Fibrillazione atriale: controllo della frequenza vs. controllo del ritmo
Salve a tutti,
mio padre presenta numerose recidive di fibrillazione atriale alcune contrastate con cardioversione farmacologica e recentemente una cardioversione elettrica.
A causa di una controindicazione alla TAOha effettuato un intervento di chiusura di auricola.
Nonostante terapia con cordarone da circa 6 mesi ora è tornato in FA a bassa frequenza (circa 90bpm). La FA sta tendendo alla cronicizzazione perchè farmacoresistente.
I cardiologi che lo hanno in cura sono tutti d'accordo nell'evitare di tentare un ripristino del ritmo sinusale (ne con CVF ne con CVE) e optare per un controllo della frequenza tenendo così l'aritmia cronica. I cardiologi hanno detto che, dopo aver chiuso l'auricola, a loro parere mio padre può andare avanti bene anche con la fibrillazione cronica a patto che ne tolleri bene la sintomatologia (eventualmente aiutato con farmaci appropriati).
Volevo un vostro parere al riguardo. Il rischio tromboembolico tra FA parossistica e FA cronica aumenta è pressochè invariato?
Grazie
mio padre presenta numerose recidive di fibrillazione atriale alcune contrastate con cardioversione farmacologica e recentemente una cardioversione elettrica.
A causa di una controindicazione alla TAOha effettuato un intervento di chiusura di auricola.
Nonostante terapia con cordarone da circa 6 mesi ora è tornato in FA a bassa frequenza (circa 90bpm). La FA sta tendendo alla cronicizzazione perchè farmacoresistente.
I cardiologi che lo hanno in cura sono tutti d'accordo nell'evitare di tentare un ripristino del ritmo sinusale (ne con CVF ne con CVE) e optare per un controllo della frequenza tenendo così l'aritmia cronica. I cardiologi hanno detto che, dopo aver chiuso l'auricola, a loro parere mio padre può andare avanti bene anche con la fibrillazione cronica a patto che ne tolleri bene la sintomatologia (eventualmente aiutato con farmaci appropriati).
Volevo un vostro parere al riguardo. Il rischio tromboembolico tra FA parossistica e FA cronica aumenta è pressochè invariato?
Grazie
[#1]
Caro signore
il rischio tromboembolico non dipende dal tipo di FA (parossistica o permanente), ma dalla valutazione dello score di rischio (CHADS-vasc). Sicuramente suo padre avrà un rischio elevato per essere stato sottoposto a chiusura dell'auricola. Per quanto riguarda la scelta tra lasciare suo padre in FA o trattarlo per ripristinare il ritmo, presumo che la scelta sia caduta sulla prima ipotesi per le basse probabilità di mantenere il ritmo normale ripristinato e quindi di non avere recidive....si affidi ai consigli dei colleghi che lo stanno seguendo.
Cordialità
il rischio tromboembolico non dipende dal tipo di FA (parossistica o permanente), ma dalla valutazione dello score di rischio (CHADS-vasc). Sicuramente suo padre avrà un rischio elevato per essere stato sottoposto a chiusura dell'auricola. Per quanto riguarda la scelta tra lasciare suo padre in FA o trattarlo per ripristinare il ritmo, presumo che la scelta sia caduta sulla prima ipotesi per le basse probabilità di mantenere il ritmo normale ripristinato e quindi di non avere recidive....si affidi ai consigli dei colleghi che lo stanno seguendo.
Cordialità
Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica
[#2]
Utente
Salve Dottore e la ringrazio per la risposta.
Mio padre aveva un rischio tromboembolico = 1. Ha dovuto chiudere l'auricola perché non può assumere TAO dunque il medico ha ritenuto vantaggioso chiudere l'auricola. Ora la fibrillazione é diventata cronica e quindi vorrei capire se una fa cronica oltre a far mal tollerare gli sforzi fisici e portare a un deterioramento del muscolo cardiaco può portare altre problematiche oppure ci si può convivere abbastanza tranquillamente magari adeguando il proprio stile di vita come é stato suggerito a mio padre(dieta, lavori più leggeri, meno stress).
Grazie nuovamente.
Mio padre aveva un rischio tromboembolico = 1. Ha dovuto chiudere l'auricola perché non può assumere TAO dunque il medico ha ritenuto vantaggioso chiudere l'auricola. Ora la fibrillazione é diventata cronica e quindi vorrei capire se una fa cronica oltre a far mal tollerare gli sforzi fisici e portare a un deterioramento del muscolo cardiaco può portare altre problematiche oppure ci si può convivere abbastanza tranquillamente magari adeguando il proprio stile di vita come é stato suggerito a mio padre(dieta, lavori più leggeri, meno stress).
Grazie nuovamente.
