Sindrome WPW, ansia, depressione, stress
Salve,
scrivo per mia madre, ha 48 anni, attraversa un periodo abbastanza delicato, e avrei bisogno di consigli che ci possano meglio indirizzare per i prossimi passi.
Nel Dicembre 2010 mia madre effettua una visita cardiologica la cui diagnosi è stata: Cardiopatia ipertensiva in discreto compenso emodinamico. Sindrome di Wolff-Parkinson-White paucisintomatica. P.A.: 210/120 mmHg
Utile: esame Holter ecg
Valutare opportunità di ablazione a radiofrequenza della via accessoria atrio-ventricolare.
Terapia consgliata: Triatec 10 mg cp 1/die, Norvasc 10 mg cp 1/die, Capoten 25 mg 1/2 cp sublinguale se P.A > 170/100 mmHg
Nel Gennaio 2011 effettua altra visita presso un altro specialista. Diagnosi: Ipertensione arteriosa in trattamento. WPW. Asintomatica per angor e dispnea. Stato ansioso. Paplitazioni dndd. Esame obiettivo: Toni normali. Soffio sistolico 2/6 al meso. P.A. 150/85mm Hg ECG Ritmo sinusale Fc 79 b/min. Pr corto da WPW
ECOCARDIOGRAMMA CD: VS normocinetico (FE 60%), non dilatato, non ipertrofico - Assenza di anomalie degli elementi valvolari - Rigurgito mitralico insignificante - Atrio sinistro non dilatato. Aorta ascendente nella norma. - Sezioni destre nella norma - Assenza di patologia pericardica.
CONCLUSIONI: Discreto compenso cardiocircolatorio. Continui: Triatec 10 1cp, Norvasc 10 1cp, Aggiunga Ansiolin gcc 8 al mattino e 10 la sera. Dieta ipocalorica, da valutare SEF ed eventuale ablazione. Esegua Ecg dinamico sc. Holter per 24 ore.
L'esame HOLTER effettuato il 20/01/2011 riporta: Ritmo sinusale con frequenza media di 91 bpm (range 52-121) interrotto da rari battiti prematuri ventricolari (1/hr) monomorfi ed isolati. Assenza di modifiche del tratto S-T e dell'onda T.
Assenza di alterazioni della formazione dell'impulso sinusale e della conduzione atrio-ventricolare. Ritardo della conduzione intra-verticolare.
Da allora mia madre non ha effettuato nessun altro controllo e non si è sottoposta all'ablazione. In questi 3 anni, come negli anni addietro, ha avuti saltuari crisi con battito accelerato e incontrollato, ansia, svenimenti, che si manifestavano nelle fasi di stress o di tensioni (litigi familiari, problemi coniugali etc.) ed ho ragione di credere che abbia abusato, fino a diventarne dipendente, del farmaco Ansiolin. Non la basimo, la vita le procura molte sofferenze e nei momenti di ansia è, secondo lei, la panacea che la riporta alla calma.
Una settimana fa effettua visita neurologica presso l'AO Federico II di Napoli, il referto dice: Sindrome ansiosa - depressiva - ipertensione arteriosa. Terapia: Cipralex 10 mg 1/2 cp ore 20 - Dropaxin gocce 4 gcc ore 9 - Relami cp 1 dopo colazione. Controllo tra 2 mesi.
Ieri, dopo un solo giorno di terapia, ha avuto un attacco, battito cardiaco accelerato, debolezza, nausea, ma senza che vi fosse un'apparente causa scatenante (litigio, discussione, tensione).
Portata al P.S viene consigliata vis. card. aritmologica per ablazione WPW.
Può esserci stata un'interazione tra farmaci?
Grazie
scrivo per mia madre, ha 48 anni, attraversa un periodo abbastanza delicato, e avrei bisogno di consigli che ci possano meglio indirizzare per i prossimi passi.
Nel Dicembre 2010 mia madre effettua una visita cardiologica la cui diagnosi è stata: Cardiopatia ipertensiva in discreto compenso emodinamico. Sindrome di Wolff-Parkinson-White paucisintomatica. P.A.: 210/120 mmHg
Utile: esame Holter ecg
Valutare opportunità di ablazione a radiofrequenza della via accessoria atrio-ventricolare.
