Per Dott. Rillo

Buonasera Gent. Dott Rillo
Sono a scriverle per avere un suo qualificato parere in merito alle mie vicessitudini cardiache. Come potrà notare dai miei precedenti consulti ho una storia recente di ablazione ed extrasistole ventricolari che in sede di prova sottosforzo si sono anche organizzate in un breve run di tachicardia ventricolare non sostenuta. Dal mio ultimo consulto ho provveduto ad effettuare la rmn come consigliatomi dal mio aritmologo per avere un ulteriore elemento dirimente sul futuro approccio diagnostico. Tale esame è stato effettuato presso il San Raffaele in data 21.04 e ad inizio mese ho ritirato il responso che le allego:
Ventricolo sinistro nella norma per dimensioni (vol telediast 89.9 ml/myy) con normale contrattilita' globale e segmentaria (f.e. 68%)
Normale lo spessore delle pareti del ventricolo sinistro ove si eccettui focale assottigliamento della parete inferiore basale, che determina piccolo diverticolo della cavità ventricolare di verosimile natura congenita. Non aree di delayed enhanchment di significato cicatriziale nel contesto della parete ventricolare sinistra. Nei limiti di norma il T1 nativo del miocardio ventricolare sinistro l. Flusso transmitralico normale.
Normale per morfologia dimensione e funzione il ventricolo destro ( volume telediast 68.9 ml/myy, f.e. 72%). Non alterazioni della contrattilita' segmentaria della parete ventricolare destra. Non dilatazione di entrambi gli atri. Non versamento pericardica.

Un referto sostanzialmente negativo insomma. Detto ciò i dottori del centro che mi hanno effettuato la procedura ablativa visionando tale esame mi dicono che posso riprendere la mia vita normale che è sempre stata permeata da molto sport (prima della rmn avevano paventato invece l'impianto di un loop recorder eventuale). La Dott.ssa aritmologa del San Raffaele invece (mia amica di lunga data e che ho contattato solo secondariamente al primo intervento) è del parere invece di effettuare sef ed eventuale ablazione delle extrasistole dato che ne avverto qualcuna durante la giornata (rare) ma che mi si sono presentate varie volte (a triplette) mentre facevo jogging (rientrate subito non appena arrestavo la corsa) e che imputa come manifestazione allo sforzo adrenergico. Quale ritiene che potrebbe essere l'approccio più consono affinché possa riprendere a tutti gli effetti la vita di prima? Sottopormi ad una nuova ablazione, indagare con nuova prova da sforzo o holter, o in ultimo non dare seguito alcuno a tali sintomi? La ringrazio sentitamente sin da ora per ogni suggerimento che vorrà darmi.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 279
Guardi, è poco realistico pensare di poterle dare una risposta a distanza senza nemmeno poter visionare la sua documentazione (che, voglio precisare, ci è reso non possibile dalle norme del nostro sito per i consulti a distanza)....
Le indicazioni a una eventuale ablazione non vanno poste in base al numero delle extrasistoli, ma da una serie di criteri che, solo chi la segue, può stabilire se presenti o meno...
Il S. Raffaele di Milano è un gran centro di aritmologia (e glielo dico per averci lavorato in passato) e quindi dovrà pur credere a quanto le viene riferito, ma attenzione....e con tutto il rispetto per la sua amica (che non conosco) ..... occorre affidarsi al giudizio di figure autorevoli altrimenti si rischia di avere informazioni che non sono al livello di eccellenza del centro in questione (per esser ancor più chiaro l'autorevolezza delle decisioni del primario non può essere uguale a quella degli assistenti).....
Cordialmente

