO per tranquillizzare il mio stato di agitazione tachicardica.
SE LA SITUAZIONE NON MIGLIORA, VUOLE FARMI FARE UNO STUDIO ELETTROFISOLOGICO.
IO HO PAURA A PRENDERE UN BETA BLOCCANTE A 28 ANNI, SEPPURE LA DOSE E' MOLTO LEGGERA.
Un mese fa circa STAVO GUIDANDO, QUANDO IMPROVVISAMENTE MI PRENDE UNA TACHICARDIA MOSTRUOSA, VELOCISSIMA, INCONTROLLABILE. PRESO DAL PANICO MI FERMO SULLA CORSIA D'EMERGENZA. Scendo dal veicolo e casualmente passa un'ambulanza. Si fermano e mi dicono di calmarmi perchè ho i battiti molto veloci. Purtroppo non mi dicono quanto veloci. Dopo circa 5 minuti, lentamente, il cuore si calma. E' difficile discernere quando l'aritmia era effettivamente terminata e quando invece io continuavo ad accelerare i battiti con il panico mostruoso che provavo. Dopo circa un'ora e trenta, con un ansia bestiale ma un battito più o meno regolare, mi fanno un ECG
RITMO SINUSALE a 83 BPM. Asse equilibrato. Normale conduzione. Segni come da ripolarizzazione veloce. CONSIGLIO HOLTER 48 ORE.
Premetto che fin dall'adolescenza soffro spesso di extrasistole singole, con le quali convivo (NULLA A CHE VEDERE CON QUELLO CHE E' SUCCESSO IERI). Di seguito gli ultimi controlli.
2 ANNI FA, ECO COLOR DOPPLER: TUTTO PERFETTO TRANNE LIEVISSIMO PROLASSO MITRALE SENZA INSUFFICIENZA.
3 MESI FA, ECG DA SFORZO: Test interrotto all'87% dell FCTM (168 bpm) per esaurimento muscolare. Durante sforzo e recupero no alterazioni del tratto ST T e o aritmie riconducibili ad ischemia miocardica indotta da esercizio fisico (E INVECE, MI CAPITA SPESSO NELLA FASE DI RIPOSO DALLO SFORZO DI SENTIRE UN'EXTRASISTOLE SECCA SINGOLA...). Buon andamento pressorio.
Così ho ESEGUITO HOLTER 48 ORE prescritto dal cardiologo che mi aveva fatto l'ECG: LA REGISTRAZIONE HA MOSTRATO UN RITMO SINUSALE STABILE A FREQUENZA CARDIACA MEDIA 78bpm, MASSIMA 152, MINIMA 44. CONDUZIONE ATRIOVENTRICOLARE NEI LIMITI DELLA NORMA. ASSENZA DI ECTOPIA SOPRAVENTRICOLARE E VENTRICOLARE. ASSENZA DI PAUSE ELETTRICHE SIGNIFICATIVE. NON ALTERAZIONI SIGNIFICATIVE DELLA FASE DI RIPOLARIZZAZIONE.
A questo punto mi ero tranquillzzato e il cardiologo mi aveva detto di tornare a fare tutto... Ma due settimane fa, mentre stavo facendo una corsetta leggera con cardiofrequenzimetro a 120 pbm IMPROVVISAMENTE IL CUORE E' SCHIZZATO A 190 dopo una singola extrasistole. Attimi di terrore. Mi sono seduto e in circa 3,4 minuti è passato.
DA QUEL MOMENTO, QUASI OGNI GIORNO SE FACCIO UNA CAMMINATA anche lieve (non solo cose che mi sforzano, ma anche cose che mi spaventano perchè ho paura che rivenga) IL CUORE MI PARTE E DA 90 VA A 160, PER CIRCA UNO DUE MINUTI e poi si calma, MENTRE IO MUOIO DI PAURA.
Oggi sono andato da un altro cardiologo il quale mi ha detto che secondo lui l'ansia è una conseguenza e non la causa. Non essendo queste tachicardie mai state registrate ha deciso DI SOMMINISTRARE PER UN MESE 1/4 DI NADOLOLO per tranquillizzare il mio stato di agitazione tachicardica.
SE LA SITUAZIONE NON MIGLIORA, VUOLE FARMI FARE UNO STUDIO ELETTROFISOLOGICO.
