Pericardite recidiva
Buongiorno sono un ragazzo di 31 anni.sono alla quarta recidiva di pericardite, stavolta senza versamento nè febbre. Faccio terapia da casa con ascriptin 4cp a colazione, 4 a pranzo e 4 a cena più la colchicina, 1/2 cp al mattino e1/2 cp la sera.a calare per i prossimi 6 mesi.dopo qualche giorno di cura è sopraggiunta la febbre. Sono 4 giorni che ho la febbre da 37, 5 a 38, 5.non capisco come mai con tutte queste aspirine mi sia venuta la febbre. Devo cambiare terapia!? L'ultima pericardite l'ho avuta 2 anni fae la terapia aveva funzionato.
Il primo episodio è avvenuto pochi mesi dopo un intervento al cuore per prolasso della valvola mitralica nel 2010.da ieri il medico di famiglia ha aggiunto alla terapia le punture di rocefin. Non sarebbe meglio cominciare un antibiotico di protezione invece che le punture? o cambiare terapia?Grazie a chi mi darà un consiglio.Saluti
Michele
Il primo episodio è avvenuto pochi mesi dopo un intervento al cuore per prolasso della valvola mitralica nel 2010.da ieri il medico di famiglia ha aggiunto alla terapia le punture di rocefin. Non sarebbe meglio cominciare un antibiotico di protezione invece che le punture? o cambiare terapia?Grazie a chi mi darà un consiglio.Saluti
Michele
[#1]
Medico Chirurgo
Caro Signore,
la pericardite da cui è affetto in recidiva, è stata diagnosticata da un cardiologo con un Ecocardiogramma Colordoppler, i classici esami ematochimici e l'auscultazione che, mancando il versamento dovrebbe permettere di avvertire distintamente lo sfregamento pericardico?
Idem per la terapia: le è stata data da un cardiologo dopo la visita?
Attualmente Ella assume 1200 mg di ASA x 3 volte al giorno e 1/2mgr di Colchicina x 2 volte al giorno.
E' in effetti alquanto strano che nonostante una terapia così aggressiva lei abbia la febbre.
Anche perchè la pericardite recidivante "idiopatica" cede facilmente alla terapia con ASA+Colchicina.
Avendo subito un intervento di non so che tipo sulla mitrale(sostituzione valvolare? Plastica valvolare) bisognerebbe escludere la presenza di una endocardite, a motivo della febbre che non cede. Specie se preceduta da brivido scuotente.
A meno che lei, se la pericardite è stata diagnosticata da un cardiologo, non abbia avuto la sfortuna di contrarre pure la sindrome influenzale che gira per l'Italia in questo periodo.
Le consiglio, prima di iniziare il Rocefin, di fare presente il tutto al cardiologo curante: diversamente qualunque antibiotico potrebbe falsare i risultati di una emocultura che il Collega potrebbe decidere di eseguire.
Se vuole mi tenga aggiornato.
Cari saluti.
la pericardite da cui è affetto in recidiva, è stata diagnosticata da un cardiologo con un Ecocardiogramma Colordoppler, i classici esami ematochimici e l'auscultazione che, mancando il versamento dovrebbe permettere di avvertire distintamente lo sfregamento pericardico?
Idem per la terapia: le è stata data da un cardiologo dopo la visita?
Attualmente Ella assume 1200 mg di ASA x 3 volte al giorno e 1/2mgr di Colchicina x 2 volte al giorno.
E' in effetti alquanto strano che nonostante una terapia così aggressiva lei abbia la febbre.
Anche perchè la pericardite recidivante "idiopatica" cede facilmente alla terapia con ASA+Colchicina.
Avendo subito un intervento di non so che tipo sulla mitrale(sostituzione valvolare? Plastica valvolare) bisognerebbe escludere la presenza di una endocardite, a motivo della febbre che non cede. Specie se preceduta da brivido scuotente.
A meno che lei, se la pericardite è stata diagnosticata da un cardiologo, non abbia avuto la sfortuna di contrarre pure la sindrome influenzale che gira per l'Italia in questo periodo.
