Miocardite o cardiomiopatia ipertrofica?
Salve; vi scrivo al fine di estinguere le mie paure su una possibile cardiomiopatia ipertrofica.
In data 17-09-2014 mi reco personalmente al PS della mia citta' a causa di tachicardia, dispnea e una stretta alla gola sopravvenute nel giro di pochi giorni. Fatte le analisi di routine, arrivo all'ecocardiogramma in cui presento un inspessimento del setto intraventricolare (17/18mm). Dall'emocromo viene fuori una troponina I sierica di valore 2,04, e dunque decidono di ricoverarmi. Mi iniettano dopo poco del cortisone con dell'antibiotico, poiche avevo gli eosinofili al 16% e sono un soggetto allergico che non tollera ibuprofene. Dopo due giorni di cortisone in compresse (medrol), a un nuovo ecocsrdiogramma, il setto risulta ridotto (14/15mm) e il resto nella norma; di qui la diagnosi sembra cambiare, in piu presentavo un versamento pericardico, per cui i medici hanno iniziato a parlare di miocardite. Il virus scatenante non e' stato trovato, ho fatto uso per anni e abitualmente di cannabinoidi (e solo quelli confermati dal tossicologico da me richiesto) , percio' e' stata definita come miocardite tossica, anche se altri due cardiologi al momento della moa domissione hanno parlato di miocardite idiopatica, poiche' la causa non sembra convincente. Esclusi fin dall inizio collegamenti di parentela con la cardiomiopatia ipertrofica, il 3 ottobre dovro' sottopormi a una risonanza, per appurare e verificare la diagnosi. Intanto mi tengono a bada il cuore con cardicor 1.25 al mattino, anche se la mia pressione e i miei battiti erano buoni anche prima e durante a riposo. La mia domanda ora e': ci sono ancora probabilita' che sia cardiomiopatia ipertrofica? L idea di avere qualcosa di irreversibile e congenito mi attanaglia. Se necessario allego i dati della cartella clinica. Dimenticavo di dire che sono donna ed ho 23 anni, senza alcun precedente di fastidi cardiaci se non un generale affaticamento nei giorni precedenti il ricovero. Cordiali saluti.
In data 17-09-2014 mi reco personalmente al PS della mia citta' a causa di tachicardia, dispnea e una stretta alla gola sopravvenute nel giro di pochi giorni. Fatte le analisi di routine, arrivo all'ecocardiogramma in cui presento un inspessimento del setto intraventricolare (17/18mm). Dall'emocromo viene fuori una troponina I sierica di valore 2,04, e dunque decidono di ricoverarmi. Mi iniettano dopo poco del cortisone con dell'antibiotico, poiche avevo gli eosinofili al 16% e sono un soggetto allergico che non tollera ibuprofene. Dopo due giorni di cortisone in compresse (medrol), a un nuovo ecocsrdiogramma, il setto risulta ridotto (14/15mm) e il resto nella norma; di qui la diagnosi sembra cambiare, in piu presentavo un versamento pericardico, per cui i medici hanno iniziato a parlare di miocardite. Il virus scatenante non e' stato trovato, ho fatto uso per anni e abitualmente di cannabinoidi (e solo quelli confermati dal tossicologico da me richiesto) , percio' e' stata definita come miocardite tossica, anche se altri due cardiologi al momento della moa domissione hanno parlato di miocardite idiopatica, poiche' la causa non sembra convincente. Esclusi fin dall inizio collegamenti di parentela con la cardiomiopatia ipertrofica, il 3 ottobre dovro' sottopormi a una risonanza, per appurare e verificare la diagnosi. Intanto mi tengono a bada il cuore con cardicor 1.25 al mattino, anche se la mia pressione e i miei battiti erano buoni anche prima e durante a riposo. La mia domanda ora e': ci sono ancora probabilita' che sia cardiomiopatia ipertrofica? L idea di avere qualcosa di irreversibile e congenito mi attanaglia. Se necessario allego i dati della cartella clinica. Dimenticavo di dire che sono donna ed ho 23 anni, senza alcun precedente di fastidi cardiaci se non un generale affaticamento nei giorni precedenti il ricovero. Cordiali saluti.
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la diagnosi di cardiopatia ipertrofica la escluderei il setto non si gonfia e sgonfia a seconda del momento. E' importante invece chiarire la diagnosi di miocardite e in questo sarà' dirimente la risonanza magnetica anche se la diagnosi definitiva che può' poi portare ad una cura e solo la biopsia endomiocaridica. Considerando anche la presenza di versamento pericardio mi sembra la diagnosi più' ragionevole. Esegua quindi la RNM e successivamente si rechi in un centro dove possono farle la biopsia. Se ben curata la miocardite usualmente non lascia residui
saluti
saluti
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Utente
Buongiorno. Ieri ho eseguito la risonanza magnetica cardiaca, ma i risultati mi verranno comunicati a giorni, e la cosa non fa altro che aumentare il mio stato ansioso. Avrei altre domande da porle. Quante probabilità ci sono che sto avendo a che fare con una cardiomiopatia dilatativa? Dovrò assumere per sempre il cardicor 1.25? A 23 anni è difficile accettare una condizione come la mia. So che dovrei attendere i risultati della rmn, ma mi piacerebbe sapere lei cosa ne pensa a riguardo. Grazie...
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3k visite dal 28/09/2014.
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