IO HO PAURA A PRENDERE UN BETA BLOCCANTE A 28 ANNI, SEPPURE LA DOSE E' MOLTO LEGGERA.
[#1]
Medico Chirurgo
Lei ha posto lo stesso quesito, compresa la storia dell'ambulanza da un altro account e le ho risposto io.
Ha riproposto lo stesso quesito, sostanzsialmente identico, al dott. Rillo il giorno 11/07, il quale le ha spiegato la sostanziale inutilità di un Holter ECG anche di 48 ore ai fini della diagnosi di TPSV, consigliando uno studio elettrofisiologico intracavitario.
Io le confermo che una TPSV la può confermare o mentre è in atto, il che significa che deve avere la fortuna di arrivare in P.S. con l'aritmia presente, o con uno studio elettrofisiologico intracavitario, che permetterebbe anche la cura definitiva di questa aritmia con l'ablazione in radiofrequenza.
Mi chiedo se non ha fiducia dei medici, non dico che di quelli di MI+ che sono "virtuali" ma del SUO ARITMOLOGO, che cosa vi si rivolge a fare?
La scelta del Nadololo è condivisibile: non ha senso che lei a 28 anni abbia paura di prendere un farmaco prescritto da un medico che l'ha visitata e che si occupa di aritmie. Questa paura configura un disturbo di pertinenza psichiatrica/psicoterapeutica.
Le alternative: affidarsi al suo Aritmologo o curarsi da solo, senza competenze. Valuti lei.
Saluti cordiali,
Dott. Caldarola.
Ha riproposto lo stesso quesito, sostanzsialmente identico, al dott. Rillo il giorno 11/07, il quale le ha spiegato la sostanziale inutilità di un Holter ECG anche di 48 ore ai fini della diagnosi di TPSV, consigliando uno studio elettrofisiologico intracavitario.
Io le confermo che una TPSV la può confermare o mentre è in atto, il che significa che deve avere la fortuna di arrivare in P.S. con l'aritmia presente, o con uno studio elettrofisiologico intracavitario, che permetterebbe anche la cura definitiva di questa aritmia con l'ablazione in radiofrequenza.
Mi chiedo se non ha fiducia dei medici, non dico che di quelli di MI+ che sono "virtuali" ma del SUO ARITMOLOGO, che cosa vi si rivolge a fare?
La scelta del Nadololo è condivisibile: non ha senso che lei a 28 anni abbia paura di prendere un farmaco prescritto da un medico che l'ha visitata e che si occupa di aritmie. Questa paura configura un disturbo di pertinenza psichiatrica/psicoterapeutica.
Le alternative: affidarsi al suo Aritmologo o curarsi da solo, senza competenze. Valuti lei.
Saluti cordiali,
Dott. Caldarola.
[#2]
Utente
Dottore, anzitutto la ringrazio sempre per la pazienza e la disponibilità.
In questo caso ho ripostato solo perchè avevo perso il precedente consulto e volevo "riassumere" tutto quello che era successo negli ultimi 20 giorni. Speravo che mi rispondesse ancora Lei.
Approfitto per dirLe che in questi ultimi giorni sono sicuro che il panico ha svolto un ruolo importante nei nuovi "attacchi", che sono stati differenti dal primo grande episodio, il quale è stato davvero un fulmine a ciel sereno. Negli ultimi giorni invece, probabilmente molto spaventato, qualche minuto/secondo prima della tachicardia io comincio ad avvertire come un'ansia, paura dell'attacco imminente, che poi arriva. Quindi almeno parzialmente il panico è una causa, almeno credo.
Per quanto riguarda la cura già domani mattina comincio, era solo che da ignorante ho sempre visto questi come farmaci molto "invasivi", da patologia seria, da anziani. Ma magari ,anche qui, è solo ignoranza.
Un'ultimissima curiosità: ma invece di fare un eventuale studio elettrofisiologico, perchè non mi è stato proposto uno di qui dispositivi che registra il battito per un mese o anche più? Questione di costi?
In questo caso ho ripostato solo perchè avevo perso il precedente consulto e volevo "riassumere" tutto quello che era successo negli ultimi 20 giorni. Speravo che mi rispondesse ancora Lei.
