Ricerca cause ischemie ottiche
Salve,
Vi chiedo aiuto per mio padre,
71 anni (soggetto con problemi cardiaci fibrillazione-atriale, BAV 1' Grado-iperteso-obeso, dispnee notturne da diversi anni) ha avuto nell'arco di 2 mesi ischemie ad entrambe gli occhi.
La prima (novembre 2014) ha colpito il nervo ottico occhio sx, azzerando quasi totalmente il suo campo visivo; la seconda (gennaio 2015) "quadrantopia inferiore nella parte dx (encefalopatia ischemica cronica). Per entrambe terapia con vasoprotettori e antiaggreganti.
Eseguite due ANGIO Rm cranio con contrasto, ecocolor doppier vasi collo, campo visivo, visita neurologica, oculistica, cardiologica.
L'oculista ci ha confermato che il problema non parte dall'occhio.
Il neurologo che lo ha visto ha escluso l'ischemia arteritica (arterite di horton o altre malattie quali les o arterite reumatoide) perché' "Ves e proteina C reattiva" sono nei limiti.
Entrambe i suddetti specialisti hanno sospettato, considerando che mio padre e' un soggetto a rischio, problematiche vascolari.
Il cardiologo, per ora si è' accorto che la fibrillazione (curata con Amiodarone) sembrerebbe non esserci piu, (alla visita di dicembre 2014 non era fibrillante e alla visita fatta la scorsa settimana, non era fibrillante, lo era invece a maggio/giugno 2014) ci ha quindi prescritto l'holter 24 ore (programmato per il 25 marzo) e nel caso venisse confermato questo, sta pensando di togliere l'anticoagulante (pradaxa 220 mg) sostituendolo con la cardio aspirina.
Ma forse, secondo lui il problema delle ischemie non e' vascolare.
Io leggo ovunque che la cosa più' importante in questi casi e' la ricerca delle cause delle ischemie, da capire magari con l'intesa di più' specialisti neurologo, cardiologo, internista, immunologo, per poi provvedere con una terapia adeguata ed impedire danni ulteriori e/o irreparabili.
A questo punto io mi chiedo "ma se nel momento delle due ischemie mio padre fosse stato fibrillante e oggi gli tolgono il protettore ....(..pradaxa)....sarebbe sufficientemente protetto in caso di ulteriore ischemie??).
Potete cortesemente darmi un consiglio in merito a quanto sopra esposto ed anche consigliarmi un centro vicino a noi, presso il quale potrebbero aiutarlo a capire da dove nasce il problema di queste ischemie (lui risiede a Viterbo). Vi ringrazio per il Vs. prezioso aiuto e per il tempo che mi vorrete dedicare.
Cordiali saluti
Vi chiedo aiuto per mio padre,
71 anni (soggetto con problemi cardiaci fibrillazione-atriale, BAV 1' Grado-iperteso-obeso, dispnee notturne da diversi anni) ha avuto nell'arco di 2 mesi ischemie ad entrambe gli occhi.
La prima (novembre 2014) ha colpito il nervo ottico occhio sx, azzerando quasi totalmente il suo campo visivo; la seconda (gennaio 2015) "quadrantopia inferiore nella parte dx (encefalopatia ischemica cronica). Per entrambe terapia con vasoprotettori e antiaggreganti.
Eseguite due ANGIO Rm cranio con contrasto, ecocolor doppier vasi collo, campo visivo, visita neurologica, oculistica, cardiologica.
L'oculista ci ha confermato che il problema non parte dall'occhio.
Il neurologo che lo ha visto ha escluso l'ischemia arteritica (arterite di horton o altre malattie quali les o arterite reumatoide) perché' "Ves e proteina C reattiva" sono nei limiti.
Entrambe i suddetti specialisti hanno sospettato, considerando che mio padre e' un soggetto a rischio, problematiche vascolari.
Il cardiologo, per ora si è' accorto che la fibrillazione (curata con Amiodarone) sembrerebbe non esserci piu, (alla visita di dicembre 2014 non era fibrillante e alla visita fatta la scorsa settimana, non era fibrillante, lo era invece a maggio/giugno 2014) ci ha quindi prescritto l'holter 24 ore (programmato per il 25 marzo) e nel caso venisse confermato questo, sta pensando di togliere l'anticoagulante (pradaxa 220 mg) sostituendolo con la cardio aspirina.
Ma forse, secondo lui il problema delle ischemie non e' vascolare.
Io leggo ovunque che la cosa più' importante in questi casi e' la ricerca delle cause delle ischemie, da capire magari con l'intesa di più' specialisti neurologo, cardiologo, internista, immunologo, per poi provvedere con una terapia adeguata ed impedire danni ulteriori e/o irreparabili.
A questo punto io mi chiedo "ma se nel momento delle due ischemie mio padre fosse stato fibrillante e oggi gli tolgono il protettore ....(..pradaxa)....sarebbe sufficientemente protetto in caso di ulteriore ischemie??).
