Terza miopericardite
Buongiorno a tutti,
vorrei condividere con voi la mia esperienza alla ricerca di pareri e consigli
Ho 41 anni
Nel 1999 sono stato ricoverato x la prima volta per pericardite da Mycoplasma pneumoniae a seguito di un episodio influenzale, trattamento con Cemerit, dimissioni dopo 10 gg di ricovero. Nessun versamento pericardico. Sono arrivato al pronto soccorso con il classico dolore da pericardite
Nel 2009 sono stato ricoverato per la seconda volta per una miopericadite di origine idiomatica, trattamento con indocetamina, dimissioni dopo 7 giorni di ricovero. Nessun versamento pericardico, alterazione degli enzimi del miocardio. Anche questa volta sono arrivato al pronto soccorso con il classico dolore da pericardite e l'infezione è subentrata dopo un episodio influenzale
Oggi, 2014, sono stato dimesso dopo il terzo episodio di miopericardite, al momento anche questa di origine idiopatica (sono in attesa degli esiti degli esami sulle autoimmunità), trattamento con iboprufene + colchicina. lieve alterazione degli enzimi del miocardio, la risonanza ha evidenziato un lieve e circoscritto edema con associato "LGE suepicardico a pattern non ischemico omosede". Questa volta sono arrivato al pronto soccorso con una fibrillazione atriale, prima che il classico dolore comparisse (si è fatto vivo il primo giorno di ricovero quando ormai la terapia era già inviata, ed l secondo era già scomparso). Come al solito l'infezione a subentrata a seguito di una ricaduta influenzale
Ora sono semplicemente ... TERRORIZZATO :(
Già dopo il secondo episodio ho attraversato un periodo nerissimo: ero in costante ascolto del mio cuore, non ricordo quante sono state le corse al pronto soccorso x falsi allarmi. Palpitazioni, extrasistole, cardiopalmo erano diventate praticamente costanti, tanto che mi ero convinto di avere un serio problem cardiaco nonostante tutti i controlli negativi. Alla fine ne sono uscito grazie all'aiuto di una brava psichiatra e innumerevoli boccette di Lexotan :(
Ora ho il timore di ricadere in quell'inferno, di come reagirò al prossimo mal di gola, o alla prox extrasistole e tachicardia da ansia. Fino a che ero in ospedale mi sentivo "al sicuro" ma già a poche ore dalle dimissioni sento paure ed insicurezze crescere :( Fino ad ora mi è andata bene e le mie miopericarditi si sono risolte senza lasciare alcune segno, ma ho il terrore che possa ripetessi e che la prossima volta possa non essere così fortunato
Possibile che non ci sia nulla da fare sul fronte della prevenzione e che non debba far altro che affidarmi alla buona sorte?!?!
Riepilogo quindi in miei quesiti:
- non esiste nessun modo per verificare le cause alla base di questi episodi ricorrenti?
- non posso far nulla per evitare che una semplice influenza degeneri in una miopericardite? come affrontare le prox influenza?
- viste che in certe situazioni il mio sistema immunitario sembra andare in tilt, ha senso farmi vedere da un immunologo?