Approfitto per dirLe che in questi ultimi giorni sono sicuro che il panico ha svolto un ruolo importante nei nuovi "attacchi", che sono stati differenti dal primo grande episodio, il quale è stato davvero un fulmine a ciel sereno. Negli ultimi giorni invece, probabilmente molto spaventato, qualche minuto/secondo prima della tachicardia io comincio ad avvertire come un'ansia, paura dell'attacco imminente, che poi arriva. Quindi almeno parzialmente il panico è una causa, almeno credo.
Per quanto riguarda la cura già domani mattina comincio, era solo che da ignorante ho sempre visto questi come farmaci molto "invasivi", da patologia seria, da anziani. Ma magari ,anche qui, è solo ignoranza.
Un'ultimissima curiosità: ma invece di fare un eventuale studio elettrofisiologico, perchè non mi è stato proposto uno di qui dispositivi che registra il battito per un mese o anche più? Questione di costi?
[#3]
Medico Chirurgo
A parte che un loop recorder impiantabile richiede pur sempre un piccolo intervento chirurgico, per la creazione della tasca che lo conterrà, ha delle limitazioni essendo stato creato per lo studio principalmente di episodi sincopali, tanto vale sottoporsi ad uno studio elettrofisiologico intracavitario, che in mani esperte non comporta rischi concreti, che permette di ottenere anche più dati (anche sotto stimolazione) e di procedere alla eliminazione definitiva di foci ectopici che innescano la aritmia (TPSV O F.A. che sia).
Il Nadololo è un ottimo antiaritmico (è un beta bloccante) e mi pare una scelta opportuna: vediamo la risposta e poi si può considerare lo studio EFS.
Saluti,
Dott. Caldarola.
Il Nadololo è un ottimo antiaritmico (è un beta bloccante) e mi pare una scelta opportuna: vediamo la risposta e poi si può considerare lo studio EFS.
Saluti,
Dott. Caldarola.
[#6]
Utente
Gentilissimo Dottore, torno a disurbarla dopo 4 giorni di Nadololo 1/4 di pasticca la mattina.
Non c'è dubbio che abbia fatto effetto. La frequenza cardiaca è scesa moltissimo e non ho più avuto ne la mia tachicardia sinusale consueta (ero tachicardico anche prima di questi episodi), nè gli attacchi "parossistici".
L'unica cosa è che mi sembra che stia funzionando anche troppo. Spesso a riposo ho una frequenza cardiaca di tipo 52, 53 battiti. La pressione è piuttosto bassa, dandomi una certa spossatezza.
Inoltre ho notato che ogni giorno in più che la prendo l'effetto sembra quasi cumulativo: la frequenza si abbassa un pò di più, io mi sento un pò piu stanco. Eppure io, ovviamente, non ho aumentato la dose.
In particolare questa brachicardia a riposo può essere pericolosa? Posso fare una lieve attività sportiva?
La ringrazio moltissimo
Non c'è dubbio che abbia fatto effetto. La frequenza cardiaca è scesa moltissimo e non ho più avuto ne la mia tachicardia sinusale consueta (ero tachicardico anche prima di questi episodi), nè gli attacchi "parossistici".
L'unica cosa è che mi sembra che stia funzionando anche troppo. Spesso a riposo ho una frequenza cardiaca di tipo 52, 53 battiti. La pressione è piuttosto bassa, dandomi una certa spossatezza.
Inoltre ho notato che ogni giorno in più che la prendo l'effetto sembra quasi cumulativo: la frequenza si abbassa un pò di più, io mi sento un pò piu stanco. Eppure io, ovviamente, non ho aumentato la dose.
In particolare questa brachicardia a riposo può essere pericolosa? Posso fare una lieve attività sportiva?
La ringrazio moltissimo
[#7]
Medico Chirurgo
La bradicardia non è pericolosa ma l'ipotensione può essere disturbante.
Deve parlarne con il suo cardiologo perchè ci sono beta bloccanti che abbassano la frequenza ma hanno effetto pressocchè nullo sula P.A.
Se il suo problema è solo la frequenza elevata, si può considerare l'uso dell'Ivabradina, un derivato del Verapamil: è un famaco che ha la sola funzione di ridurre la frequenza di scarica del NSA e quindi la frequenza: senza influenzare la P.A. Alcuni sono ancora timorosi nel prescriverla: ne parli con il suo cardiologo.
