Sospetto infarto a 20 anni?
Gent. medici,
Ho più che mai bisogno di un vostro parere. Sono una giovane ragazza di 20 anni, priva di particolari problemi di salute, eccetto un'ipercolesterolemia congenita che tuttavia mantengo sotto controllo periodicamente con le analisi del sangue e non mi ha mai dato problemi. L'anno scorso, per via di un certificato medico sportivo, ho eseguito degli esami cardiaci (test da sforzo, holter...) e tutto è risultato essere nella norma. Anticipo questo come preliminare a quanto sto per raccontare; ieri notte infatti mi è capitata un'esperienza terribile. A volte la sera mi capita di fumare della marijuana: non ricerco lo sballo, ma solo il rilassamento, e nulla di quanto sto per raccontare mi era mai successo... A dire la verità non credevo neanche che fosse possibile. Ieri sera, dopo un'intensa giornata di studio, mi sentivo veramente stanca, così verso mezzanotte mi sono accesa una canna. Mi sono sentita da subito leggermente più "fuori" del solito, ma stavo bene e non mi sono preoccupata. Dopo circa una ventina di minuti, ho iniziato a sentire una forte tachicardia... Da qui è iniziato il calvario. NON avevo nausea, dolore al petto, alle braccia o formicolii; ma il cuore continuava a battere come impazzito, anche se la mia mente era calma e cosciente. Ero ormai praticamente certa di stare per morire, mi chiedevo quanto a lungo il mio cuore avrebbe potuto reggere quel ritmo, ho visto tutta la mia vita passarmi davanti. E' stato tremendo. La cosa che mi ha consolato è stato il fatto che sono riuscita a chiedere aiuto ad un mio amico che abita vicino a me, e non ho avuto problemi a parlare con lui, anche in un'altra lingua. Come a dire, ero perfettamente cosciente, ma il mio cuore batteva fortissimo, indipendentemente dalla mia volontà.
Ora, sapevo che la marijuana potesse causare tachicardie, ma non pensavo di questa entità. Il mio amico mi ha calmata, mi ha dato dell'acqua e insieme abbiamo contato periodicamente le pulsazioni al minuto, le quali nel giro di 2-3 ore sono andate migliorando. Dopo di che ho avuto la cosiddetta fame chimica e poi sono andata a dormire.
Stamattina mi sento molto stanca, anche perchè non ho avuto le ore di sonno appropriate, ma relativamente bene. Mi capita solo di sentire una sensazione d'ansia se ripenso a quanto successo, ma le pulsazioni sono a 60. Inoltre presento un modesto mal di testa.
Dopo quest'esperienza, ho deciso che non fumerò mai più. Non pensavo che la cannabis potesse generare certi effetti, non mi interessa provare sensazioni così forti se il rischio che corro è di sentirmi di nuovo in questo modo. Pensate che abbia avuto un principio di infarto, o shock cardiaco? E' normale non riuscire a smaltire l'ansia (solo psicologica) anche se sono già passate 8 ore? Credo di non essermi mai presa uno spavento più grande in tutta la mia vita. Ritenete opportuno che io mi faccia vedere da un medico?
Fatemi avere delle risposte per favore. Vi ringrazio anticipatamente.
Ho più che mai bisogno di un vostro parere. Sono una giovane ragazza di 20 anni, priva di particolari problemi di salute, eccetto un'ipercolesterolemia congenita che tuttavia mantengo sotto controllo periodicamente con le analisi del sangue e non mi ha mai dato problemi. L'anno scorso, per via di un certificato medico sportivo, ho eseguito degli esami cardiaci (test da sforzo, holter...) e tutto è risultato essere nella norma. Anticipo questo come preliminare a quanto sto per raccontare; ieri notte infatti mi è capitata un'esperienza terribile. A volte la sera mi capita di fumare della marijuana: non ricerco lo sballo, ma solo il rilassamento, e nulla di quanto sto per raccontare mi era mai successo... A dire la verità non credevo neanche che fosse possibile. Ieri sera, dopo un'intensa giornata di studio, mi sentivo veramente stanca, così verso mezzanotte mi sono accesa una canna. Mi sono sentita da subito leggermente più "fuori" del solito, ma stavo bene e non mi sono preoccupata. Dopo circa una ventina di minuti, ho iniziato a sentire una forte tachicardia... Da qui è iniziato il calvario. NON avevo nausea, dolore al petto, alle braccia o formicolii; ma il cuore continuava a battere come impazzito, anche se la mia mente era calma e cosciente. Ero ormai praticamente certa di stare per morire, mi chiedevo quanto a lungo il mio cuore avrebbe potuto reggere quel ritmo, ho visto tutta la mia vita passarmi davanti. E' stato tremendo. La cosa che mi ha consolato è stato il fatto che sono riuscita a chiedere aiuto ad un mio amico che abita vicino a me, e non ho avuto problemi a parlare con lui, anche in un'altra lingua. Come a dire, ero perfettamente cosciente, ma il mio cuore batteva fortissimo, indipendentemente dalla mia volontà.
Ora, sapevo che la marijuana potesse causare tachicardie, ma non pensavo di questa entità. Il mio amico mi ha calmata, mi ha dato dell'acqua e insieme abbiamo contato periodicamente le pulsazioni al minuto, le quali nel giro di 2-3 ore sono andate migliorando. Dopo di che ho avuto la cosiddetta fame chimica e poi sono andata a dormire.
Stamattina mi sento molto stanca, anche perchè non ho avuto le ore di sonno appropriate, ma relativamente bene. Mi capita solo di sentire una sensazione d'ansia se ripenso a quanto successo, ma le pulsazioni sono a 60. Inoltre presento un modesto mal di testa.
Dopo quest'esperienza, ho deciso che non fumerò mai più. Non pensavo che la cannabis potesse generare certi effetti, non mi interessa provare sensazioni così forti se il rischio che corro è di sentirmi di nuovo in questo modo. Pensate che abbia avuto un principio di infarto, o shock cardiaco? E' normale non riuscire a smaltire l'ansia (solo psicologica) anche se sono già passate 8 ore? Credo di non essermi mai presa uno spavento più grande in tutta la mia vita. Ritenete opportuno che io mi faccia vedere da un medico?
Fatemi avere delle risposte per favore. Vi ringrazio anticipatamente.
[#1]
Gli effetti che lei descrive sono tipiche della droga che ha assunto.
Al di la dell eventi acuto il problema è che tale sostanza danneggia irremidiabilmente le cellule cerebrali.
A parte il fatto che chi gliela fornisce è passibile di arresto immediato , chi la usa deve essere cosciente di questo.
È vero che recentemente tali sostanze vengono impiegate in medicina, ma le faccio presente che tale uso è per pazienti terminali, per lenire i dolori tumorali , e quindi in questi casi che il cervello venga danneggiato è sicuramente insignificante
Arrivederci
Al di la dell eventi acuto il problema è che tale sostanza danneggia irremidiabilmente le cellule cerebrali.
A parte il fatto che chi gliela fornisce è passibile di arresto immediato , chi la usa deve essere cosciente di questo.
È vero che recentemente tali sostanze vengono impiegate in medicina, ma le faccio presente che tale uso è per pazienti terminali, per lenire i dolori tumorali , e quindi in questi casi che il cervello venga danneggiato è sicuramente insignificante
Arrivederci
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.9k visite dal 14/05/2014.
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