Terapia consgliata: Triatec 10 mg cp 1/die, Norvasc 10 mg cp 1/die, Capoten 25 mg 1/2 cp sublinguale se P.A > 170/100 mmHg
Nel Gennaio 2011 effettua altra visita presso un altro specialista. Diagnosi: Ipertensione arteriosa in trattamento. WPW. Asintomatica per angor e dispnea. Stato ansioso. Paplitazioni dndd. Esame obiettivo: Toni normali. Soffio sistolico 2/6 al meso. P.A. 150/85mm Hg ECG Ritmo sinusale Fc 79 b/min. Pr corto da WPW
ECOCARDIOGRAMMA CD: VS normocinetico (FE 60%), non dilatato, non ipertrofico - Assenza di anomalie degli elementi valvolari - Rigurgito mitralico insignificante - Atrio sinistro non dilatato. Aorta ascendente nella norma. - Sezioni destre nella norma - Assenza di patologia pericardica.
CONCLUSIONI: Discreto compenso cardiocircolatorio. Continui: Triatec 10 1cp, Norvasc 10 1cp, Aggiunga Ansiolin gcc 8 al mattino e 10 la sera. Dieta ipocalorica, da valutare SEF ed eventuale ablazione. Esegua Ecg dinamico sc. Holter per 24 ore.
L'esame HOLTER effettuato il 20/01/2011 riporta: Ritmo sinusale con frequenza media di 91 bpm (range 52-121) interrotto da rari battiti prematuri ventricolari (1/hr) monomorfi ed isolati. Assenza di modifiche del tratto S-T e dell'onda T.
Assenza di alterazioni della formazione dell'impulso sinusale e della conduzione atrio-ventricolare. Ritardo della conduzione intra-verticolare.
Da allora mia madre non ha effettuato nessun altro controllo e non si è sottoposta all'ablazione. In questi 3 anni, come negli anni addietro, ha avuti saltuari crisi con battito accelerato e incontrollato, ansia, svenimenti, che si manifestavano nelle fasi di stress o di tensioni (litigi familiari, problemi coniugali etc.) ed ho ragione di credere che abbia abusato, fino a diventarne dipendente, del farmaco Ansiolin. Non la basimo, la vita le procura molte sofferenze e nei momenti di ansia è, secondo lei, la panacea che la riporta alla calma.
Una settimana fa effettua visita neurologica presso l'AO Federico II di Napoli, il referto dice: Sindrome ansiosa - depressiva - ipertensione arteriosa. Terapia: Cipralex 10 mg 1/2 cp ore 20 - Dropaxin gocce 4 gcc ore 9 - Relami cp 1 dopo colazione. Controllo tra 2 mesi.
Ieri, dopo un solo giorno di terapia, ha avuto un attacco, battito cardiaco accelerato, debolezza, nausea, ma senza che vi fosse un'apparente causa scatenante (litigio, discussione, tensione).
Portata al P.S viene consigliata vis. card. aritmologica per ablazione WPW.
Può esserci stata un'interazione tra farmaci?
Grazie
[#1]
Gentile utente
sua madre, al di là della depressione, potrebbe essere a rischio di aritmie pericolose per la vita a causa del WPW e dei sintomi che lei riporta..... ed è assolutamente irrazionale continuare a correre dei rischi potenziali quando è possibile guarire completamente dal problema se l'ablazione viene effettuata da operatori esperti....Oramai la tecnica è consolidata da anni di procedure che eseguiamo in assoluta sicurezza e quindi il mio consiglio è di affidarsi ad un aritmologo all'altezza della situazione che sicuramente sarà in grado di risolvere il problema del WPW. Per l'ansia non è detto che venga eliminata eliminando le aritmie, ma è possibile....