Lo sport aerobico lo può fare, con moderazione come raccomando a tutti i miei pazienti: le sconsiglio lo sport isometrico (pesistita, squatting e quant'altro) dannoso per i cuori più sani.
Saluti,
Dott. Caldarola.
Deve parlarne con il suo cardiologo perchè ci sono beta bloccanti che abbassano la frequenza ma hanno effetto pressocchè nullo sula P.A.
Se il suo problema è solo la frequenza elevata, si può considerare l'uso dell'Ivabradina, un derivato del Verapamil: è un famaco che ha la sola funzione di ridurre la frequenza di scarica del NSA e quindi la frequenza: senza influenzare la P.A. Alcuni sono ancora timorosi nel prescriverla: ne parli con il suo cardiologo.
Lo sport aerobico lo può fare, con moderazione come raccomando a tutti i miei pazienti: le sconsiglio lo sport isometrico (pesistita, squatting e quant'altro) dannoso per i cuori più sani.
Saluti,
Dott. Caldarola.
[#8]
Utente
Dottore La ringrazio moltissimo. La pressione stamattina era circa 107/60. L'ho misurata perchè mi sentivo un pò fiacco e avevo la sudarella. Pensavo fosse anche pià bassa. Parlerò con il cardiologo di questo farmaco che Lei mi ha consigliato.
Quindi per la brachicardia posso stare tranquillo diciamo. E' normale invece questa percezione di "effetto cumulativo" del farmaco?
P.S. Il preparatore che mi allena mi fa fare 2 volte a settimana una corsetta molto leggera di circa mezz'ora e due volte a settimana attività anaerobica leggera. Non uso pesi. E' solo corpo libero, tipo piegamenti, e gli elastici per fare vari movimenti. Ma non è certo pesistica pesante. A suo giudizio dovrei evitare anche questo
La ringrazio molto
Quindi per la brachicardia posso stare tranquillo diciamo. E' normale invece questa percezione di "effetto cumulativo" del farmaco?
P.S. Il preparatore che mi allena mi fa fare 2 volte a settimana una corsetta molto leggera di circa mezz'ora e due volte a settimana attività anaerobica leggera. Non uso pesi. E' solo corpo libero, tipo piegamenti, e gli elastici per fare vari movimenti. Ma non è certo pesistica pesante. A suo giudizio dovrei evitare anche questo
La ringrazio molto
[#9]
Medico Chirurgo
Scusi ma lei ha bisogno di un preparatore per fare attività fisica?
Se ha un personal trainer significa che siamo già oltre l'attivutà puramente ricreativa.
Le ho già detto che cosa penso degli elastici: la corsetta va anche bene ma la frequenza non deve superare i 120 bpm e si deve fermare quando è stanco, malgrado il frustino del preparatore virtuale o reale che sia...
Poi cammini molto, vada a fare a piedi le sue commissioni, usi il meno possibile la macchina, salga le scale a piedi dovunque, tanto poi le dovrà scendere e non è faticoso.....questo fa bene al cuore.
Al preparatore fa bene il suo portafogli.
La bradicardia non è un problema e col tempo vi sono degli adattamenti (up regulation recettoriale) che tendono a ridurla.
Certo se le crea fastidio le ho già suggerito di parlare con il suo cardiologo.
Saluti,
Dott. Caldarola.
Se ha un personal trainer significa che siamo già oltre l'attivutà puramente ricreativa.
Le ho già detto che cosa penso degli elastici: la corsetta va anche bene ma la frequenza non deve superare i 120 bpm e si deve fermare quando è stanco, malgrado il frustino del preparatore virtuale o reale che sia...
Poi cammini molto, vada a fare a piedi le sue commissioni, usi il meno possibile la macchina, salga le scale a piedi dovunque, tanto poi le dovrà scendere e non è faticoso.....questo fa bene al cuore.
Al preparatore fa bene il suo portafogli.
La bradicardia non è un problema e col tempo vi sono degli adattamenti (up regulation recettoriale) che tendono a ridurla.
Certo se le crea fastidio le ho già suggerito di parlare con il suo cardiologo.