Potete cortesemente darmi un consiglio in merito a quanto sopra esposto ed anche consigliarmi un centro vicino a noi, presso il quale potrebbero aiutarlo a capire da dove nasce il problema di queste ischemie (lui risiede a Viterbo). Vi ringrazio per il Vs. prezioso aiuto e per il tempo che mi vorrete dedicare.
Cordiali saluti
[#1]
Medico Chirurgo
Gentile Signora,
a suo padre una Angio TC del circolo intracranico non è mai stata eseguita?
La predetta è assai più dirimente della Angio RM perchè consente la ricostruzione tridimensionale dei vasi fino a quelli di calibro più piccolo ed inoltre fornisce preziose informazioni sulla loro parete. L' Angio RM ha il limite di basarsi su informazioni desunte dal flusso ematico quindi è più utile in screening che in diagnosi.
Inoltre ci descrive la situazione visiva menomata del papà, della quale mi spiace, ma non il referto della RM encefalica.
Sono stati studiate le vie ottiche, dai nervi fino alla corteccia occipitale? Vi sono aree gliotiche di importanza clinica?
Ancora: suo padre è stato sottoposto ad accertamenti atti a escludere una sindrome trombofilica, primo e più banale fra tutti la ricerca del fattore V di Leiden (tralascio il resto perchè sarebbe pura esibizione di "tecnicismo")?
Finalmente: dal suo racconto emergerebbe che suo padre si sia convertito "spontaneamente" al ritmo sinusale ex F.A.C.
Il cardiologo non le ha spiegato che durante tale conversione spontanea, nonostante la terapia anticoagulante possono essere stati immessi nel circolo cerebro - vascolare, micro emboli responsabili della ischemia parenchimale e delle vie ottiche?
La scoagulazione protegge sicuramente nella F.A.C. ma in Medicina sono troppe le variabili per poter dire che la copertura contro eventi embolici in caso di sinunalizzazione spontanea sia assoluta. Magari fosse così!!
Infine, prima di sostituire la terapia anticoagulante con quella antiaggregante, sarà necessario accertarsi che tale ritmo sinusale non ceda il passo a crisi di F.A. nel corso della giornata che poi sinusalizzano spontaneamente (giusto e necessario l'Holter ECG/24h) e soprattutto che il ritmo sinusale sia mantenuto (con controlli stretti), perchè anche 325mg/die di ASA non lo protegerebbero se il cuore decidesse di rimettersi a fibrillare.
Per quanto riguarda un centro di eccellenza dove far valutare suo padre da una equipe multidisciplinare, faccia riferimento al Policlinico A. Gemelli di Roma, dove sono presenti unità operative adatte alla valutazione complessiva del problema di suo padre.
Se vuole, mi faccia sapere.
Cordiali saluti.
a suo padre una Angio TC del circolo intracranico non è mai stata eseguita?
La predetta è assai più dirimente della Angio RM perchè consente la ricostruzione tridimensionale dei vasi fino a quelli di calibro più piccolo ed inoltre fornisce preziose informazioni sulla loro parete. L' Angio RM ha il limite di basarsi su informazioni desunte dal flusso ematico quindi è più utile in screening che in diagnosi.
Inoltre ci descrive la situazione visiva menomata del papà, della quale mi spiace, ma non il referto della RM encefalica.
Sono stati studiate le vie ottiche, dai nervi fino alla corteccia occipitale? Vi sono aree gliotiche di importanza clinica?
Ancora: suo padre è stato sottoposto ad accertamenti atti a escludere una sindrome trombofilica, primo e più banale fra tutti la ricerca del fattore V di Leiden (tralascio il resto perchè sarebbe pura esibizione di "tecnicismo")?
Finalmente: dal suo racconto emergerebbe che suo padre si sia convertito "spontaneamente" al ritmo sinusale ex F.A.C.
Il cardiologo non le ha spiegato che durante tale conversione spontanea, nonostante la terapia anticoagulante possono essere stati immessi nel circolo cerebro - vascolare, micro emboli responsabili della ischemia parenchimale e delle vie ottiche?
La scoagulazione protegge sicuramente nella F.A.C. ma in Medicina sono troppe le variabili per poter dire che la copertura contro eventi embolici in caso di sinunalizzazione spontanea sia assoluta. Magari fosse così!!
Infine, prima di sostituire la terapia anticoagulante con quella antiaggregante, sarà necessario accertarsi che tale ritmo sinusale non ceda il passo a crisi di F.A. nel corso della giornata che poi sinusalizzano spontaneamente (giusto e necessario l'Holter ECG/24h) e soprattutto che il ritmo sinusale sia mantenuto (con controlli stretti), perchè anche 325mg/die di ASA non lo protegerebbero se il cuore decidesse di rimettersi a fibrillare.
Per quanto riguarda un centro di eccellenza dove far valutare suo padre da una equipe multidisciplinare, faccia riferimento al Policlinico A. Gemelli di Roma, dove sono presenti unità operative adatte alla valutazione complessiva del problema di suo padre.
Se vuole, mi faccia sapere.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 19/03/2015.
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