Soffio dopo dolori articolari

Gentilissimi medici,
grazie innanzitutto per il servizio che offrite.
Sono una ragazza di 20 anni e fin da bambina soffro di un soffio al cuore dovuto all'ispessimento della valvola mitrale. La situazione è rimasta stabile fino a 18 anni quando l'ultimo ecocardiogramma che ho fatto non ha riscontrato nulla. Il medico mi ha detto che evidentemente con lo sviluppo era passato, e non è stato il solo a confermarlo: due medici di medicina sportiva mi hanno firmato il certificato senza problemi dicendo che il soffio si era risolto definitivamente.

Quest'anno ad aprile ho un episodio di tonsillite con placche. Prendo l'antibiotico KLACID per 7 giorni, due volte al giorno. Dopo un mesetto e mezzo mi viene un febbrone a 39/40 per un giorno solo, seguito da due settimane di dolori intensi a tutte le articolazioni contemporaneamente, senza gonfiore o rossore. Faccio gli esami del sangue per il fattore reumatoide,VES e ricerca anticorpi dello streptococco: tutto nella norma. Il mio medico mi dice che non può essere l'esito di un'infezione da streptococco e si rifiuta di farmi eseguire un tampone faringeo.

A circa un mese di distanza da questo episodio, vado a donare il sangue e la dottoressa che mi visita prima della donazione mi dice che c'è qualcosa che non va, sono tachicardica e sente un soffio. Vado il giorno stesso dal mio medico il quale conferma: "sento un rumore strano e sei tachicardica". La tachicardia potrebbe essere legata al fatto che sono molto ansiosa. Ma il "rumore strano"? Mi dice "allora poteva essere febbre reumatica quella che hai fatto il mese scorso..."

Sono avvilita. Dovrò fare degli accertamenti dal cardiologo ma i tempi di attesa sono lunghi...vorrei chiedervi, nel frattempo, se a vostro parere potrebbe davvero essere un esito di infezione da streptococco, nonostante abbia fatto una copertura antibiotica e nonostante gli esiti dell'esame del sangue fossero negativi. Se così fosse quanto potrebbe essere pericoloso? Potrebbe invece essere che in questi due anni il mio problema non sia mai andato a posto, essendo una cosa congenita (siccome anche mia sorella ne ha sempre sofferto?)...grazie per qualsiasi risposta, buona giornata!
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 279
La presenza di un soffio non esprime matematicamente la presenza di un'alterazione valvolare. Ne è dimostrazione il fatto che l'ECO con il tempo si è normalizzato e il suo soffio precedente poteva esser definito innocente. Ora dato il nuovo riscontro (che potrebbe essere comunque funzionale e legato ai battiti alti) non si fasci la testa prima di essersela rotta. Rifaccia l'ECO e se risulterà negativo si tranquillizzi definitivamente.
Cordialità

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

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Utente
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La ringrazio vivamente per la veloce risposta!buona giornata!