Saluti,
Dott. Caldarola.
[#11]
Medico Chirurgo
E' una massima universalmente applicabile: i migliori amici devono fare gli amici. Specialmente nelle professioni che riguardano la salute. Perchè anche se i loto propositi sono i migliori e i più genuini , proprio l'amicizia inficia il presupposto principale: l'obbiettività.
Anche noi spesso tra medici abbiamo il compagno di corso di laurea che è ancora il nostro migliore amico e magari un medico eccellente: è difficile pensare a una diagnosi seria quando lo si visita, così si scotomizza il problema e ciò può portare a ritardi fatali nella diagnosi! Invece gli si trova un bravo Collega che sia terzo e si sta tutti felici e contenti.
Spero di aver reso il concetto.....
Buona giornata,
:)
Dott. Caldarola.
Anche noi spesso tra medici abbiamo il compagno di corso di laurea che è ancora il nostro migliore amico e magari un medico eccellente: è difficile pensare a una diagnosi seria quando lo si visita, così si scotomizza il problema e ciò può portare a ritardi fatali nella diagnosi! Invece gli si trova un bravo Collega che sia terzo e si sta tutti felici e contenti.
Spero di aver reso il concetto.....
Buona giornata,
:)
Dott. Caldarola.
[#12]
Utente
SI, ha ragione.
Oggi dottore ho fatto un pò di corsetta. Tutti bene, ma ovviamente le sensazioni sono diverse. Prima andavo a 120 bpm semplicmente camminando veloce. Con il farmaco è tutto alterato.
A questo punto mi chiedo: cosa succederà quando tra un mese circa sospenderò la terapia (salvo diversi eventi/indicicazioni)
Tornerà tutto come prima, con le tachicardie parossististiche e la frequenza in generale molto alta?
Il altre parole, questo betabloccante è solo una terapia che "maschera" la situazione, o può avere qualche effetto curativo?
Oggi dottore ho fatto un pò di corsetta. Tutti bene, ma ovviamente le sensazioni sono diverse. Prima andavo a 120 bpm semplicmente camminando veloce. Con il farmaco è tutto alterato.
A questo punto mi chiedo: cosa succederà quando tra un mese circa sospenderò la terapia (salvo diversi eventi/indicicazioni)
Tornerà tutto come prima, con le tachicardie parossististiche e la frequenza in generale molto alta?
Il altre parole, questo betabloccante è solo una terapia che "maschera" la situazione, o può avere qualche effetto curativo?
[#13]
Medico Chirurgo
Non ha nessun effetto curativo.
Ma le ricordo che noi curiamo in modo eccellente l'ipertensione arteriosa essenziale anche se dobbiamo ammettere con molta umiltà non solo di non conoscerne appieno le cause ma neppure appieno il meccanismo dei farmaci che usiamo.
Lei poi continua a parlare di parossismi tachicardici: sia più chiaro.
Lei è sempre tachicardico o lo diventa per sforzi irrilevanti o ancora ha delle sporadiche crisi di tachicardia che iniziano bruscamente e cessano bruscamente?
Non sono sottigliezze.
Anche perchè mi domando che cosa il cardiologo le abbia prescritto a fare il Nadololo per un mese prevedendo poi di sospenderlo.
A causa della mia limitatezza mi sfugge questa mossa terapeutica di sicuro intrinseco valore scientifico e clinico.
Forse per non essere disturbato durante le vacanze?
Glielo chieda, sono curioso......
Saluti,
Dott. Caldarola.
Ma le ricordo che noi curiamo in modo eccellente l'ipertensione arteriosa essenziale anche se dobbiamo ammettere con molta umiltà non solo di non conoscerne appieno le cause ma neppure appieno il meccanismo dei farmaci che usiamo.
Lei poi continua a parlare di parossismi tachicardici: sia più chiaro.
Lei è sempre tachicardico o lo diventa per sforzi irrilevanti o ancora ha delle sporadiche crisi di tachicardia che iniziano bruscamente e cessano bruscamente?
Non sono sottigliezze.
Anche perchè mi domando che cosa il cardiologo le abbia prescritto a fare il Nadololo per un mese prevedendo poi di sospenderlo.