[#3]
Guardi
non per contraddirla, ma se suo padre aveva realmente un CHADS-vasc di 1, occorre farle presente che all'interno di questa categoria di pazienti ci sono sia quelli a basso rischio che non richiedono alcuna terapia (rischio simile a quello del CHADS-vasc di 0) o per alcuni solo cardioapsirina, sia quelli a rischio più alto (come quelli con insufficienza renale caratterizata da clearance della creatinina < 60 ml/m') che richiedono terapia anticoagulante orale....
Pertanto se suo padre non aveva insufficienza renale e lo score di rischio era realmente 1, eseguire una chiusura dell'auricola è eccessivo e a mio avviso non condivisibile. Comunque poichè l'ha già fatto, come le ho già detto, non è il tipo di FA a guidare la terapia anticoagulante, ma lo score di rischio tromboembolico, che essendo basso e avendo chiuso l'auricola, fà stare decisamente più tranquilli. Per le altre conseguenze dell'FA ovviamente la forma cronica pone il problema delle frequenze medie delle 24 h...valutabili con Holter ECG seriati, se il vaore medio è di circa 90 bpm nelle 24 h non dovrebbero esserci problemi (se spontaneamente queste frequenze non sono riscontrabili possono essere ottenute con farmaci adeguati e non di tipo antiaritmico). Un ECOcardiogramma a cadenza annuale può stabilire se la funzione cardiaca è preservata. Il cambio dello stile di vita non ha alcuna influenza positiva diretta sulla funzione cardiaca.
Un inciso per concludere: avendo deciso per una chiusura dell'auricola sarebbe stato opportuno contestualmente tentare di eliminare la FA con un'ablazione transcatetere... io avrei optato per questa soluzione se l'atrio sinistro non era particolarmente dilatato
Saluti
non per contraddirla, ma se suo padre aveva realmente un CHADS-vasc di 1, occorre farle presente che all'interno di questa categoria di pazienti ci sono sia quelli a basso rischio che non richiedono alcuna terapia (rischio simile a quello del CHADS-vasc di 0) o per alcuni solo cardioapsirina, sia quelli a rischio più alto (come quelli con insufficienza renale caratterizata da clearance della creatinina < 60 ml/m') che richiedono terapia anticoagulante orale....
Pertanto se suo padre non aveva insufficienza renale e lo score di rischio era realmente 1, eseguire una chiusura dell'auricola è eccessivo e a mio avviso non condivisibile. Comunque poichè l'ha già fatto, come le ho già detto, non è il tipo di FA a guidare la terapia anticoagulante, ma lo score di rischio tromboembolico, che essendo basso e avendo chiuso l'auricola, fà stare decisamente più tranquilli. Per le altre conseguenze dell'FA ovviamente la forma cronica pone il problema delle frequenze medie delle 24 h...valutabili con Holter ECG seriati, se il vaore medio è di circa 90 bpm nelle 24 h non dovrebbero esserci problemi (se spontaneamente queste frequenze non sono riscontrabili possono essere ottenute con farmaci adeguati e non di tipo antiaritmico). Un ECOcardiogramma a cadenza annuale può stabilire se la funzione cardiaca è preservata. Il cambio dello stile di vita non ha alcuna influenza positiva diretta sulla funzione cardiaca.
Un inciso per concludere: avendo deciso per una chiusura dell'auricola sarebbe stato opportuno contestualmente tentare di eliminare la FA con un'ablazione transcatetere... io avrei optato per questa soluzione se l'atrio sinistro non era particolarmente dilatato
Saluti
[#4]
Utente
Salve Dottore,
grazie nuovamente per la risposta.
Credo che nel caso di mio padre l'auricola sia stata chiusa perchè lui ha controindicazione assoluta alla TAO. Dunque per prudenza hanno preferito chiuderla.
Comunque, dopo 3 giorni di FA il ritmo è tornato sinusale. Preciso che sta assumendo cordarone che però il cardiologo è intenzionato a far sospendere in quanto non sembra coprire mio padre da recidive di FA. Dunque ora sospenderà cordarone e continuerà una cura con Congescor per mantenere i bpm in un range accettabile.
Mi chiedo: nonostante la FA sia insorta sotto terapia con cordarone quest'ultimo può considerarsi "anche" il responsabile del rientro in battito sinusale oppure no?
Grazie
grazie nuovamente per la risposta.
Credo che nel caso di mio padre l'auricola sia stata chiusa perchè lui ha controindicazione assoluta alla TAO. Dunque per prudenza hanno preferito chiuderla.
Comunque, dopo 3 giorni di FA il ritmo è tornato sinusale. Preciso che sta assumendo cordarone che però il cardiologo è intenzionato a far sospendere in quanto non sembra coprire mio padre da recidive di FA. Dunque ora sospenderà cordarone e continuerà una cura con Congescor per mantenere i bpm in un range accettabile.
Mi chiedo: nonostante la FA sia insorta sotto terapia con cordarone quest'ultimo può considerarsi "anche" il responsabile del rientro in battito sinusale oppure no?
Grazie
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.2k visite dal 17/05/2015.
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