Pericardite idiopatica recidivante

Buonasera Dottore,

Da circa 10 anni mi si presentano in seguito a sfreddature o colpi di freddo durante attività sportiva delle febbri ricorrenti (>38°C) con un intenso dolore al battito cardiaco individuabile dietro la schiena, dolore alla cervicale e spalla sinistra.
Tali sintomi negli ultimi due anni sono stati sempre più frequenti e di solito passavano dopo 2/3 giorni di febbre prendendo qualche pasticca di Aulin.
Nell'Aprile 2005 durante un'attacco febbrile particolarmenete acuto e intenso da un'ecocardiogramma mi evidenziano un lieve moderato versamento pericardico, con segni di organizzazione-strie bianche-a livello della parete posteroinferiore.
Il cardiologo curante mi prescrive una terapia con cortisone da 30mg a scalare in 4 settimane. Alla fine della terapia il versamento è estinto del tutto, ma dopo 6 giorni ho di nuovo un attacco acuto e sono costretto al ricovero in ospedale per un versamento pleurico sinistro.
Dopo 7 giorni di cura con cortisone mi dimettono con la seguente diagnosi di uscita: PERICARDITE IDIOPATICA FEBBRILE RECIDIVANTE.
Durante il ricovero mi effettuano i seguenti esami:
1. VES in entrata del ricovero
1°ora 73
2°ora 109
I.K. 63
Dopo 7 gorni i valori rientrano nella norma
2. PCR in entrata del ricovero 27.60 mg/dl
Dopo 7 gorni il valore scende ad 1,34
3. Fibrinogemia in entrata del ricovero 1048 mg/dl
Dopo 7 gorni il valore rientra nella norma
4. Anticorpi anti muscolo striato: ASSENTI
5. MICOPLASMA PNEUMONIAE: ASSENTE
6. RICKETTSIA CONORI e MOOSER: ASSENTI
7. LEGIONELLA PNEUMONIAE IgT
IgT Totali Presenti: 1:16
8. CHLAMYDIA PNEUMONIAE IFI
IgG Presenti: 1:32
IgM Presenti: Assente
9. Anticorpi Anti Nucleo: Assenti
10. Anticorpi Nucleari Estraibili: Assenti
11. Anticorpi Anti Granulocoti Neutrofili: Assenti
12. Beta-2-Microglobulina 1331 mg/dl (nella norma)
13. Reazione di WAALER ROOSE: Negativa
14. Cosackie Virus da B1 a B6: Immune
15. Citomegalovirus: Immune
16. CHLAMYDIA TRACHOMATIS: ASSENTE
17. CHLAMYDIA PSITTACI: ASSENTE
18. Fattore reumatoide: nella norma
19. Titolo o-antistreptolisinico: nella norma
20. Esame citologico del liquido pleurico: Cellule mesoteliali attivate e presenza di macrofagi.Emazie.


Mi prescrivono una terapia con deltacortene (da 25 mg a scalare in un mese) e Flectadol 500 mg tre volte al giorno. Ho avuto altre 3 recidive ogni qual volta raggiungevo i 10 mg di deltacortene (l'elettrocardiogramma e gli indici di flogosi erano nella norma prima di ogni recidiva). Dopo ogni recidiva ritornavo a 30 mg di deltacortene e riprovavo a scalare in un mese.

Da Settembre 2005 sono in cura da un'altro cardiologo che mi ha prescritto una cura con colchicina (1 mg al giorno), deltacortene (25 mg a scalare in due mesi), Cemirit (400 mg tre volte al giorno). Ma quando sono arrivato alla soglia dei 10 mg di deltacortene ho avuto l'ennesima recidiva con febbre a 38°C, dolore al battito cardiaco etc. Il cardiologo questa volta mi ha SUGGERITO di non aumentare il deltacortene e provare a combattere la recidiva con Nimesulide.
In questo momento (da circa 1 mese) sto cercando di rimanere al livello di 12 mg di deltacortene con Nimesulide 2-3 volte al di e Colchicina 1mg al di, ma ho frequenti ricorrenze.
Come vede dottore non riesco a trovare nel mio caso la cura giusta (o la diagnosi giusta??). Crede sia opportuno dottore effettuare altri accertamenti?
In più dottore vorrei capire qualcosa di più su questa malattia e sull'effetto del cortisone.
Lavoro all'Università e ho avuto l'opportunità di leggere qualcosa in merito. Da più parti sembra confermata l'ipotesi che l'uso di antiinfiammatori steroidei portano ad una scomparsa rapida dei sintomi, ma tendono a produrre recidive e a dare assuefazione (ed è proprio il mio caso).
Ogni qual volta diminuisco anche di 2 mg il deltacortene avverto dopo 6 giorni un sintomo clinico. La Nimesulide sembra che riesca a proteggermi da questi sintomi, anche se non diminuisce la probabilità di avere recidive. Che ne pensa dottore? è giusto diminuire ugualmente, anche poco dopo una recidiva, il deltacortene ?
Altri cardiologi, anche se in accordo con la scarsa efficacia e utilità del cortisone in avvio della terapia, non sembrano daccordo con la sostituzione rapida dello stesso con la colchicina in prossimità di una recidiva (per recidiva intendo la conferma di una infiammazione tramite un elettrocardiogramma senza la presenza di versamento pericardico. Inoltre l'Indometacina come FANS può essere più utile della Nimesulide?

Considero lunga e prolissa la mia email e me ne scuso, ma sto attraversando un periodo molto duro e ho bisogno di intraprendere CON FIDUCIA la terapia giusta e conoscere con certezza la mia diagnosi clinica.

In attesa di un suo riscontro,
le porgo i più cordiali saluti per il tempo concessomi.
[#1]
Dr. Guglielmo Mario Actis Dato Cardiochirurgo, Cardiologo, Chirurgo toracico 555 19
gentile signore,
farei una valutazione specialistica reumatologica per escludere patologie sistemiche.
In caso di impossibilità di controllare farmacologicamente la pericardite recidivante una possibile alternativa è la pericardiectomia chirurgica.

cordiali saluti

Dr GM Actis Dato
cardiochirurgia Torino

GM Actis Dato
Cardiochirurgo
Ospedale Mauriziano
Umberto I di Torino

[#2]
Dr. Ugo Miraglia Cardiologo 1.1k 25
L'ipotesi reumatica in questi casi è verosimile, anche se deve essere confermata da dati di laboratorio.
Anche io approfondirei questo aspetto.
Saluti, Ugo

Dott. Ugo Miraglia