A causa della mia limitatezza mi sfugge questa mossa terapeutica di sicuro intrinseco valore scientifico e clinico.
Forse per non essere disturbato durante le vacanze?
Glielo chieda, sono curioso......
Saluti,
Dott. Caldarola.
[#14]
Utente
Caro dottore, sempre ringraziandola per la sua disponibilità.
Per quanto riguarda la mia condizione: io sono sempre stato discretamente tachicardico, ma a livello "fisiologico". Tipo che a riposo ho 80-85 battiti e se mi alzo da steso arrivo anche a 110-115. Però nessuno ha mai ritenuto questa una patologia e io ci ho convissuto bene.
Poi a inizio luglio ho avuto, prima volta nella mia vita, quel tremendo episodio di tachicardia parossistica. Per venti giorni nulla e poi da inizio agosto sono iniziati episodi di tachicardia "sinusale/parossistica", nel senso che iniziano sempre quando sono anche sotto un minimo sforzo (camminare ad esempio, o guidare) e che, a differenza del primo grande episodio, hanno anche una componente ansiogena: sento che il battito sale, comincio a provare ansia, paura e in 5-10 secondi, arrivo a 170-180 pbm anche da fermo. Poi dopo un paio di minuti la crisi passa.
Allora questo cardiologo (tra le altre cose è un primario...pensi Lei...) durante la visita (si, lo ammetto, sbrigativa) è giunto alle seguenti conclusioni:
1) l'ansia contribuisce, ma gli episodi che mi racconti non scaturiscono solo dall'ansia.
2) è presto per uno studio elettro fisiologico.
3) ti do questo betabloccante per un mese per "sfebbrare" la situazione a livello adrenalinico, perchè se parti da 100 bpm, invece che da 70, è più facile che si verifichino questi episodi. Molto spesso ragazzi della tua età - mi ha detto - finito il trattamento non hanno più problemi. Altrimenti faremo studio efs.
Io non so che dirle dottore...anche mia madre ha molti dubbi. Lei ironizza e quindi mi fa presupporre che ritiene questo approccio discutibile. Io non so più cosa fare...
Per quanto riguarda la mia condizione: io sono sempre stato discretamente tachicardico, ma a livello "fisiologico". Tipo che a riposo ho 80-85 battiti e se mi alzo da steso arrivo anche a 110-115. Però nessuno ha mai ritenuto questa una patologia e io ci ho convissuto bene.
Poi a inizio luglio ho avuto, prima volta nella mia vita, quel tremendo episodio di tachicardia parossistica. Per venti giorni nulla e poi da inizio agosto sono iniziati episodi di tachicardia "sinusale/parossistica", nel senso che iniziano sempre quando sono anche sotto un minimo sforzo (camminare ad esempio, o guidare) e che, a differenza del primo grande episodio, hanno anche una componente ansiogena: sento che il battito sale, comincio a provare ansia, paura e in 5-10 secondi, arrivo a 170-180 pbm anche da fermo. Poi dopo un paio di minuti la crisi passa.
Allora questo cardiologo (tra le altre cose è un primario...pensi Lei...) durante la visita (si, lo ammetto, sbrigativa) è giunto alle seguenti conclusioni:
1) l'ansia contribuisce, ma gli episodi che mi racconti non scaturiscono solo dall'ansia.
2) è presto per uno studio elettro fisiologico.
3) ti do questo betabloccante per un mese per "sfebbrare" la situazione a livello adrenalinico, perchè se parti da 100 bpm, invece che da 70, è più facile che si verifichino questi episodi. Molto spesso ragazzi della tua età - mi ha detto - finito il trattamento non hanno più problemi. Altrimenti faremo studio efs.
Io non so che dirle dottore...anche mia madre ha molti dubbi. Lei ironizza e quindi mi fa presupporre che ritiene questo approccio discutibile. Io non so più cosa fare...
[#15]
Medico Chirurgo
Scusi,
in tutta franchezza mi lasci dire che essere "primario" non significa un bel nulla: per la commistione politica - sanità, in Italia i primari vengono decisi dai vertici politici del momento e non è raro trovare persone del tutto ignoranti che detengono la direzione di una Unità Operativa.
Lei riferisce una frequenza di base tachicardica, 110 - 115 che può essere imputabile ad una Tachicardia Sinusale Inappropriata.
