è possibile che per ansia debba prendere dei farmaci
Salve, sono una ragazza di 20 anni e soffro di tachicardia da ansia/stress e da circa un mese con l'arrivo del caldo la situazione è diventata frustrante. Anche solo stando in piedi ferma la frequenza sfiorava i 110. Ho eseguito diversi elettrocardiogramma e oltre il battito accelerato non ho nessun tipo di problema compresa tiroide, sono perfettamente in salute . Il cardiologo ha deciso di farmi assumere 1/4 di compressa Rytmobeta sia la mattina che la sera (9.00-21.00): ho notato dei miglioramenti e persino le vampate di calore sembravano quasi essere scomparse. Sono ritornata 10 giorni dopo, un altro elettrocardiogramma : la frequenza è diminuita ma il dottore decide di farmi continuare a prendere la compressa per un altro paio di mesi. Anche se ho avuto dei miglioramenti sono titubante nel continuare ad assumere queste compresse ..la mia paura è che non mi libererò mai di loro e avendo 20 anni non so che effetti potrebbero procurarmi. È possibile che per ansia debba prendere dei farmaci? Vorrei liberarmene e preferirei vivere senza convivendo anche con la mia tachicardia. La mia domanda è : quali sono le conseguenze nell'assumere questi beta bloccanti? Potrei farne a meno?
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cara signora
personalmente non condivido affatto la terapia betabloccante nel suo caso...se le frequenze elevate hanno una causa (e così sembra per lei) è questa che và curata e non l'incremento fisiologico dei battiti, tantopiù che possono essersi incrementati durante la stagione estiva semplicemente perchè, con le elevate temperature climatiche attuali, i valori pressori possono scendere in maniera altrettanto fisiologica e determinare per riflesso la tachicardia in questione.
Io le consiglierei di affidarsi a un bravo psicologo e di interrompere progressivamente (e mai di colpo) la terapia betabloccante osservata.
Cordialità
personalmente non condivido affatto la terapia betabloccante nel suo caso...se le frequenze elevate hanno una causa (e così sembra per lei) è questa che và curata e non l'incremento fisiologico dei battiti, tantopiù che possono essersi incrementati durante la stagione estiva semplicemente perchè, con le elevate temperature climatiche attuali, i valori pressori possono scendere in maniera altrettanto fisiologica e determinare per riflesso la tachicardia in questione.
Io le consiglierei di affidarsi a un bravo psicologo e di interrompere progressivamente (e mai di colpo) la terapia betabloccante osservata.
Cordialità
Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 20/07/2015.
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