Cordialmente
sua madre, al di là della depressione, potrebbe essere a rischio di aritmie pericolose per la vita a causa del WPW e dei sintomi che lei riporta..... ed è assolutamente irrazionale continuare a correre dei rischi potenziali quando è possibile guarire completamente dal problema se l'ablazione viene effettuata da operatori esperti....Oramai la tecnica è consolidata da anni di procedure che eseguiamo in assoluta sicurezza e quindi il mio consiglio è di affidarsi ad un aritmologo all'altezza della situazione che sicuramente sarà in grado di risolvere il problema del WPW. Per l'ansia non è detto che venga eliminata eliminando le aritmie, ma è possibile....
Cordialmente
Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica
[#2]
Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio per aver risposto, lei ha ragione e molto probabilmente è più facile risolvere i problemi clinici di una persona affidandosi a medici esperti che, purtroppo, eliminare quelli che sono tutti gli altri che la vita procura.
Da questo punto di vista c'è l'intenzione di seguire il suo consiglio che è lo stesso che abbiamo ricevuto venerdì sera al Pronto Soccorso; per essere precisi con il suggerimento di rivolgerci al Monaldi per visita cardiologica aritmologica. Penso torneremo anche di nuovo dal cardiologo che l'ha visitata per ultimo 3 anni fa. Mi prendo la premura di tenerla informato su quello che accadrà, se lei permette. Nel suo profilo ho notato che lei esercita anche a Benevento, ed è un sollievo per me in prospettiva futura.
L'altra cosa che vorrei chiederle, e poi chiudo, è se ci può essere stata un'interazione dannosa tra la cura cardiologica che da qualche anno segue mia madre con quella neurologica sopraggiunta, di cui ha assunto i farmaci per solo un giorno, ed ora è sospesa in attesa di riuscire a parlare col neurologo. Ho letto i foglietti illustrativi di Triatec (ramipril), Norvasc (amodipina), Capoten (captopril), Cipralex (escitalopram), Dropaxin (paroxetina) ed ovviamente non ho capito molto, tranne il fatto che Capoten e Triatec sono ACE inibitori, Norvasc un calcioantagonista che viene dato in associato agli ACE, e Cipralex e Dropaxin sono SSRI, il che per me non vuol dire nulla. Nel bugiardino del Cipralex però nella sezione "Non prenda Cipralex" dice, tra l'altro, "se assume medicinali per problemi del ritmo cardiaco o che possono influenzare il ritmo del cuore,quali ad esempio, antiaritmici di classe IA e III, antipsicotici (come derivati dalle fenotiazine, pimozide, aloperidolo), antidepressivi triciclici (...)" ed è una cosa che mi ha fatto venire dei dubbi, che ovviamente giro a lei. In più c'è da dire che mia madre ha assunto nel tempo l'Ansiolin, che non so come definire, se antidepressivo, antipsicotico, o cosa.
Dottore la saluto cordialmente spero di contattarla presto per nuove e migliori notizie.
la ringrazio per aver risposto, lei ha ragione e molto probabilmente è più facile risolvere i problemi clinici di una persona affidandosi a medici esperti che, purtroppo, eliminare quelli che sono tutti gli altri che la vita procura.
Da questo punto di vista c'è l'intenzione di seguire il suo consiglio che è lo stesso che abbiamo ricevuto venerdì sera al Pronto Soccorso; per essere precisi con il suggerimento di rivolgerci al Monaldi per visita cardiologica aritmologica. Penso torneremo anche di nuovo dal cardiologo che l'ha visitata per ultimo 3 anni fa. Mi prendo la premura di tenerla informato su quello che accadrà, se lei permette. Nel suo profilo ho notato che lei esercita anche a Benevento, ed è un sollievo per me in prospettiva futura.
L'altra cosa che vorrei chiederle, e poi chiudo, è se ci può essere stata un'interazione dannosa tra la cura cardiologica che da qualche anno segue mia madre con quella neurologica sopraggiunta, di cui ha assunto i farmaci per solo un giorno, ed ora è sospesa in attesa di riuscire a parlare col neurologo. Ho letto i foglietti illustrativi di Triatec (ramipril), Norvasc (amodipina), Capoten (captopril), Cipralex (escitalopram), Dropaxin (paroxetina) ed ovviamente non ho capito molto, tranne il fatto che Capoten e Triatec sono ACE inibitori, Norvasc un calcioantagonista che viene dato in associato agli ACE, e Cipralex e Dropaxin sono SSRI, il che per me non vuol dire nulla. Nel bugiardino del Cipralex però nella sezione "Non prenda Cipralex" dice, tra l'altro, "se assume medicinali per problemi del ritmo cardiaco o che possono influenzare il ritmo del cuore,quali ad esempio, antiaritmici di classe IA e III, antipsicotici (come derivati dalle fenotiazine, pimozide, aloperidolo), antidepressivi triciclici (...)" ed è una cosa che mi ha fatto venire dei dubbi, che ovviamente giro a lei. In più c'è da dire che mia madre ha assunto nel tempo l'Ansiolin, che non so come definire, se antidepressivo, antipsicotico, o cosa.
