Problema alle gambe in paziente 80 anni
Gentili dottori,
sperando di avere scelto la sezione giusta, vorrei postare un quesito che riguarda mia madre, 80 anni, operata anni fa ad una delle due gambe per vene varicose, ha accusato, qualche settimana fa, dei fastidi alle gambe, degenerate poi nell'annerimento delle stesse.
Visitata dal medico di base, questi le ha prescritto delle punture, a seguito delle quali da nere le gambe sono diventate "semplicemente" arrossate.
Portata in ospedale per un eco-doppler, il medico che l'ha visitata ha deciso di rinviare, chiedendo se mia nonna fosse diabetica (e lo è, ma almeno all'ultimo controllo i valori erano poco superiori al 110 limite massimo), se qualcosa l'avesse punta alle gambe (e non pare sia questo il caso), se avvertisse prurito (risposta affermativa).
Terapia da seguire: continuare con le punture (di cui non ricordo ora il nome), assumere ZIrtec e Macladin per 6 giorni.
Due giorni fa (ultimo giorno di cura) sopravvengono rossori in viso, gonfiore, puntini rossi sparsi sul petto. Sospettato effetto indesiderato ai farmaci assunti, il medico di base consiglia sospensione cura e se possibile, ricovero ospedaliero.
Ieri mattina mia madre viene portata in ospedale, il medico che la visita non ritiene necessario il ricovero, non prescrive nulla per le gambe, limitandosi a dire che un'insufficienza venosa cronica non puo' regredire a 80 anni. Consiglia anche lui la sola sospensione della terapia in corso.
In famiglia siamo tutti concordi che una questione cronica non possa regredire ora, ma sinceramente mia madre, vene vericose a parte, non ha mai accusato problemi da insufficienza venosa, ne mai ha avuto gambe nere o rosse prima d'ora. Domenica deve ritorna in ospedale per una visita, ci potreste dare qualche indicazione per cercare di capire (visto che i medici dell'ospedale non sembrano arrivare al punto) come procedere, quali esami effettuare, eventualmente come lenire il rossore che, sebbene meno intenso, non scompare?
Mi pare un po' limitativo considerare un paziente di 80 anni come necessariamente da "scartare" perchè "vecchio" e purtroppo non è la prima volta che da noi si agisce cosi' (nel settore ospedaliero). Lo trovo offensivo verso il mestiere di medico (da molti davvero svolto per amore verso la persona umana) e verso il sofferente, indipendentemente dall'età. CHe poi si debba ringraziare di arrivare ad accusare una patologia ad 80, anzichè a 20 anni, non è argomentazione che nessuno di noi mette in dubbio, ma non ci sembra corretto lasciare in queste condizioni di "dubbio" e senza cura adeguata, un essere umano.
Ringrazio quindi chi cortesemente ci vorrà dare anche solo una piccola indicazione per muoverci meglio.
Aggiungo che in famiglia ci sono casi di problemi cardiocircolatori (il papa' di mia madre è morto per infarto)
Cordiali saluti
sperando di avere scelto la sezione giusta, vorrei postare un quesito che riguarda mia madre, 80 anni, operata anni fa ad una delle due gambe per vene varicose, ha accusato, qualche settimana fa, dei fastidi alle gambe, degenerate poi nell'annerimento delle stesse.
Visitata dal medico di base, questi le ha prescritto delle punture, a seguito delle quali da nere le gambe sono diventate "semplicemente" arrossate.
Portata in ospedale per un eco-doppler, il medico che l'ha visitata ha deciso di rinviare, chiedendo se mia nonna fosse diabetica (e lo è, ma almeno all'ultimo controllo i valori erano poco superiori al 110 limite massimo), se qualcosa l'avesse punta alle gambe (e non pare sia questo il caso), se avvertisse prurito (risposta affermativa).
Terapia da seguire: continuare con le punture (di cui non ricordo ora il nome), assumere ZIrtec e Macladin per 6 giorni.
Due giorni fa (ultimo giorno di cura) sopravvengono rossori in viso, gonfiore, puntini rossi sparsi sul petto. Sospettato effetto indesiderato ai farmaci assunti, il medico di base consiglia sospensione cura e se possibile, ricovero ospedaliero.
Ieri mattina mia madre viene portata in ospedale, il medico che la visita non ritiene necessario il ricovero, non prescrive nulla per le gambe, limitandosi a dire che un'insufficienza venosa cronica non puo' regredire a 80 anni. Consiglia anche lui la sola sospensione della terapia in corso.
In famiglia siamo tutti concordi che una questione cronica non possa regredire ora, ma sinceramente mia madre, vene vericose a parte, non ha mai accusato problemi da insufficienza venosa, ne mai ha avuto gambe nere o rosse prima d'ora. Domenica deve ritorna in ospedale per una visita, ci potreste dare qualche indicazione per cercare di capire (visto che i medici dell'ospedale non sembrano arrivare al punto) come procedere, quali esami effettuare, eventualmente come lenire il rossore che, sebbene meno intenso, non scompare?
Mi pare un po' limitativo considerare un paziente di 80 anni come necessariamente da "scartare" perchè "vecchio" e purtroppo non è la prima volta che da noi si agisce cosi' (nel settore ospedaliero). Lo trovo offensivo verso il mestiere di medico (da molti davvero svolto per amore verso la persona umana) e verso il sofferente, indipendentemente dall'età. CHe poi si debba ringraziare di arrivare ad accusare una patologia ad 80, anzichè a 20 anni, non è argomentazione che nessuno di noi mette in dubbio, ma non ci sembra corretto lasciare in queste condizioni di "dubbio" e senza cura adeguata, un essere umano.
