Tachicardia ,holter ed esami

Buongiorno,ricontatto su quest area per motivi diversi dal consulto precedente e anche per uno svolgimento di un altro esame alla quale riporto successivamente l'esito,ringrazio ancora cordialmente in anticipo per un eventuale risposta:La mia situazione è questa:ho una tachicardia definita sinusale da circa 7 anni riscontrata per caso da un ECG(riportava una frequenza di 102bm),gia all'epoca feci un ecocardio che risulto nella norma, in questi vari anni ho eseguito varii esami(emocromo,elettroliti,dosaggio ormoni tiroidei,catecolamine urinarie)e varie visite cardiologiche,un altro paio di ecocardio che risultavano nella norma e ho applicato due holter 24h tra cui l'ultimo appena un mese e mezzo fa,la frequenza media era nel primo 92bm e nel secondo (l'ultimo)89bm,il punto della situazione e che il mio battito aumenta soprattutto dopo i pasti (specie la colazione) raggiungendo anche i 110\115bm e avvertendo una spiacevole sensazione di percezione del battito,vi sono anche pero alcuni momenti in cui la frequenza è di 75\80bm,ma in line generale posso affermare che la mia frequenza e un po alta,non sono caratterialmente ansioso,mi definisco più emotivo,infatti anche in un esame univeritario la mia frequenza aumenta vertiginosamente raggiungendo anche i 130\140bm a riposo (basta un piccolo evento emotivo per l'aumento ella frequenza),premetto che non fumo e non bevo alcolici se non una birretta ogni tanto,so che la frequenza cardiaca alta e un fattore di rischio specie a lungo andare,su cinque cardiologi consultati in queti sei anni solo due mi consigliano l'assunzione di basse dosi di betabloccanti (Tenormin 1\4 mattina e 1\4 sera) o (lovibon mi sembra 5mg) mentre gli altri tre lo scosigliano,secondo voi e consigliabile l'assunzioe di betabloccantte(ho 21 anni)? e soprattutto la frequenza cardiaca tendenzialmente alta potrebbe causare problemi?grazie.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 279
Caro signore
nonostante le ripetute risposte che abbiamo fornito alle sue richieste di consulenza, lei continua a porre domande che a nostro giudizio riguardano esclusivamente un problema che non è di pertinenza cardiologica. Per me lei non ha bisogno di betabloccanti, ma del supporto di un bravo psicoterapeuta.
Saluti

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

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