Extrasistole e tachicardia parossistica

Buongiorno gentili specialisti,
Sono una ragazza di ventitré anni e vi scrivo per illustrarvi il mio problema. Dall'età di undici anni circa soffro di una tachicardia parossistica, mai realmente accertata perché non mi veniva mai, diciamo,durante nessun controllo, perché nell'arco di un anno questa tachicardia mi verrà sì e no una ventina di volte, a voler esagerare. Per farvi capire meglio, solitamente dopo uno sforzo, durante la fase di recupero il mio cuore dal nulla comincia a battere fortissimo, arrivando anche a 180b/m, e si ferma spontaneamente dopo dieci secondi al massimo. Nella mia famiglia non vi sono casi di morte improvvisa (però il mio nonno ha avuto tre episodi di infarto e tutti i suoi fratelli sono morti per questo motivo), né mi sono mai sentita male o svenire durante questi episodi. Recentemente, ovvero da circa sei mesi, ho cominciato a soffrire anche di extrasistole, specialmente dopo avere mangiato. Ho fatto tutti gli esami del caso: ECG, ECG ergomassimale da sforzo, ecocardiodoppler e due Holter cardiaci delle 24h; il primo esame Holter l'ho fatto a marzo, il secondo l'ho rifatto a maggio perché ogni volta che mi coricavo dopo ogni pasto, mi sono accorta che quelle fastidiose extrasistole erano aumentate; ad ogni esame, comunque, la risposta è stata:"Sta benissimo, nessuna preoccupazione". Durante l'estate ho sofferto di extrasistole solo nel periodo che precedeva il ciclo; da settembre a dicembre sporadiche extrasistole, ma questo mese sono tornate e le avverto di continuo. Volevo quindi chiedervi, posso comunque stare tranquilla e vivere serenamente sapendo comunque che nel mio cuore convivono extrasistole e questa tachicardia parossistica, o è meglio che faccia altri controlli? Perché, ricordo, in tutti gli esami sopra citati la tachicardia non si è mai rivelata.
Concludo dicendo che non fumo né ho mai fumato, sono astemia, non bevo caffè, pratico poco sport e sono un soggetto ansioso, ma sto seguendo già un percorso di psicoterapia.
In attesa del vostro responso, vi saluto.
[#1]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.6k 3.7k
In realta' lei, quando ha eseguito un holter, non ha mai presentato disturbi.
Ci sono degli apparecchi che vengono dati al paziente anche per settimane e che vengono applicati dallo stesso paziente sul torace in caso di sintomi,.
Sarebbe importante documentare tali episodi aritmici per valutarne il tipo.
Ne parli con il suo cardiologo
Arrivederci

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

[#2]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
In realtà, dottor Cecchini, quando ho eseguito il secondo Holter mi sono state rilevate 2 extrasistoli sopraventricolari e 320 ventricolari, di cui una coppia.
Il commento del cardiologo fu:
Battiti prematuri atriali sporadici.
Battiti prematuri ventricolari frequenti, soprattutto nel periodo compreso tra le 12:00 e le 13:00. Monofocali, non precoci, una volta (ore 10:00) a coppia.
Non pause patologiche né alterazioni del tratto T.
Normale andamento circadiano della frequenza.
Tracciato eseguito con sostanza X-SCRIBE MORTARA RANGONI con visualizzazione contemporanea delle 12 derivazioni.

Inoltre, scrisse al mio medico:
Rapporto preciso tra digestione e presenza di battiti prematuri; consiglio di indagare per reflusso gastro-esofageo.

Quindi l'unica cosa non registrata sarebbe la strana tachicardia di cui ho episodi da quando sono bambina.
Ah, mi sono dimenticata di aggiungere che ho fatto anche le analisi della tiroide e pure quelli son risultati a posto.
[#3]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.6k 3.7k
Concordo con quel cardiologo. Può darsi che abbia un ernia jatale
Saluti
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