Le consiglio, prima di iniziare il Rocefin, di fare presente il tutto al cardiologo curante: diversamente qualunque antibiotico potrebbe falsare i risultati di una emocultura che il Collega potrebbe decidere di eseguire.
Se vuole mi tenga aggiornato.
Cari saluti.
[#2]
Utente
Salve, grazie mille per la sua risposta; la pericardite mi è stata diagnosticata da un cardiologo a seguito di esami del sangue da cui risultava una pcr molto alta,: 46 .e da un ecocardiogramma da cui risultava sfregamento dei foglietti. Tutto questo mi è stato fatto al pronto soccorso e mi hanno dimesso dandomi la stessa terapia della precedente recidiva.
Ma dopo pochi giorni di terapia è sopraggiunta la febbre con dolori alle ossa.i dolori al petto e alla schiena con cui mi ero presentato al pronto soccorso sono invece scomparsi. Da circa 4 giorni ho questa febbre che non va via e rimane stabile intorno ai 37, 5.mi chiedevo se iniziare il rocefin come mi ha prescritto il medico di famiglia, o l'antibiotico. Preciso che stamattina ho fatto le analisi del sangue per vedere pcr e ves.se la ves fosse alta che devo fare!? Il cardiologo che mi ha seguito per l'intervento alla valvola (inserimento di un anello sulla valvola in minitoracotomia)è fuori e non riesco a parlarci . grazie ancora saluti
Ma dopo pochi giorni di terapia è sopraggiunta la febbre con dolori alle ossa.i dolori al petto e alla schiena con cui mi ero presentato al pronto soccorso sono invece scomparsi. Da circa 4 giorni ho questa febbre che non va via e rimane stabile intorno ai 37, 5.mi chiedevo se iniziare il rocefin come mi ha prescritto il medico di famiglia, o l'antibiotico. Preciso che stamattina ho fatto le analisi del sangue per vedere pcr e ves.se la ves fosse alta che devo fare!? Il cardiologo che mi ha seguito per l'intervento alla valvola (inserimento di un anello sulla valvola in minitoracotomia)è fuori e non riesco a parlarci . grazie ancora saluti
[#3]
Medico Chirurgo
Caro Signore,
con i limiti del consulto a distanza, se non ha più i sintomi della pericardite ma una febbre con dolori alle ossa è molto facile che sia stato così "fortunato" da incappare nella sindrome influenzale di cui le parlavo.
Prenda quello che le dico come un consulto a distanza, quindi con le dovute riserve, compresa la precedente ipotesi di una endocardite.
Il Rocefin (Ceftriaxone) che le ha prescitto il curante è un antibiotico cefalosporinico da assumersi in monosomministrazione giornaliera, ma se la sua pericardite è idiopatica non è di origine infettiva: quindi la copertura antibiotica che andrebbe a realizzare non avrebbe alcun effetto sul decorso dell'infiammazione pericardica.
Tuttavia è bene e saggio che Ella segua il suo Curante, anche perchè nell'ipotesi di un focolaio infettivo polmonare, che magari ha auscultato, con il Rocefin sarebbe "coperto".
Se vuole, può tenermi aggiornato sullo sviluppo della situazione.
Cari saluti.
con i limiti del consulto a distanza, se non ha più i sintomi della pericardite ma una febbre con dolori alle ossa è molto facile che sia stato così "fortunato" da incappare nella sindrome influenzale di cui le parlavo.
Prenda quello che le dico come un consulto a distanza, quindi con le dovute riserve, compresa la precedente ipotesi di una endocardite.
Il Rocefin (Ceftriaxone) che le ha prescitto il curante è un antibiotico cefalosporinico da assumersi in monosomministrazione giornaliera, ma se la sua pericardite è idiopatica non è di origine infettiva: quindi la copertura antibiotica che andrebbe a realizzare non avrebbe alcun effetto sul decorso dell'infiammazione pericardica.
Tuttavia è bene e saggio che Ella segua il suo Curante, anche perchè nell'ipotesi di un focolaio infettivo polmonare, che magari ha auscultato, con il Rocefin sarebbe "coperto".
Se vuole, può tenermi aggiornato sullo sviluppo della situazione.
Cari saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 12.1k visite dal 28/03/2015.
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