Dottore la saluto cordialmente spero di contattarla presto per nuove e migliori notizie.
[#3]
Cara signora
mi permetta di sottolinearle l'importanza di non mischiare "pere con le mele". Sua madre ha 3 diversi problemi: l'ipertensione arteriosa, la depressione e la sindrome di WPW. Non c'è legame diretto tra loro e non c'è legame tra i farmaci assunti per il problema ipertensivo e i danni sul cuore (che sono solo legati al problemi ipertensivo). Per quanto riguarda le interferenze farmacologiche tra antidepressivi e antiaritmici queste sicuramente esistono e possono essere importanti, ma riguardano complicanze acute (spesso di tipo aritmico) e non danni cronici e anatomici al cuore.....e ancor più per questo sua madre deve essere sottoposta ad ablazione del WPW. Il Monaldi è un buon centro e personalmente conosco il responsabile del settore del quale nutro grande stima.
Cordialmente
mi permetta di sottolinearle l'importanza di non mischiare "pere con le mele". Sua madre ha 3 diversi problemi: l'ipertensione arteriosa, la depressione e la sindrome di WPW. Non c'è legame diretto tra loro e non c'è legame tra i farmaci assunti per il problema ipertensivo e i danni sul cuore (che sono solo legati al problemi ipertensivo). Per quanto riguarda le interferenze farmacologiche tra antidepressivi e antiaritmici queste sicuramente esistono e possono essere importanti, ma riguardano complicanze acute (spesso di tipo aritmico) e non danni cronici e anatomici al cuore.....e ancor più per questo sua madre deve essere sottoposta ad ablazione del WPW. Il Monaldi è un buon centro e personalmente conosco il responsabile del settore del quale nutro grande stima.
Cordialmente
[#4]
Utente
Egregio Dottore, mia madre si è sottoposta a visita cardiologica il 7 febbraio c.m. dallo stesso cardiologo dell' A.O.U Federico II che l'ha visitata 3 anni fa. Le voglio trascrivere il referto: Ipertensione arteriosa in trattamento. WPW. Asintomatica per angor e dispnea. Stato ansioso. Palpitazioni dndd
Esame obiettivo: Toni normali. Soffio sistolico 2/6 al meso
Pa: 135/75 mm Hg
ECG: Ritmo sinusale. Fc. 69 b/min. PR corto da WPW.
ECOCARDIOGRAMMA CD:
- VS normocinetico (FE 62%), non dilatato, non ipertrofico.
- Assenza di anomalie degli elementi valvolari.
- Rigurgito mitralico insignificante.
- Atrio sinistro non dilatato. Aorta ascendente nella norma.
- Sezioni destre nella norma.
- Assenza di patologia pericardica.
Conclusioni : Discreto compenso cardiocircolatorio
Continui Triatec 10 1 cp al mattino Norvasc 1 cp la sera
Consulenza aritmologica.
Mia madre si sottoporrà a tale visita al Monaldi, salvo scorrimenti nelle liste di attesa, all'inizio di Marzo.
La terrò informata, con piacere e premura, dell'esito della visita e di altri eventuali aggiornamenti. Colgo l'occasione per ringraziarla ancora una volta e le mando i miei più cordiali sauti.
Esame obiettivo: Toni normali. Soffio sistolico 2/6 al meso
Pa: 135/75 mm Hg
ECG: Ritmo sinusale. Fc. 69 b/min. PR corto da WPW.
