Infarto o ansia

Buona serata. Dopo un anno molto difficile dove ho perso il mio lavoro ed ora sono in disoccupazione, il giorno 24 luglio scorso sono finito al pronyo soccorso con una pressione 160/80. Dopo aver fatto raggi x al torace, ecg e esami degli enzimi cardiaci, mi dimettono con la diagnosi di attacco d'ansia.
Non contento da tutto ciò sono andato da un cardiologo, dove dopo un ulteriore ecg e visita mi confermava che il mio cuore sta bene.
Nonostante tutto questo e con la prescrizione di lexotan, vivo ancora un momento difficile. Mi sento dolori al petto e vuoti alla bocca dello stomaco. Non so più cosa fare. Vi sembra il caso di rifare tutte le analisi? Vivo ancora nel terrore di avere un infarto. Al minimo dolore al petto o al braccio sinistro cominciano le mie preoccupazioni e prendo 15 gocce di lexotan. Mi consigliate una ulteriore visita cardiologica o ritenete più idonea una visita psichiatrica? Sono sempre apatico e distaccato da tutti e da tutto. Mi sento malato e come tale agisco. Cosa mi consigliate? Gli esami fatti sono sufficienti ad escludere pericoli di infarto immediato?
[#1]
Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Signore lei non è cardiopatico ma un depresso e per fortuna intelligente!
Il Lexotan non è la sua terapia che sarà impostata con farmaci adeguati da uno psichiatra, meglio se esperto in terapia cognitivo-comportamentale.
Forza, ne venga fuori! Torni a vivere!
In bocca al lupo!
VC
[#2]
Utente
Utente
Grazie mille dottore. Ritiene comunque un olter ancora più rassicurante o del tutto inutile? La visita cardiologica è avvenuta il giorno 04 agosto ... nel frattempo cosa può essere cambiato?
[#3]
Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
I dolori al petto li avrà valutati il suo cardiologo che non capisco perché non le abbia fatto un ecocardiogramma color doppler.
I vuoti allo stomaco potrebbero essere innocenti extrasistoli documentabili con un Holter ECG / 24 h per sua tranquillità.
Può programmarli con il curante.
Ma l'ansia VA CURATA!

Arrivederci
[#4]
Dr.ssa Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64
Caro signore,

è chiaro che la sua difficile situazione personale si riflette sulla psiche e che lei somatizza il suo disagio.

E' stato in pronto soccorso con i sintomi acuti, ed è stata esclusa un' origine cardiaca.
Un cardiologo l' ha visitata e -esami alla mano- ha escluso che si tratti dei prodromi di un infarto.

Saggiamente, l' ha rassicurata senza prescrivere esami superflui come ecocardiogramma e holter, facendo risparmiare soldi a lei (se deve pagare il ticket) e al Servzio Sanitario, ed evitando di allungare le liste d' attesa per quelli per cui le indagini strumentali sono davvero indicate.

Per esperienza, non è ripetendo esami su esami che si eliminano le preoccupazioni in casi come il suo, perché nulla potrà rassicurarla.

Bisogna agire a monte sulla causa del disagio, che è il suo malessere psichico. Quindi, molto una consulenza psichiatrica. Il Lexotan al bisogno va benissimo come ansiolitico per togliere il sintomo, ma bisogna cercare di rimuovere la causa.

Le faccio tanti sinceri auguri.

Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)

[#5]
Utente
Utente
Grazie mille per l'interessamento. Al ritorno dalle vacanze richiederò al mio medico curante una visita psichiatrica. Voglio liberarmi al più presto di questa angoscia e tornare ad essere quello di una volta.
[#6]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

se i cardiologi già hanno potuto rassicurarLa, aggiungo che è tipico della persona ansiosa avere un costante monitoraggio sul corpo e su tutti i doloretti, come Lei descrive bene: " Al minimo dolore al petto o al braccio sinistro cominciano le mie preoccupazioni e prendo 15 gocce di lexotan."

L'ansioso è incapace di leggere correttamente tutto ciò e non riesce ad associare l'attivazione somatica ad un'emozione.

Legga qui per approfondimenti: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html

Anche io suggerisco una consulenza psicologica o psichiatrica, meglio se con un professionista con formazione cognitivo-comportametale.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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