Endocardite
Buongiorno a tutti Voi.Sono Cosimo ho 60 anni e voglio sottoporvi il mio caso. A causa di una gengivite ipertrofica da farmaci calcioantagonisti mi sono sottoposto per diversi anni a sedute bimestrali di detartrasi e irrigazione di sacche con clorexidina e saltuarie levigature delle radici di dette tasche. In particolare di un incisivo laterale con una sacca molto profonda che a causa della sua mobilità mi era stato bloccato con un filo sui denti adiacenti. In questo modo non ho mai avuto grossi fastidii e il sanguinamento spontaneo che avevo all'inizio della terapia era molto diminuito ma non del tutto scomparso perchè a detta del mio cardiologo non potevo sospendere il farmaco per la pressione. A settembre scorso sono andato a fare la mia consueta pulizia dei denti dopo 4 mesi poichè a luglio non mi era stato possibile e avendo sospeso il farmaco le gengive non sanguinavano più ed erano di aspetto normale e non gonfie come al solito. Il mio dentista si e dimostrato compiaciuto del miglioramento non mi ha fatto la pulizia ma mi ha comunque proposto l'estrazione di due molari inferiori (uno a dx e uno a sx e di cui uno sotto un ponte ) perchè molto mobili e non più recuperabili ma ho voluto rimandare. La sospensione del farmaco è stata dovuta ad un ritorno della pressione a livelli normali. Nel frattempo da due mesi circa mi era stato diagnosticato il diabete e mi sentivo astenico e con febbre lieve nelle ore serali. A seguito di controlli mi è stata diagnosticata una endocardite con insufficienza della valvola aortica per cui sono stato sottoposto ad intervento. Prima di questo i cardiochirurghi hanno chiesto di effettuare una visita presso il dentista della clinica. Costui mi ha voluto togliere il molare di sx su cui ha trovato del tartaro e l'incisivo laterale di cui sopra. Mi ha detto che l'endocardite dipendeva da questi denti ed ergo che se fossero stati tolti prima non mi sarei ammalato.A sostegno di cio ha poi portato il miglioramento delle analisi con scomparsa della iperglicemia. Il mio dentista sostiene che i batteri che causano questa patologia possono essere diversi e anche se fossero provenienti dal cavo orale non si puo stabilire che un particolare dente ne è stata la causa poichè le normali attività quotidiane batteri frequenti e brevi batteriemie che da sole possono sostenere un'infezione cardiaca in presenza di un danno valvolare preesistente.Il miglioramento successivo dei valori lo attribuisce alla terapia antibiotica a cui venivo sottoposto da qualche giorno. Vorrei conoscere il vostro parere. Vi ringrazio e Vi saluto.
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Solitamente l'endocardite colpisce valvole cardiache non perfettamente normali; nel suo caso forse lei ha una valvola aorta bicuspide.
DA qui il consiglio di eseguire terapia antibiotica profilattica per l'endocardite in caso di interventi dentali specie se complessi e prolungati in pazienti con patologie valvolari (es aorta bicuspide o prolasso mitralico...)
Arrivederci
cecchini
DA qui il consiglio di eseguire terapia antibiotica profilattica per l'endocardite in caso di interventi dentali specie se complessi e prolungati in pazienti con patologie valvolari (es aorta bicuspide o prolasso mitralico...)
Arrivederci
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Ex utente
Molte grazie per la sua sollecita e cortese risposta.
approfittando della sua cortesia vorrei però essere delucidato in merito a ciò che mi è stato detto in clinica.
Ovvero: è possibile sostenere che l'estrazione di due denti affetti tasche parodontali profonde mi avrebbe sicuramente risparmiato da questa malattia cardiaca oppure vista la mia ignota predisposizione questa è un affermazione ardita inquanto le batteriemie transitorie che possono causarla sono all'ordine del giorno?Può l'estrazione avere determinato un miglioramento delle condizioni generali o lo dobbiamo attribuire alla terapia antibiotica.
Il batterio coinvolto non è stato identificato dopo esame sulle valvole asportate.
La ringrazio e le faccio i miei migliori auguri.
approfittando della sua cortesia vorrei però essere delucidato in merito a ciò che mi è stato detto in clinica.
Ovvero: è possibile sostenere che l'estrazione di due denti affetti tasche parodontali profonde mi avrebbe sicuramente risparmiato da questa malattia cardiaca oppure vista la mia ignota predisposizione questa è un affermazione ardita inquanto le batteriemie transitorie che possono causarla sono all'ordine del giorno?Può l'estrazione avere determinato un miglioramento delle condizioni generali o lo dobbiamo attribuire alla terapia antibiotica.
Il batterio coinvolto non è stato identificato dopo esame sulle valvole asportate.
La ringrazio e le faccio i miei migliori auguri.
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Quando si esegue una manipolazione dentaria, anche il banale detartrage avviene una batteriemia, cosi' come avviene in corso di indagini endoscopiche (colonscopia, etc).
Se poi il miglioramento della situiazione clinica sia dovuto all'asportazione dei foci infetti o alla terapia antibiotica e' difficile stabilirlo ed in realrta' anche poco importante.
La saluto e le ricambio gli auguri
Cordialita'
cecchini
Se poi il miglioramento della situiazione clinica sia dovuto all'asportazione dei foci infetti o alla terapia antibiotica e' difficile stabilirlo ed in realrta' anche poco importante.
La saluto e le ricambio gli auguri
Cordialita'
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.9k visite dal 22/12/2015.
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