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

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Utente
Utente
buongiorno Dott. Rillo,
sottoscrivo assolutamente quanto da lei indicatomi. Proprio in quest'ottica mi sento di precisare che l'indicazione datami mi è stata riferita come condivisa con i responsabili del reparto. Sono ben conscio della limitatezza che può rivestire un parere online non supportato da documentazione, infatti il mio dubbio era più che altro su chi seguire come terapia.
La ringrazio per l'attenzione dedicatami.
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Utente
Utente
Buongiorno dottore,
Mi permetto di riscriverle perché sarei desideroso di chiedere se a suo parere ritiene che la mia situazione meriti una nuova ablazione o ulteriori indagini pur con i limiti del consulto a distanza e a titolo meramente informativo.
Mi farebbe una grande cortesia.
Buona giornata
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 279
Se vuole la mia personale opinione, tenendo ben presente quanto le ho già detto al riguardo di limiti delle consulenze a distanza, le dico di no e le spiego perchè.....
Non è il numero delle extrasistoli a permetter di porre indicazione a un'ablazione (anche oltre il 20% di battiti delle 24 h), ma le sue eventuali conseguenze sulla struttura e funzione del cuore, cosa che nel suo caso non è presente perché il suo cuore non ha subito alcuna interferenza negativa per effetto delle extrasistoli. Secondo, è la qualità della vita scadente per effetto dell'aritmia che potrebbe essere una seconda indicazione, ma anche in questo caso lei vive una vita normale (sebbene per colpa di messaggi forse un po' affrettati vive con ansia la presenza di queste extrasistoli).
Terzo non è il rapporto con lo sforzo a deporre per la presenza di potenziale pericolosità (è questa una vecchia concezione, mentre è stato dimostrato che spesso sono quelle che intervengono in condizioni di recupero dallo sforzo ad essere le più pericolose) e solo un'extrasistolia da sforzo precipitata da un'ischemia cardiaca (e non è il suo caso) può aver importanza. Infine uno studio elettrofisiologico in questi casi non è indicato perché il rischio è di indurre delle aritmie ventricolari pericolose che lei spontaneamente non avrà mai e quindi potrebbero essere degli artefatti dell'esame... a quel punto il rischio è che lei subisca l'impianto di un defibrillatore inutile.
E' per questi motivi che concordo con chi le ha consigliato di fare una vita normale, visti i risultati delle indagini già fatte.
Cordialità
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Utente
Utente
Buongiorno Dott. Rillo,
non so come ringraziarla per il suo consulto. Giustamente lei ha parlato di qualità della vita normale, normalità che per me voleva dire effettuare anche molto sport. Non le nascondo che allo stato attuale delle cose sono molto frenato nell'affrontare sforzi che prima effettuavo quotidianamente (tennis, beach volley, pallavolo) poichè a causa di queste pratiche sportive con scatti brevi ed intensi mi si scatenano le extra. Le stesse invece non mi si presentano nella quotidianità e neppure affontando la corsa, forse perchè è un 'attività di cui riesco a tenere sotto controllo l'intenistà. Avendo appurato (come mi ha anche detto lei) che non dovrebbe esistere pericolosità per queste aritmie, la mia volontà sarebbe stata quella di "ripristinare" lo status quo fisico antecedente poichè ovviamente la prima cosa che mi viene naturale fare non appena percepisco le extrasistole è quelle di fermarmi con l'attività. Desiderere riprisitnare le performance del mio fisico se così vogliamo dire.
Detto tutto questo, la ringrazio nuovamente e farò tesoro di quanto ha avuto la gentilezza di inidcarmi.
Buon lavoro e mi auguro che il suo lavoro sia sempre più riconosciuto perchè a volte sono proprio le vs. parole di professionisti di medicitalia che possono aiutarci a comprendere annose questioni.
cordial saluti.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 279
Non c'è di che.... In bocca al lupo
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Utente
Utente
Buongiorno Dott. Rillo,
torno a scriverle a distanza di 6 mesi per dare un aggiornamento sulla mia vicenda. La scorsa settimana mi sono sottoposto a studio elettrofisiologico e relativa ablazione poichè le extrasistole erano ormai diventate molto fastidiose per lo svolgimento della mia normale attività sportiva. Confidando di non rubarle troppo tempo le allegherei un estratto del documento relativo alla procedura:
- Eseguito SEF endocavitario con documentazione di retroconduzione lungo fisiologico sistema nodo-hissiano, in assenza di inducibilità di aritmie sopraventricolari automatiche e/o da rientro (sono ripassati sul sito ablato l'scorso per un controllo).
- Si è quindi proceduto con il mappaggio elettroanatomico ocn sistema CARTO 3 del ventricolo destro.
- Al fine di slatentizzare il focus ectopoico ventricolare, è stata instaurata infusione di isoprotenolo e.v. a dosaggio crescente, fino a 7 mcg/minuto: si ottiene un incremento della FC fino a 155 bmm e saltuari BEVS (di morfologia analoga alla TVNS documentale con test ergometrico).
- Il sito target è stato quindi individuato mediante pace-mapping a livello della porzione posteriore (versante settale) del tratto di efflusso del ventricolo destro, dove si ottiene una concordanza di 12 derivazione su 12 con l'ectopia ventricolare documentata e dove si registra un elevato anticipo del segnale dei BEV indotti durante infusione di ISO. In tale sede sono state eseguite tre applicazioni di radiofrequenza a 50 watt con temperatura di contatto massima di 55.
- Segue periodo di osservazione di circa 20 minuti, in assenza di ulteriori BEVS.