ECOCARDIOGRAMMA CD:
- VS normocinetico (FE 62%), non dilatato, non ipertrofico.
- Assenza di anomalie degli elementi valvolari.
- Rigurgito mitralico insignificante.
- Atrio sinistro non dilatato. Aorta ascendente nella norma.
- Sezioni destre nella norma.
- Assenza di patologia pericardica.
Conclusioni : Discreto compenso cardiocircolatorio
Continui Triatec 10 1 cp al mattino Norvasc 1 cp la sera
Consulenza aritmologica.
Mia madre si sottoporrà a tale visita al Monaldi, salvo scorrimenti nelle liste di attesa, all'inizio di Marzo.
La terrò informata, con piacere e premura, dell'esito della visita e di altri eventuali aggiornamenti. Colgo l'occasione per ringraziarla ancora una volta e le mando i miei più cordiali sauti.
[#6]
Utente
Gentile dottore,
scrivo ancora in questo post per aggiornarle della situazione, anche se a distanza di tempo. Mia madre ha effettuato la visita aritmologica il 3 Marzo scorso presso il Monaldi, ieri ha effettuato un'altra visita aritmologica presso la Casa di Cura Pinetagrande. Senza stare a riportare le trascrizioni dei referti, da entrambe le visite è scaturita la conferma dell'esistenza di questa sindrome e la possibilità/necessità di un intervento. La distanza temporale dalla prima visita aritmologica del 3 marzo alla successiva avvenuta ieri, si spiega con l'indole debole di mia madre e con una personalità tesa alla vulnerabilità, insicurezza. Uno stato psicologico in cui non è facile essere razionali e si tende a rimandare qualsiasi cosa che possa creare problemi. Come lei ben diceva, mia madre ha 3 problemi, ansia, ipertensione, e WPW.
Ma voglio parlare anche di fatti, di dati. Prima di qualche mese fa, mia madre era un soggetto iperteso con una P.A sempre piuttosto alta, nonostante la cura Triatec+Norvasc (10mg + 10mg) difficilmente si misurava una massima inferiore a 140 ed una minima inferiore a 100.
Il 3 Marzo il primo aritmologo ha aggiunto a tale terapia il Seloken (100mg/die metà mattina e sera), perché ha constatato che data la personalità di mia madre difficilmente si sarebbe sottoposta a studio elettrofisiologico transesofageo e quindi ad ablazione.
Da quando ha iniziato questa cura, ed ora sono passati 2 mesi, mia madre sembra al contrario un soggetto ipoteso, sempre fiacco, debole, ai cui disagi psicologici si aggiunge una lassezza fisica. Nelle misurazioni giornaliere della pressione, la massima non è mai superiore a 100, e la minima scende anche sotto i 60, i battiti del cuore sono sempre tra i 60-65 e qualche volta di poco sotto i 60.
Avverte, da qualche mese, crampi, dolori lancinanti, gonfiore allo stomaco, inappetenza, insonnia, sintomi che si vanno facendo sempre più forti. Siamo stati anche dal gastroenterologo la settimana scorsa, il quale le aveva fatto una prima visita a Novembre (anche questa visita è stata posposta per le stesse motivazioni dell'altra) e prescritto delle analisi, TSH, anticorpi antitransglutaminasi, esame parassitologico feci, esame sangue occulto feci,ferritina, VES, sideremia, IgE totali, proteina C reattiva, emocromo completo. Il valore di ferritina 3,00, la sideremia a 28, un riquadro dell'emocromo con l'indicazione di anemia, 1+ anisocitosi, 2+ ipocromia hanno portato il medico a prescrivere a mia madre lo sciroppo Ferritin da assumere una volta al giorno. In più un'area disomogenea rilevata durante l'esame ecografico lo ha portato a prescrivere una TAC all'addome superiore con contrasto. Esame che speriamo di fare presto, ma visto che sono necessari altri esami e mia madre ha tirato il sangue da poco stiamo aspettando qualche giorno. Mia madre assume anche Xanax 0.25 compresse, farmaco prescritto dal medico curante, ne assume mezza la mattina ed una la sera, questo dovrebbe curarle l'ansia, ma io ho paura che mia madre ne diventi dipendente, il bugiardino di questo farmaco è pieno di indicazioni che parlano di evitare brusche interruzioni, usare solo per periodi brevi, dipendenza, tolleranza etc.
