Familiarità all'IMA

Gentili Dottori,
mio marito all’età di 50 anni (nessun fattore di rischio evidente) ha avuto un IMA con arresto cardiaco, per fortuna risolto positivamente, cui sono seguiti due successivi interventi di angioplastica.
Circa quarant’anni fa suo padre morì d’infarto (morte improvvisa) all’età di 36 anni, ed entrambi i suoi nonni paterni ebbero seri problemi cardiovascolari che li condussero alla morte prima dei sessant’anni.
Il fattore di predisposizione familiare, che mi pare evidente, mi fa molto preoccupare per i nostri due figli, un ragazzo di 22 anni e una ragazza di 20. Non fumatori, seguono da sempre un’alimentazione non rigorosamente controllata ma sana e variata, e – pur non essendo sportivi – cercano di svolgere un po’ di attività fisica moderata ma costante. Ciò malgrado, il figlio maschio – che dai 18 anni ha cominciato a manifestare, su una corporatura robusta, tendenza ad ingrassare (attualmente pesa 79 kg per 175 di statura, ma ha toccato in passato gli 86 kg) - presenta valori alti di colesterolo e trigliceridi, che hanno raggiunto un picco rispettivamente di 259 (HDL: 46; indice MCV 5,6) e di 360. Dopo un paio di mesi di dieta abbastanza rigorosa e una cura di danacol il colesterolo è ora sceso a 193 (HDL: 49; LDL 116) e i trigliceridi a 165. La figlia, che non ha invece problemi di grassi nel sangue (HDL: 88; LDL 83; trigliceridi: 143) ed è di struttura molto esile (peso: 47 kg; h: 163), prende però la pillola, e so che anche questo aspetto potrebbe costituire un fattore di rischio. Mi chiedo se è opportuno che il figlio continui la cura di Danacol, unita ovviamente a stili di vita quanto più possibile sani; se è opportuno che la ragazza smetta di prendere la pillola. Mi chiedo però soprattutto se in presenza di una tale predisposizione familiare alle malattie cardiovascolari non potremmo fare qualcosa di più: se sia possibile e necessario sottoporli sin d’ora a monitoraggi cardiologici, o fare esami specifici, o insomma mettere in atto misure che possano monitorare costantemente le loro condizioni di salute e allontanare la possibilità che la pesante catena familiare possa proseguire.
Grazie in anticipo per l’attenzione
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 279
Danacol ?????.....ma di cosa stà parlando ??????? Il Danacol è solo una grande presa in giro, non rappresenta assolutamente alcun principio attivo e non è riconosciuto dalla medicina uffciale. Se i suoi figli abbiano o meno bisogno di una terapia adeguata per i problemi che solleva deve deciderlo un cardiologo al quale le consiglio di affidarsi.
Cordialmente

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

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