Che su tale disfunzione del NSA si inneschi poi l'attacco di panico che le fa arrivare la frequenza a 170 bpm (mi attengo ai dati che mi fornisce) è altro discorso.
Mi pare che fino ad ora una TPSV non sia mai stata documentata.
Quindi lasciando stare questa fesseria di disintossicare il cuore dalle catecolamine con il beta bloccante e possibilmente cercando un cardiologo che non sia primario ma conosca la Cardiologia, le faccio notare:
-che senza una diagnosi certa fare abbassare la FC di modo che lei possa riprendere a fare sport è pericoloso, specie se l'ECG basale è stato letto con le conoscenze che il suo Primario ha esibito
-Alla sospensione del Nadololo lei starà peggio: ritornerà ai livelli di pre trattamento e dovrà affrontare la up regulation recettoriale che un mese di terapia le ha determinato.
-Occorre fare una diagnosi: un loop recorder può essere meno impressionante psicologicamente di uno studio elettrofisiologico endocavitario ma se io o un mio caro dovessi scegliere sceglierei il secondo.
Chiaramente dal suo primario non mi farei incannulare nemmeno la vena Basilica: quindi cerchi, dove risiede, dei centri di eccellenza o vada a vedere la torre pendente a Pisa e si faccia fare lo studio EFS dal collega Dott. Cecchini, che è una soluzione che le consiglio caldamente per la mole di esperienza che possiede e perchè non dice fesserie.
A diagnosi formulata sarà possibile adottare la terapia più idonea, se necessaria, per rimettere il suo cuore a regime.
Spero che questi consigli le possano servire, perchè dettati solo dall'interesse per la sua salute.
Cordialità,
Dott. Caldarola.
in tutta franchezza mi lasci dire che essere "primario" non significa un bel nulla: per la commistione politica - sanità, in Italia i primari vengono decisi dai vertici politici del momento e non è raro trovare persone del tutto ignoranti che detengono la direzione di una Unità Operativa.
Lei riferisce una frequenza di base tachicardica, 110 - 115 che può essere imputabile ad una Tachicardia Sinusale Inappropriata.
Che su tale disfunzione del NSA si inneschi poi l'attacco di panico che le fa arrivare la frequenza a 170 bpm (mi attengo ai dati che mi fornisce) è altro discorso.
Mi pare che fino ad ora una TPSV non sia mai stata documentata.
Quindi lasciando stare questa fesseria di disintossicare il cuore dalle catecolamine con il beta bloccante e possibilmente cercando un cardiologo che non sia primario ma conosca la Cardiologia, le faccio notare:
-che senza una diagnosi certa fare abbassare la FC di modo che lei possa riprendere a fare sport è pericoloso, specie se l'ECG basale è stato letto con le conoscenze che il suo Primario ha esibito
-Alla sospensione del Nadololo lei starà peggio: ritornerà ai livelli di pre trattamento e dovrà affrontare la up regulation recettoriale che un mese di terapia le ha determinato.
-Occorre fare una diagnosi: un loop recorder può essere meno impressionante psicologicamente di uno studio elettrofisiologico endocavitario ma se io o un mio caro dovessi scegliere sceglierei il secondo.
Chiaramente dal suo primario non mi farei incannulare nemmeno la vena Basilica: quindi cerchi, dove risiede, dei centri di eccellenza o vada a vedere la torre pendente a Pisa e si faccia fare lo studio EFS dal collega Dott. Cecchini, che è una soluzione che le consiglio caldamente per la mole di esperienza che possiede e perchè non dice fesserie.
A diagnosi formulata sarà possibile adottare la terapia più idonea, se necessaria, per rimettere il suo cuore a regime.
Spero che questi consigli le possano servire, perchè dettati solo dall'interesse per la sua salute.
Cordialità,
Dott. Caldarola.
[#16]
Utente
Dottore, sostanzialmente sto facendo una terapia sbagliata e pericolosa...Mi fido si lei quindi andrò da un altro cardiologo.
Mi scusi, ma ora come faccio a smettere il Nadololo? Semplicemente domani mattina non lo prendo? Oppure devo ridurre, ad esempio, da 1/4 a 1/8. Non so come muovermi
P.S. per fare la diagnosi, per come sono fatto io, preferirei il loop recorder. Ma a chi posso rivolgermi?