Perché mia madre sta così male? Lo stesso cardiologo aritmologo di ieri ha parlato della sindrome e dell'ablazione (verso la quale mia madre rimane sempre restìa), ma ha soprasseduto totalmente sull'ansia di cui soffre. Ha anche abbassato il dosaggio del Norvasc a 5 mg al gg mantenendo i 10 mg di Triatec e i 100 mg di Seloken. Questi 3 farmaci, un ACE inibitore, un calcio antagonista, un betabloccante, come interagiscono tra loro? Può essere che stiano capitando interazioni pericolose o un acutizzarsi degli effetti collaterali? Sempre sul fogl. illustrativo ho letto di come tra gli effetti indesiderati più comuni ci fossero i dolori gastrici, l'inappetenza, l'insonnia. La carenza eccessiva di ferro di mia madre, spiega alcuni dei sintomi che lei soffre?
Mi dispiace vedere mia madre così e non poterla aiutare, di recente ho letto molto su internet riguardo a patologie gastriche spesso correlate ad aritmie o problemi cardiaci. Ho anche stampato dei fogli ma con un certo disprezzo nessuno dei 2 aritmologi li hanno voluti neanche leggere; queste cose che ho cercato parlano di come le tachicardie parossistiche sopraventicolari e la sindrome di W.P.W siano di solito correlate a problemi gastrici minori. Ho anche trovato materiale su una sindrome chiamata di Roemheld, su aritmie cardiache e distensione gastrica. La cosa è imbarazzante lo so, ma inizio ad essere esasperato nel non vedere miglioramenti.
A parte l'esito della TAC con contrasto sulla quale il gastroenterologo è fiducioso e dice che l'ha richiesta solo per scrupolo, lui parla di ansia generale somatizzata, di qualità della vita di mia mamma non adeguata, e di necessità di un aiuto psicologico.
Siamo in una gran confusione. Spero di ricevere una sua risposta.
Cordiali saluti.
scrivo ancora in questo post per aggiornarle della situazione, anche se a distanza di tempo. Mia madre ha effettuato la visita aritmologica il 3 Marzo scorso presso il Monaldi, ieri ha effettuato un'altra visita aritmologica presso la Casa di Cura Pinetagrande. Senza stare a riportare le trascrizioni dei referti, da entrambe le visite è scaturita la conferma dell'esistenza di questa sindrome e la possibilità/necessità di un intervento. La distanza temporale dalla prima visita aritmologica del 3 marzo alla successiva avvenuta ieri, si spiega con l'indole debole di mia madre e con una personalità tesa alla vulnerabilità, insicurezza. Uno stato psicologico in cui non è facile essere razionali e si tende a rimandare qualsiasi cosa che possa creare problemi. Come lei ben diceva, mia madre ha 3 problemi, ansia, ipertensione, e WPW.
Ma voglio parlare anche di fatti, di dati. Prima di qualche mese fa, mia madre era un soggetto iperteso con una P.A sempre piuttosto alta, nonostante la cura Triatec+Norvasc (10mg + 10mg) difficilmente si misurava una massima inferiore a 140 ed una minima inferiore a 100.
Il 3 Marzo il primo aritmologo ha aggiunto a tale terapia il Seloken (100mg/die metà mattina e sera), perché ha constatato che data la personalità di mia madre difficilmente si sarebbe sottoposta a studio elettrofisiologico transesofageo e quindi ad ablazione.
Da quando ha iniziato questa cura, ed ora sono passati 2 mesi, mia madre sembra al contrario un soggetto ipoteso, sempre fiacco, debole, ai cui disagi psicologici si aggiunge una lassezza fisica. Nelle misurazioni giornaliere della pressione, la massima non è mai superiore a 100, e la minima scende anche sotto i 60, i battiti del cuore sono sempre tra i 60-65 e qualche volta di poco sotto i 60.