Grazie mille
vorrei condividere con voi la mia esperienza alla ricerca di pareri e consigli
Ho 41 anni
Nel 1999 sono stato ricoverato x la prima volta per pericardite da Mycoplasma pneumoniae a seguito di un episodio influenzale, trattamento con Cemerit, dimissioni dopo 10 gg di ricovero. Nessun versamento pericardico. Sono arrivato al pronto soccorso con il classico dolore da pericardite
Nel 2009 sono stato ricoverato per la seconda volta per una miopericadite di origine idiomatica, trattamento con indocetamina, dimissioni dopo 7 giorni di ricovero. Nessun versamento pericardico, alterazione degli enzimi del miocardio. Anche questa volta sono arrivato al pronto soccorso con il classico dolore da pericardite e l'infezione è subentrata dopo un episodio influenzale
Oggi, 2014, sono stato dimesso dopo il terzo episodio di miopericardite, al momento anche questa di origine idiopatica (sono in attesa degli esiti degli esami sulle autoimmunità), trattamento con iboprufene + colchicina. lieve alterazione degli enzimi del miocardio, la risonanza ha evidenziato un lieve e circoscritto edema con associato "LGE suepicardico a pattern non ischemico omosede". Questa volta sono arrivato al pronto soccorso con una fibrillazione atriale, prima che il classico dolore comparisse (si è fatto vivo il primo giorno di ricovero quando ormai la terapia era già inviata, ed l secondo era già scomparso). Come al solito l'infezione a subentrata a seguito di una ricaduta influenzale
Ora sono semplicemente ... TERRORIZZATO :(
Già dopo il secondo episodio ho attraversato un periodo nerissimo: ero in costante ascolto del mio cuore, non ricordo quante sono state le corse al pronto soccorso x falsi allarmi. Palpitazioni, extrasistole, cardiopalmo erano diventate praticamente costanti, tanto che mi ero convinto di avere un serio problem cardiaco nonostante tutti i controlli negativi. Alla fine ne sono uscito grazie all'aiuto di una brava psichiatra e innumerevoli boccette di Lexotan :(
Ora ho il timore di ricadere in quell'inferno, di come reagirò al prossimo mal di gola, o alla prox extrasistole e tachicardia da ansia. Fino a che ero in ospedale mi sentivo "al sicuro" ma già a poche ore dalle dimissioni sento paure ed insicurezze crescere :( Fino ad ora mi è andata bene e le mie miopericarditi si sono risolte senza lasciare alcune segno, ma ho il terrore che possa ripetessi e che la prossima volta possa non essere così fortunato
Possibile che non ci sia nulla da fare sul fronte della prevenzione e che non debba far altro che affidarmi alla buona sorte?!?!
Riepilogo quindi in miei quesiti:
- non esiste nessun modo per verificare le cause alla base di questi episodi ricorrenti?
- non posso far nulla per evitare che una semplice influenza degeneri in una miopericardite? come affrontare le prox influenza?
- viste che in certe situazioni il mio sistema immunitario sembra andare in tilt, ha senso farmi vedere da un immunologo?
Grazie mille
[#1]
L'unica cosa che può fare è curare bene gli episodi influenzali, soprattutto con riposo assoluto e per un tempo sufficientemente lungo...ciononostante le pericarditi come la sua sono tendenzialmente recidivanti....Credo che comuqnue lei continui ad aver bisogno di un aiuto psicologico.
Saluti cordiali
Saluti cordiali
Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica
[#2]
Utente
Grazie per la risposta dottor Rillo
Ma quello che mi preoccupa è il "tendenzialmente recidivanti":
- innanzitutto un chiarimento sul termine "recidiva": non si parla di recidive per episodi tra cui intercorre un intervallo inferiore a 18 mesi? nel mio caso non si tratta di episodi tra loro indipendenti?
- recidive o ricadute che siano posso sperare che in episodi futuri il decorso sia simile a quello degli episodi precedenti (finora comunque i sintomi sono stati limitati e non ho mai avuti versamenti) o c'è il rischio che a lungo termine la situazione possa deteriorarsi evolvendo in cardiopatie croniche?
- eventuali situazioni di stress emotivo possono favorire l'evoluzione di un episodio influenzale in miopericardite?
Grazie ancora
Ma quello che mi preoccupa è il "tendenzialmente recidivanti":
- innanzitutto un chiarimento sul termine "recidiva": non si parla di recidive per episodi tra cui intercorre un intervallo inferiore a 18 mesi? nel mio caso non si tratta di episodi tra loro indipendenti?
- recidive o ricadute che siano posso sperare che in episodi futuri il decorso sia simile a quello degli episodi precedenti (finora comunque i sintomi sono stati limitati e non ho mai avuti versamenti) o c'è il rischio che a lungo termine la situazione possa deteriorarsi evolvendo in cardiopatie croniche?
- eventuali situazioni di stress emotivo possono favorire l'evoluzione di un episodio influenzale in miopericardite?
Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2k visite dal 22/07/2014.
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