Mi scusi, ma ora come faccio a smettere il Nadololo? Semplicemente domani mattina non lo prendo? Oppure devo ridurre, ad esempio, da 1/4 a 1/8. Non so come muovermi
P.S. per fare la diagnosi, per come sono fatto io, preferirei il loop recorder. Ma a chi posso rivolgermi?
[#22]
Utente
Scusi Lei dottore, in questi giorni la sto tormentando, ma capisca il mio disorientamento.
Stamattina prenderò 1/8, finito i 5 giorni di scalo, andrò da un nuovo cardiologo.
P.S. Secondo il suo parere al termine del trattamento con nadolol avrò molti problemi? Anche se l'avrò preso per poco più di 10 giorni a dosi basse?
Cioè, sarà tutto come prima, o anche peggio?
Stamattina prenderò 1/8, finito i 5 giorni di scalo, andrò da un nuovo cardiologo.
P.S. Secondo il suo parere al termine del trattamento con nadolol avrò molti problemi? Anche se l'avrò preso per poco più di 10 giorni a dosi basse?
Cioè, sarà tutto come prima, o anche peggio?
[#23]
Utente
Aggiungo, mi perdoni, che ho appena parlato telefonicamente con il "primario".
Gli ho detto: "Dottore, 1/4 già mi fa molto effetto, abbassando anche la pressione, oltre che di molto i battiti". Lui ha risposto che è una cosa positiva che a un così basso dosaggio l'effetto sia notevole. Mi ha poi detto di scalare a 1/6.
Gli ho domandato: "Scusi, ma se lo smetto ho saputo che starò come e peggio di prima e che non c'è effetto cura". Mi ha risposto: "Questo va valutato, lei continui a prenderlo".
Non ha specificato per quanto, ma si sarà anche scordato di avermi detto "per un mese".
Dottor Caldarola, mi scusi, ma se continuassi a prendere "a tempo indeterminato" un pezzettino, tipo 1/6, o giu di li, sarebbe un'ozpione percorribile alla luce dei sintomi che io Le ho più volte raccontato? Intendo quelli precedenti all'assunzione del betabloccante
Gli ho detto: "Dottore, 1/4 già mi fa molto effetto, abbassando anche la pressione, oltre che di molto i battiti". Lui ha risposto che è una cosa positiva che a un così basso dosaggio l'effetto sia notevole. Mi ha poi detto di scalare a 1/6.
Gli ho domandato: "Scusi, ma se lo smetto ho saputo che starò come e peggio di prima e che non c'è effetto cura". Mi ha risposto: "Questo va valutato, lei continui a prenderlo".
Non ha specificato per quanto, ma si sarà anche scordato di avermi detto "per un mese".
Dottor Caldarola, mi scusi, ma se continuassi a prendere "a tempo indeterminato" un pezzettino, tipo 1/6, o giu di li, sarebbe un'ozpione percorribile alla luce dei sintomi che io Le ho più volte raccontato? Intendo quelli precedenti all'assunzione del betabloccante
[#24]
Medico Chirurgo
Ascolti,
per deontologia professionale io non posso ulteriormente interferire con la terapia di un collega a cui lei giustamente chiede indicazioni perchè l'ha visitata realmente.
Perciò segua le indicazioni del suo cardiologo, giuste o sbagliate che siano, o ne senta un'altro.
Ho già sbagliato, in buona fede, a suggerirle di scalare il Nadololo.
Io sono un professionista serio e qui non stiamo giocando e non siamo al bar.
Con ciò la saluto,
Dott. Caldarola.
per deontologia professionale io non posso ulteriormente interferire con la terapia di un collega a cui lei giustamente chiede indicazioni perchè l'ha visitata realmente.
Perciò segua le indicazioni del suo cardiologo, giuste o sbagliate che siano, o ne senta un'altro.
Ho già sbagliato, in buona fede, a suggerirle di scalare il Nadololo.
Io sono un professionista serio e qui non stiamo giocando e non siamo al bar.
Con ciò la saluto,
Dott. Caldarola.
Questo consulto ha ricevuto 25 risposte e 12.2k visite dal 17/08/2016.
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