Avverte, da qualche mese, crampi, dolori lancinanti, gonfiore allo stomaco, inappetenza, insonnia, sintomi che si vanno facendo sempre più forti. Siamo stati anche dal gastroenterologo la settimana scorsa, il quale le aveva fatto una prima visita a Novembre (anche questa visita è stata posposta per le stesse motivazioni dell'altra) e prescritto delle analisi, TSH, anticorpi antitransglutaminasi, esame parassitologico feci, esame sangue occulto feci,ferritina, VES, sideremia, IgE totali, proteina C reattiva, emocromo completo. Il valore di ferritina 3,00, la sideremia a 28, un riquadro dell'emocromo con l'indicazione di anemia, 1+ anisocitosi, 2+ ipocromia hanno portato il medico a prescrivere a mia madre lo sciroppo Ferritin da assumere una volta al giorno. In più un'area disomogenea rilevata durante l'esame ecografico lo ha portato a prescrivere una TAC all'addome superiore con contrasto. Esame che speriamo di fare presto, ma visto che sono necessari altri esami e mia madre ha tirato il sangue da poco stiamo aspettando qualche giorno. Mia madre assume anche Xanax 0.25 compresse, farmaco prescritto dal medico curante, ne assume mezza la mattina ed una la sera, questo dovrebbe curarle l'ansia, ma io ho paura che mia madre ne diventi dipendente, il bugiardino di questo farmaco è pieno di indicazioni che parlano di evitare brusche interruzioni, usare solo per periodi brevi, dipendenza, tolleranza etc.
Perché mia madre sta così male? Lo stesso cardiologo aritmologo di ieri ha parlato della sindrome e dell'ablazione (verso la quale mia madre rimane sempre restìa), ma ha soprasseduto totalmente sull'ansia di cui soffre. Ha anche abbassato il dosaggio del Norvasc a 5 mg al gg mantenendo i 10 mg di Triatec e i 100 mg di Seloken. Questi 3 farmaci, un ACE inibitore, un calcio antagonista, un betabloccante, come interagiscono tra loro? Può essere che stiano capitando interazioni pericolose o un acutizzarsi degli effetti collaterali? Sempre sul fogl. illustrativo ho letto di come tra gli effetti indesiderati più comuni ci fossero i dolori gastrici, l'inappetenza, l'insonnia. La carenza eccessiva di ferro di mia madre, spiega alcuni dei sintomi che lei soffre?
Mi dispiace vedere mia madre così e non poterla aiutare, di recente ho letto molto su internet riguardo a patologie gastriche spesso correlate ad aritmie o problemi cardiaci. Ho anche stampato dei fogli ma con un certo disprezzo nessuno dei 2 aritmologi li hanno voluti neanche leggere; queste cose che ho cercato parlano di come le tachicardie parossistiche sopraventicolari e la sindrome di W.P.W siano di solito correlate a problemi gastrici minori. Ho anche trovato materiale su una sindrome chiamata di Roemheld, su aritmie cardiache e distensione gastrica. La cosa è imbarazzante lo so, ma inizio ad essere esasperato nel non vedere miglioramenti.
A parte l'esito della TAC con contrasto sulla quale il gastroenterologo è fiducioso e dice che l'ha richiesta solo per scrupolo, lui parla di ansia generale somatizzata, di qualità della vita di mia mamma non adeguata, e di necessità di un aiuto psicologico.
Siamo in una gran confusione. Spero di ricevere una sua risposta.
Cordiali saluti.
[#7]
Cara Sig.ra lei ha scritto un trattato, non una domanda.....
Mi spiace, ma quel che avevo da dirle l'ho già detto...
In più le dico che il seloken è controindicato nella sindrome di WPW. Per l'ablazione dipende dai risultati di uno studio elettrofisiologico che dal primo momento le ho consigliato. Di più, a distanza e senza poterla visitare, non posso dirle.
Saluti
Mi spiace, ma quel che avevo da dirle l'ho già detto...
In più le dico che il seloken è controindicato nella sindrome di WPW. Per l'ablazione dipende dai risultati di uno studio elettrofisiologico che dal primo momento le ho consigliato. Di più, a distanza e senza poterla visitare, non posso dirle.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 8.1k visite dal 01/02/2014.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.