In sede di colloquio successivo mi è stato spiegato che solo una successiva prova da sforzo potrà svelare se il focus aritmogeno è stato individuato con correttezza poichè non sono riusciti, nonostante l'alto dosaggio di farmaco stimolante iniettatomi, a riprodurre spontaneamente la mia aritmia dato che questa si manifesta solitamente intorno ad una frequenza prossima ai 165-170 bpm. Mi chiedevo quindi se ahimè c'è la possibilità che nemmeno questo intervento sia stato risolutivo
vista l'assenza di TVNS "spontanea" o se posso essere ottimista sul fatto che comunque il mappaggio guidato dall'ECG sia riuscito ad ovviare a tale mancanza permettendo la corretta ablazione.
Grazie per la sua disponibilità.
Cordiali saluti.
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Utente
Utente
Buonasera dottore,
Scrivo oggi dopo essere stato dimesso dall ospedale. Purtroppo a distanza di dieci giorni ho avuto una serie di episodi extrasistolici a riposo che prima d'ora non si erano praticamente mai manifestati. La lettera di dimissioni,con allegata vutazione cardiologica, recita "Compenso emodinamico. Episodi di cardiopalmo in pz Con extrasistolia ventricolare (fasi di bigeminismo), alcune coppie e tripletta registrati tramite monitoraggio telemetrico. Recente ablazione di focus ectopico ventricolare a livello della regione posteriore (Versante settale) del tratto di efflusso ventricolo dx."
Questi eventi sono per me nuovi o meglio, non mi si erano mai manifestati non sotto sforzo prima dell ablazione a cui mi sono sottoposto in data 16.11. Mi chiedo quindi se quanto occorso possa essere una conseguenza derivante dalla procedura e se possa essere considerato transitorio. Ringraziandola infinitamente in anticipo se vorrà anche cortesemente rispondere al mio consulto precedente, le invio i miei più cordiali saluti.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 279
Lei ripropone a distanza di 6 mesi un quesito al quale avevo già dato risposta....Ha fatto una nuova ablazione (personalmente non l'avrei effettuata e credo di averlo fatto intendere)...libera delle sue scelte, ma non mi chieda altro.
Se non è soddisfatta riproponga il quesito ex novo sul nostro sito.
Saluti
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Utente
Utente
Buonasera,
Il quesito mi sembra essere nuovo rispetto a quello di sei mesi fa, altrimenti lungi da me riproporre la domanda due volte. Mi spiace lei non voglia rispondermi ma non posso di certo insistere anche se mi avrebbe fatto comodo e piacere un suo parere. Grazie.
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