Ringrazio quindi chi cortesemente ci vorrà dare anche solo una piccola indicazione per muoverci meglio.
Aggiungo che in famiglia ci sono casi di problemi cardiocircolatori (il papa' di mia madre è morto per infarto)
Cordiali saluti
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Le rispondo subito che i disturbi da lei citati sono vaghi e ascrivibili a decine di stati patologici. Tuttavia dalla sua storia si evince che la cosa più probabile da pensare è proprio l'insufficienza venosa cronica. Consideri sua madre soffre da anni di tale patologia .Le "vene varicose" con i conseguenti interventi che lei descrive possono essererne la causa.
L'Insufficienza Venosa Cronica (IVC) è un disturbo caratterizzato da un difficoltoso ritorno venoso al cuore.
L’IVC può essere suddivisa in due grandi gruppi, a seconda della causa prevalente: IVC organica – causata da vere e proprie alterazioni alle vene - e IVC funzionale – dovuta ad un’iperattività delle vene che, seppure normali e non malate nel senso tradizionale del termine, sono obbligate ad un lavoro eccessivo.
E' causata da problemi circolatori: il sangue venoso – che dovrebbe tornare verso il cuore dalla “periferia” del corpo grazie all'elasticità della parete venosa – tende invece a ristagnare nelle vene delle gambe.
L'IVC organica è spesso causata da varici (dilatazioni permanenti della parete delle vene) la cui formazione è legata al numero di gravidanze, all’uso di anticoncezionali orali, alla ritenzione idrica, al sovrappeso, alla stipsi cronica, alla familiarità e al tipo di lavoro svolto.
L’IVC funzionale è invece causata da un sovraccarico di lavoro delle vene provocate da postura errata, alterazioni della pompa muscolare o linfedema.
Si manifesta attraverso sintomia carico degli arti inferiori che vanno dal semplice gonfiore fino ad alterazioni più severe: pesantezza delle gambe, formicolii, prurito, bruciori, dolori e crampi notturni, capillari in evidenza, alterazioni cutanee, vene varicose, ulcerazioni.
Questi segnali possono manifestarsi in qualsiasi periodo dell'anno, ma si accentuano soprattutto durante i mesi estivi.
La diagnosi è essenzialmente clinica. In molti casi è possibile fare una diagnosi precisa con ecocolordoppler, un esame innocuo e indolore che valuta la morfologia e la funzione delle vene degli arti inferiori.
Come vede la valutazione e semplice. La terapia medica è solo palliativa con scarsi benefici. Se l'Insufficienza Venosa Cronica dipende da varici, è sufficiente la loro asportazione o sclerosi, con guarigione e totale scomparsa dei sintomi. Nei casi di problemi del circolo profondo vanno invece prescritte speciali calze elastiche.
Per l’IVC funzionale – causata da un deficit posturale o da un linfedema – oltre alla calza elastica e ai farmaci va prescritto un plantare emodinamico flebologico, che ha lo scopo di favorire la pompa muscolare.
Saluti
Dott.Francesco Arabia
Specialista in malattie cardiovascolari
Responsabile Sincope Unit Divisione di cardiologia AOPC Catanzaro
L'Insufficienza Venosa Cronica (IVC) è un disturbo caratterizzato da un difficoltoso ritorno venoso al cuore.
L’IVC può essere suddivisa in due grandi gruppi, a seconda della causa prevalente: IVC organica – causata da vere e proprie alterazioni alle vene - e IVC funzionale – dovuta ad un’iperattività delle vene che, seppure normali e non malate nel senso tradizionale del termine, sono obbligate ad un lavoro eccessivo.
E' causata da problemi circolatori: il sangue venoso – che dovrebbe tornare verso il cuore dalla “periferia” del corpo grazie all'elasticità della parete venosa – tende invece a ristagnare nelle vene delle gambe.
L'IVC organica è spesso causata da varici (dilatazioni permanenti della parete delle vene) la cui formazione è legata al numero di gravidanze, all’uso di anticoncezionali orali, alla ritenzione idrica, al sovrappeso, alla stipsi cronica, alla familiarità e al tipo di lavoro svolto.
L’IVC funzionale è invece causata da un sovraccarico di lavoro delle vene provocate da postura errata, alterazioni della pompa muscolare o linfedema.
Si manifesta attraverso sintomia carico degli arti inferiori che vanno dal semplice gonfiore fino ad alterazioni più severe: pesantezza delle gambe, formicolii, prurito, bruciori, dolori e crampi notturni, capillari in evidenza, alterazioni cutanee, vene varicose, ulcerazioni.
Questi segnali possono manifestarsi in qualsiasi periodo dell'anno, ma si accentuano soprattutto durante i mesi estivi.
La diagnosi è essenzialmente clinica. In molti casi è possibile fare una diagnosi precisa con ecocolordoppler, un esame innocuo e indolore che valuta la morfologia e la funzione delle vene degli arti inferiori.
Come vede la valutazione e semplice. La terapia medica è solo palliativa con scarsi benefici. Se l'Insufficienza Venosa Cronica dipende da varici, è sufficiente la loro asportazione o sclerosi, con guarigione e totale scomparsa dei sintomi. Nei casi di problemi del circolo profondo vanno invece prescritte speciali calze elastiche.
Per l’IVC funzionale – causata da un deficit posturale o da un linfedema – oltre alla calza elastica e ai farmaci va prescritto un plantare emodinamico flebologico, che ha lo scopo di favorire la pompa muscolare.
Saluti
Dott.Francesco Arabia
Specialista in malattie cardiovascolari
Responsabile Sincope Unit Divisione di cardiologia AOPC Catanzaro
Dr. Francesco Arabia
Cardiologo
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